Commento di: mary69
Solo un gran cuore, una grande passione e una volonta' di ferro possono far si' che il corpo si adatti alle mutate condizioni fisiche.
Ammirevole e' il fatto di guardare avanti adattandosi piuttosto che star fermi a rimpiangere quello che non e' piu' (in questo caso per fortuna solo temporaneamente).
Commento di: -ShaSha-
grande..anche io ho subito 3 interventi alla gamba e adesso dopo 2 anni sono ancora in sella...ti capisco...LAMPS
Commento di: lapo85
E' l'istinto di sopravvivenza che abbiamo tutti che ci fa adattare alle situazioni inconsciamente....fortuna nostra..purtroppo però succede che vogliamo andare contro ai segnali del nostro corpo, vogliamo forzare per forza il nostro stato di quel momento,violiamo lo spirito di sopravvivenza e ci facciamo male...successo anche a me e più di una volta, ma quando impareremo?
Commento di: Vetro
""Ma non dovremmo farlo "solo" quando torniamo in sella dopo un infortunio, dovremmo farlo anche quando siamo stanchi, stressati, arrabbiati... adattare il proprio stile di guida al proprio livello di attenzione e di integrità fisica credo sia il mezzo migliore per andare in giro in sicurezza, lo dobbiamo a noi stessi, e a chi è in giro per le strade e potrebbe essere in pericolo a causa nostra.""
Ciao Stefano!
Questa tua ultima riflessione mi sembra assolutamente utile, dedicata davvero a tutti quelli che "chiudono la vena" a prescindere dalle proprie condizioni.
Sono contento di leggere che sei comunque di nuovo in sella e che stai bene. Chissà che questo passaggio ti porti verso una moto... tedesca???
Commento di: pikke
Sapersi adattare è una dote importante anche quando si sale di nuovo in sella dopo la stagione fredda.
Magari siamo comunque andati a giro ma certamente con ritmi più "turistici" dettati dalle temperature e dalle condizioni dell'asfalto.
Poi quando si riparte con l'arrivo della primavera e temperature più consone capita di prendere dei rischi inutili.
La mente tende a ricordare i movimenti e i ritmi della bella stagione precedente, solo che il corpo non riesce ad adeguarsi con il rischio di trovarsi poi nei guai per aver mal giudicato la nostra prontezza.
A me è capitato di arrivare in curva, inserire la moto e restare bello in sella con le ginocchia che stringono il mezzo e la schiena rigida come un palo, senza accompagnare l'inserimento.
Risultato: curva sballata.
Per fortuna che so che può capitare e mi tengo mooolto margine in termini di velocità.
Commento di: poldo_60
Francamente non ci vedo niente di eccezionale, perché considero lo spirito di adattamento una delle più grandi risorse dell'uomo. In ogni ambito. ;-)
Commento di: Capro
Si........si.........per carità, ho solo voluto condividere il mio ritorno in sella e le mie emozioni dopo 3 mesi con le stampelle ;-)
Commento di: poldo_60
...e non era mia intenzione sminuirlo! :-)
Commento di: Franz71
Beh capro, credo che la mutazione del tuo modo di gestire la guida dopo l'infortunio sia anche frutto di un riflesso di protezione e autoconservazione dopo l'incidente. Il cervello deve riprogrammarsi, il corpo riadattarsi e trovare di nuovo i suoi limiti; ri-inizia il feedback fra corpo e mente che ti riporterà ad un (nuovo) equilibrio, diverso dal precedente.
In ogni caso bentornato in sella, non mollare e goditi le emozioni, sempre fantastiche e uniche!
Commento di: Capro
Grazie Franz ;-)
Commento di: xXTrZXx
Concordo..
Commento di: Luca38
Grande Capro, hai detto una cosa giustissima!