E' ormai da quando avevo 14 anni, cioè da quando mio padre mi ha comprato il primo 50 che mi sono appassionato di moto, e con le moto alla velocità...

Che si sa, purtroppo, non basta mai. Infatti un annetto dopo è arrivata l'elaborazione per il 50, di cui andare fiero e contento... almeno per un po'... poi l'arrivo di un altro scooter, stavolta 125... anche quello elaborato poi, ma per quanto fossi innamorato delle moto, non avevo mai avuto la fortuna di provarne una (e parlo anche di fare da passeggero...).

Bhè, oggi è successo qualcosa di straordinario, che ha reso questa una giornata che credo ricorderò per il resto della mia vita, e credo che ogni motociclista con la M maiuscola debba ricordare. Oggi sono andato a lavare l'auto prima dell'inizio della scuola e lì incontro il mio meccanico, anche lui lì per lavare la sua Hornet 600, comprata usata nemmeno un mese fa...

Dopo parecchio tempo a parlare chiedo se posso sedermici sopra e poi chiedo come è da guidare...dopo averlo guardato mi prende il casco, me lo mette in testa e dice: Vai a farti un giretto... Non ci potevo credere, finalmente guido una moto! Avevo da molti sentito che il 4 cilindri della Hornet in basso è morto, inizia a spingere solo da 7000 giri...bhè, sarà che è la prima volta, ma a me è parso che spingesse sempre, poi abituato ad accelerare molto per partire è stato un po' difficile guidare fluido, per via dell'acceleratore molto sensibile, quando ho messo la sesta sono riuscito a stare un po' più tranquillo e per lo meno avevo la sensazione di avere + sotto controllo la moto...

Scalo, mi fermo per fare inversione eh... cavolo, ma in che marcia sono? il folle perché non lo trovo?!? scoraggiato parto cmq, credo di essere partito in terza sfrizionando e riparto, questa volta accelero un pelino in + sempre in terza e subito mi ritrovo a 7000 giri, ma memore degli avvertimenti (da 7000 arriva il meglio) ingrano le altre 3 marce e ritorno lì tranquillo, appena sono arrivato avevo stampato un sorriso idiota sul viso, che andrà via solo un paio d'ore dopo. Ora se avrete pazientato a leggere tutto questo racconto vi starete chiedendo il motivo della sua scrittura, ebbene dovevo condividere con chi come me ha questa malattia, e devo davvero ringraziare il mio meccanico, perché oggi ha reso possibile un sogno.