Tecnologia (cellulari, computer...)
Comunicare in moto
Scritto da NP - Pubblicato 21/07/2008 22:37
Differenze, vantaggi e svantaggi dei vari apparecchi per comunicare in moto.

E’ innegabile il fatto che andando in moto ci troviamo in difficoltà quando viene il momento di comunicare con i nostri compagni di viaggio, specie se ci troviamo in autostrada o comunque in situazioni che richiedono grande attenzione.
La tecnologia è accorsa in aiuto dei centauri, mettendo a disposizione una vasta gamma di dispositivi per le diverse esigenze del motociclista e del passeggero. Negli ultimi tempi infatti si è nottata una vera e propria esplosione di oggetti come radio, trasmettitori bluetooth, interfoni a filo, sistemi applicabili al cellulare, ecc. ecc.

In questo articolo si tenta di fare un po’ di chiarezza su le tante tecnologie impiegate per la comunicazione moto-moto e moto-passeggero, al fine di fornire una scheda sulla quale ciascuno potrà scegliere il dispositivo che più si avvicina alle proprie necessità.


Bluetooth

La tecnologia è stata sviluppata da Ericsson, e in seguito formalizzata dalla Bluetooth Special Interest Group (SIG).
Questa tecnologia si avvale di frequenza radio per mettere in collegamento tutte le periferiche dotate dello stesso sistema in un raggio corto sulla banda dei 2,45 GHz, che viene divisa dal protocollo in 79 canali per escludere le interferenze, tutti controllati circa 1600 volte al secondo.
  • Per i dispositivi di 1° classe, con potenza di 100 mW (milliwatt) il raggio d’azione è di circa 100 m.
  • Per i dispositivi di 2° classe, con potenza di 2,5 mW, il raggio d’azione scende a circa 10 m.
  • Per i dispositivi di 3° classe, con potenza di 1 mW, il raggio d’azione è di 1 solo metro.
     
Ogni dispositivo può collegarsi con altri 7, solo che potrà trasmettere dati solo con un oggetto alla volta; questa rete si chiama piconet.

I vantaggi del bluetooth sono un basso assorbimento di energia a fronte della poca potenza necessaria, un’estrema versatilità d’utilizzo dovuta al fatto che il dispositivo può collegarsi a cellulari, navigatori satellitari, ecc.
Lo svantaggio è il ridotto raggio di utilizzo, che solo raramente riesce ad evadere dal perimetro dei 100-120 m.


Radio PMR-446

Sono i classici walkie-talkie. Questi apparecchi utilizzano una radiofrequenza UHF sui 446 MHz (da cui il nome “personal mobile radio 446). La potenza dei trasmettitori è maggiore di quella dei bluetooth, e permette di usufruire di un campo di ricezione che varia dai 5 agli 8 Km in campo aperto, dipende dall’altitudine del trasmettitore che è influenzato dal raggio di curvatura terrestre.

La potenza degli apparecchi di trasmissione non supera i 500 mW e divide la banda a disposizione in 8 canali. Dopo aver scelto i canali si può impostare un “sottocanale” selezionabile da 1 a 38: sono i codici CTCSS che applicano delle distorsioni al fine di rendere la trasmissione accessibile solo a chi possiede un apparecchio sintonizzato sullo stesso canale e codice CTCSS.

I vantaggi per l’utilizzo in moto deriva dal fatto che queste radio hanno una copertura più che sufficiente a coprire un gruppo di anche una dozzina di moto che viaggiano in colonna. Il problema è che per trasmettere bisogna schiacciare un pulsante (PTT) che ci costringe a togliere una mano dal manubrio: sugli apparecchi recenti però stanno inserendo anche la funzione VOX, che permette l’attivazione automatica del microfono in caso di conversazione.
E’ bene ricordare che per utilizzare apparecchi PMR-446 occorre ogni anno, entro il 31 gennaio, fare un versamento da 12 euro di tasse.


Radio LPD

Sono simili ai precedenti, ma non necessitano di licenza o del pagamento di tasse. Il loro nome stesso (Low Power Devices) indica che non necessitano di molta energia per funzionare. Proprio per via del loro scarso consumo, queste radio hanno una portata limitata a soli 2-3 km in campo aperto, che si riducono molto in caso di territorio accidentato.

La banda di trasmissione di questi apparecchi è quella degli 860 MHz, che sono divisi in 69 canali. Di questi canali, solo i primi 20 sono utilizzabili perché gli altri rischiano di interferire con il servizio pubblico (Polizia di Stato, 118, protezione civile, ecc.). Gli accessori con microfoni cuffie e altro sono gli stessi che si possono trovare per i PMR-446.
Il vantaggio degli apparati LPD è che sono ad uso libero, quindi necessitano la sola spesa per l’acquisto.
 

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Commento di: BeamRider il 22-07-2008 09:33
Ciao,
solo un paio di precisazioni su PMR ed LPD. Come dicevi le due ricetrasmittenti sono half duplex (o si parla o si ascolta), la commutazione può avvenire tramite PTT (ci sono pulsanti che si possono usare su manopola) o VOX. Il problema del VOX è che richiede assolutamente l'uso di un laringofono o di un microfono a trasmissione ossea altrimenti il fruscio del vento terrebbe la radio sempre in trasmissione. Per quanto riguarda i PMR (gli LPD non li ho provati ma credo sia simile) la mia esperienza è che tra la pressione del PTT e l'apertura del ricevitore dall'altro lato (apertura dello squelch) passa quasi un secondo. Usando il VOX la cosa risulta molto fastidiosa in moto, in particolare quando devi rispondere semplicemente con un "SI" (che non passerà mai).

Altra considerazione è per il Bluetooth è importante differenziare i prodotti che supportano il bluetooth 1.x da quelli bluetooth 2.x . I primi, pur potendosi collegare a più dispositivi diversi, permettono l'uso di uno solo alla volta, mentre i secondi permettono di usare più dispositivi contemporaneamente.

Lamps
Commento di: patrick70 il 22-07-2008 13:43
Ciao, grazie per tutte le utili informazioni...
volevo far presente a coloro decidessero di comperare uno di questi dispositivi le mie impressioni personali... ( ho utilizzato un pmr 446 Alan/Midland e ora uso un Bluetooth Cellularline ).
Il PMR è molto "brigoso", utilizzando un tasto applicato sul manubrio diventa molto macchinoso rispondere, c'è sempre un tempo di attesa per chiamare/rispondere, e sempre fili da collegare e che penzolano tra noi e la moto... la funzione vox raramente funziona a dovere, a causa dei rumori di sottofondo e del vento....
Il Bluetooth è un'ottima alternativa, permette di conversare senza dover spingere alcun tasto, senza fili, e con un "oggettino" sul casco che non dà alcun fastidio... in spazi aperti (es. autostrada) funziona a oltre 500m. di distanza e con una buona qualità di suono fino a 110/120 km/h. L'autonomia è buona e varia dalle 2 alle 4 ore in modalità moto-moto.
Lamps Patrick
Commento di: Manublla il 22-07-2008 15:19
Scusa se ti contraddico ma per me l'autonomia è proprio il punto debole del Bluetooth Cellularline!
Con la bella stagione facciamo giri di una giornata e 4 ore di autonomia sono pochine, li ricarichiamo un pò quando ci fermiamo a mangiare ma non c'è il tempo di ricaricarli del tutto e quindi non si riesce ad utilizzarli fino al rientro... per il resto concordo che si tratta di un'ottima alternativa. Ciao! Manuela
Commento di: vincenzo60 il 24-07-2008 14:07
Volevo solo distinguere tra:

- connessioni punto-punto (interfono)
- connessioni radio (broadcast)

Gli interfoni per quanto possano essere sofisticati (bluetooth) non permettono di parlare insieme e spesso il passaggio da una sessione (moto) all'altra è troppo macchinoso per essere effettuato in moto.

Le radio sono sicuramente meno "friendly" nel setup iniziale, ma sono molto più versatili

p.s. non date retta a chi vi dice che i PMR arrivano a 500 m... certo, in spazi liberi, senza interferenze, senza rumore di fondo, se mia nonna andasse in carriola... la verità è che servono almeno 3 W.
Tutti i problemi relativi a fili, "tempi d'attesa", vox et c. si risolvono con :

a) potenza adeguata
b) adattori bluetooth
c) squelch "a palla"
d) laringofono
Commento di: temerario il 24-07-2008 22:22
io uso il cardo della cellularline.....

non costa meglio e mi ci trovo bene....

il bluetooth si trova spesso e facilmente....

LLAAMMPPSSSSSSSS
Commento di: Prussy il 25-07-2008 10:38
Nelle istruzioni del mio Cellular Line mod interphone, è scritto che la funzione BT interfono consuma molto ed è quindi utile non mantenerla sempre in collegamento ma attivarla solo quando si vuole effettivamente comunicare. In fondo si deve solo premere un tasto per due secondi. Mentre la funzione bt abbinata al telefono può rimanere sempre connessa. Così facendo, testato personalmente, ho superato le 7 ore di autonomia.
Commento di: nired il 25-07-2008 15:34
ciao,
grazie per la spiegazione molto limpida e valida,
ma volevo sapere, dov'è andato a finire il linguaggio dei centauri??
quello che viene fatto con segnali di mano o di fari...vorrei che qualche d'uno che ricorda questi segnali mi dica quali sono e che significato hanno, purtroppo la persona che voleva tramandare questo valore del motociclista non c'è più, lo chiedo a voi che siete tanti ....voglio imparare questo linguaggio...aiutatemi...
grazie
Commento di: NP il 25-07-2008 21:48
Hai perfettamente ragione, ti consiglio di guardare qui:

http://www.motoclub-tingavert.it/a418s.html

troverai tutte le risposte ;-)
Commento di: Wolfgang6012 il 28-07-2008 18:52
Articolo molto bello ed interessante dal lato puramente tecnologico.....

Ma....dove inizia la tecnologia finisce il lato romantico ed avventuroso dell'andare in moto..

Per quanto riguarda me, ho bandito dalla mia moto ogni possibilita' di utilizzo di GPS ed altre amenità che pur uso per lavoro...vai di Cartina stradale e basta!

Lo stesso vale per gli apparecchi qui descritti..

Lampss (questo sì che è un modo di comunicare da Motociclista con la "M" maiuscola..senza polemiche, chiaro..)
Commento di: GIGI il 30-07-2008 09:56
Comunicare in moto con il passeggero!?!?!?!?!? siamo pazzi.......... è l'unico modo per far tacere la nostra metà....... ( vai troppo forte........... pieghi troppo....... volta a destra.......volta a sinistra....non impennare in autostrada.......mi fa male il c..o......ecc). oeeeeeeeee.
Commento di: Niko il 30-07-2008 10:07
Ha ha ha!!! Sapevo che prima o poi qualcuno lo avrebbe detto....!!! Ad ogni modo, pienamente d'accordo con te....!!!