Un’estate passata in sella alla mia prima moto…

È il 4 giugno, il giorno del mio compleanno, oggi è un grande giorno; finalmente vado a prendere la mia moto…. La MIA PRIMA moto.
Accidenti che emozione!

Arrivo in officina e lei è lì, sola soletta, un po’ sgangherata, ma adesso è la mia Aprilia Rx!
Purtroppo l’ho presa usata, e, ovviamente, c’erano un sacco di cose da fare e, se volevo poterla usare entro fine giugno, dovevo rimboccarmi le maniche e metterla a posto io (sotto la supervisione del meccanico che non poteva fare tutto da solo perché era sommerso dal lavoro).

Comincio quel pomeriggio, e, bullone dopo bullone, vite dopo vite, imparo a cavarmela da solo e dopo un paio di settimane il motore non è più attaccato al telaio, ma è smontato sul bancone del meccanico; uno dei cuscinetti della frizione è completamente distrutto e gli ingranaggi del cambio sono da sostituire. Ordino i pezzi, se ne va una settimana perché arrivino tutti e un paio di giorni per chiudere il motore. Ora è pronto per essere rimontato al suo posto.

L’operazione di rimontaggio è più veloce di quanto pensassi, ormai conosco già come è fatta la moto ed in più un amico esperto mi aiuta quindi in una settimana la moto è pronta per partire.
È il momento della verità: avrò rimontato tutto come si deve?

Sono attimi tragici, arriva il meccanico per la prova finale, apre il rubinetto della benzina, apre l’aria, prima pedalata, niente, seconda pedalata, niente, mi assale la paura che svanisce quando alla terza pedalata come per magia la moto si accende con un ruggito (per quanto possa essere definito ruggito quello di un 50ino), il meccanico mi guarda e sorride, io caccio un urlo di gioia, poi mette la prima e parte…. È un giro breve 10 minuti di orologio perché è tardi ma quando torna esclama “Gianmarco – che sono io – è una figata!!!”.

La mia gioia è incontenibile voglio provarla subito, ma devo aspettare per forza l’indomani. Il giorno dopo arrivo, lascio lì la bici e porto via la moto. Da quel giorno ogni istante libero è buono per un giro in moto, più volte ho rischiato molto, sia per colpa mia che per colpa di altri, ma ringrazio di non essere mai caduto. Poi la settimana scorsa al ritorno di un giro di circa un’ora con la mia moto, come alla fine di ogni giro guardo le gomme, la posteriore sul bordo è ancora intonsa, passo, fiducioso, all’anteriore e… spettacolo!!!! I pirulicchi (non so come si chiamino) sul bordo della gomma sono leggermente consumati! Certo, la gomma che monto ora è molto facile da chiudere ma comunque in quel momento mi si è stampato sulla faccio un sorriso a 32 denti per circa un quarto d’ora.

Infine, la mia estate in moto si è conclusa ieri, con la rottura del filo della frizione durante un giro…. Grazie al quale ho imparato a cambiare, scalare e partire senza frizione…

Futurebiker