Non siamo tutti uguali...

Lo spirito, l’essenza di ogni motoclub è quello di unire persone più diverse, per stato sociale ed economico, cultura, età e quant’altro accomunate però da un'unica passione: l’amore per le moto.

E’ anche vero che questa eterogeneità si estrinseca anche nel rapporto che si ha con la propria moto: abbiamo il pilota esperto di consumata esperienza, abbiamo quello che simpaticamente chiamo “smanettone”, abbiamo il neofita che da pochissimo si è affacciato in questo meraviglioso mondo.
Ebbene non sono tanto le prime diversità che ho elencato quanto queste ultime che possono incrinare questo perfetto equilibrio.

E qui mi ricollego all’argomento di cui a questo link.
Ad un certo punto delle nostre uscite, un socio decide di non uscire o almeno di ridurre le uscite col gruppo del quale ha fatto parte fino al giorno prima, poiché, data la poca esperienza di guida, si ritiene inadatto se non addirittura un peso per il gruppo stesso.
Immediatamente alcuni dei componenti più “smaliziati” nella guida del gruppo, replicano cercando di rassicurare il socio, arrivando addirittura, a titolo non solo provocatorio, a dire che “Se non esci tu non usciamo più nemmeno noi”.

Questo episodio apparentemente insignificante deve spingerci a riflettere.
Perdere un socio perché magari ha venduto la moto o dopo un brutto incidente ha paura a rimontarci su, ci può anche stare, direi che è fisiologico.
Ma vedersi allontanare un socio che si sente inadeguato nel gruppo, questo no; è una sconfitta, un fallimento, la dimostrazione che il gruppo non è tale se non riesce a coinvolgere all’interno di esso ogni singolo componente.
Viene meno quello spirito, quell’essenza di cui parlavo prima.

Quindi, ad ogni uscita, facciamo in modo di far sentire chiunque a proprio agio; chi è più veloce segua il suo istinto per poi fermarsi ad aspettare i più lenti senza farli sentire però un peso.

Con questo non voglio dire che chi è più esperto deve adeguarsi a chi lo è di meno; al contrario le uscite in moto con piloti più esperti sono un’ottima scuola per chi lo è di meno, a patto che ci sia una reale collaborazione e complicità.

Per la cronaca il socio uscente è rientrato nei ranghi e, non solo non si perde più un’uscita, ma ha addirittura ordinato una moto nuova e più potente della precedente, sentendosi più sicuro nella guida; e questa, per me, è una grandissima vittoria oltre che una bella soddisfazione.