E’ innegabile il fatto che andando in moto ci troviamo in difficoltà quando viene il momento di comunicare con i nostri compagni di viaggio, specie se ci troviamo in autostrada o comunque in situazioni che richiedono grande attenzione.
La tecnologia è accorsa in aiuto dei centauri, mettendo a disposizione una vasta gamma di dispositivi per le diverse esigenze del motociclista e del passeggero. Negli ultimi tempi infatti si è nottata una vera e propria esplosione di oggetti come radio, trasmettitori bluetooth, interfoni a filo, sistemi applicabili al cellulare, ecc. ecc.
In questo articolo si tenta di fare un po’ di chiarezza su le tante tecnologie impiegate per la comunicazione moto-moto e moto-passeggero, al fine di fornire una scheda sulla quale ciascuno potrà scegliere il dispositivo che più si avvicina alle proprie necessità.
Bluetooth
La tecnologia è stata sviluppata da Ericsson, e in seguito formalizzata dalla Bluetooth Special Interest Group (SIG).
Questa tecnologia si avvale di frequenza radio per mettere in collegamento tutte le periferiche dotate dello stesso sistema in un raggio corto sulla banda dei 2,45 GHz, che viene divisa dal protocollo in 79 canali per escludere le interferenze, tutti controllati circa 1600 volte al secondo.
- Per i dispositivi di 1° classe, con potenza di 100 mW (milliwatt) il raggio d’azione è di circa 100 m.
- Per i dispositivi di 2° classe, con potenza di 2,5 mW, il raggio d’azione scende a circa 10 m.
- Per i dispositivi di 3° classe, con potenza di 1 mW, il
raggio d’azione è di 1 solo metro.
I vantaggi del bluetooth sono un basso assorbimento di energia a fronte della poca potenza necessaria, un’estrema versatilità d’utilizzo dovuta al fatto che il dispositivo può collegarsi a cellulari, navigatori satellitari, ecc.
Lo svantaggio è il ridotto raggio di utilizzo, che solo raramente riesce ad evadere dal perimetro dei 100-120 m.
Radio PMR-446
Sono i classici walkie-talkie. Questi apparecchi utilizzano una radiofrequenza UHF sui 446 MHz (da cui il nome “personal mobile radio 446). La potenza dei trasmettitori è maggiore di quella dei bluetooth, e permette di usufruire di un campo di ricezione che varia dai 5 agli 8 Km in campo aperto, dipende dall’altitudine del trasmettitore che è influenzato dal raggio di curvatura terrestre.
La potenza degli apparecchi di trasmissione non supera i 500 mW e divide la banda a disposizione in 8 canali. Dopo aver scelto i canali si può impostare un “sottocanale” selezionabile da 1 a 38: sono i codici CTCSS che applicano delle distorsioni al fine di rendere la trasmissione accessibile solo a chi possiede un apparecchio sintonizzato sullo stesso canale e codice CTCSS.
I vantaggi per l’utilizzo in moto deriva dal fatto che queste radio hanno una copertura più che sufficiente a coprire un gruppo di anche una dozzina di moto che viaggiano in colonna. Il problema è che per trasmettere bisogna schiacciare un pulsante (PTT) che ci costringe a togliere una mano dal manubrio: sugli apparecchi recenti però stanno inserendo anche la funzione VOX, che permette l’attivazione automatica del microfono in caso di conversazione.
E’ bene ricordare che per utilizzare apparecchi PMR-446 occorre ogni anno, entro il 31 gennaio, fare un versamento da 12 euro di tasse.
Radio LPD
Sono simili ai precedenti, ma non necessitano di licenza o del pagamento di tasse. Il loro nome stesso (Low Power Devices) indica che non necessitano di molta energia per funzionare. Proprio per via del loro scarso consumo, queste radio hanno una portata limitata a soli 2-3 km in campo aperto, che si riducono molto in caso di territorio accidentato.
La banda di trasmissione di questi apparecchi è quella degli 860 MHz, che sono divisi in 69 canali. Di questi canali, solo i primi 20 sono utilizzabili perché gli altri rischiano di interferire con il servizio pubblico (Polizia di Stato, 118, protezione civile, ecc.). Gli accessori con microfoni cuffie e altro sono gli stessi che si possono trovare per i PMR-446.
Il vantaggio degli apparati LPD è che sono ad uso libero, quindi necessitano la sola spesa per l’acquisto.