Dopo un po' di preparativi per il nostro primo "grande" viaggio in moto, eccoci pronti a partire!

Siamo 4 intrepidi, io (bandit1250), mio padre Christian (fz6 fazer), Toni (v-strom1000) e Dario (M1800 intruder).

La distanza da percorrere per raggiungere le Vosges da Maasmechelen (Belgio) è di soli 400 km. decidiamo di abbandonare l’autostrada in Lussemburgo e di proseguire per le statali francesi.
Le nazionali non sono troppo trafficate ed i limiti di velocità fuori dai centri abitati consentono di viaggiare a 90km/h. i pochi velox sono tutti segnalati dai nostri gps, non siamo degli smanettoni ma spesso è facile sgarrare...

Una volta raggiunta la nostra prima meta, incontriamo tanti centauri e tutti immancabilmente rispondono al nostro saluto (con un segno del capo sugli incroci, con le dita a V in marcia o calando il piede mentre sorpassano).
Gli automobilisti, quasi tutti, non appena “avvistano” un motociclista nello specchietto retrovisore, non so per quale incantesimo, si spostano leggermente sulla destra per agevolare il suo sorpasso, il motociclista ringrazia calando il piede destro... (Non so dove abbiano imparato questo rispetto, educazione, non so come definire questo “savoir vivre” ma vi assicuro ho apprezzato molto il loro comportamento di guida).

Sui vari parcheggi dei colli, nei locali dove ci fermiamo, troviamo altri motociclisti che come noi sono venuti a cercare il loro Eden.
Facilmente scambiamo qualche parola del tipo: Bella moto!... Da dove venite?... e mi rendo conto di quanto questa passione per la moto ci accomuni...

I colli salgono sui 1.400m., l’asfalto è perfetto, senza buchi o crepe, liscio come un tappeto e disegna curve e ancora curve...
Con la mia moto appena uscita dal rodaggio mi sembra di danzare, una piega dopo l’altra, vorrei che la strada non finisse mai. Sono ritornato bambino e mi hanno appena aperto il parco giochi, è questa la sensazione che provo.
Che soddisfazione, sentire che le gomme reggono, andare man mano un po’ piu’ forte, piegare un po’ di più, certo senza esagerare...
Guardare la gomma posteriore per vedere i progressi fatti è diventato un rito ad ogni sosta, ormai è quasi chiusa... e col sorriso dentro il casco siamo tutti pronti a ripartire.

Le cime delle creste sono magnifiche, si riesce a vedere da ambo i lati della strada tutte le radure ed i boschi e le abetaie sottostanti e piu’ sotto di tanto in tanto si scorcia un lago dal colore verdissimo.
Finite le creste, inebriati dalle curve e dalla perfezione del manto stradale, andiamo a vedere da vicino i laghi. Giu’ per chilometri di curve fino a raggiungere le distese d’acqua in mezzo alle pinete... non ho parole per descrivere la bellezza di questi posti.

Il nostro tour delle Vosges è giunto al termine, per concluderlo non potevamo che percorrere “la strada del vino” immersa tra le vigne e costeggiante la collina.
Ammiriamo i poderi e le tenute... tutto è meraviglioso e specialmente la strada, in fondo è per quella che siamo venuti fino a qui... Sono sicuro che presto torneremo!
Domani continueremo il viaggio fino allo Jura, ma questa è un'altra storia.

Lamps Patrick