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Inviato: 19 Set 2017 11:56
Oggetto: Report WGP - Sab 16/09/17 - Gorges e Mercantour
Per tutta la settimana precedente il giro, non ci si sbilancia causa meteo: sembra che questo Sab farà schifo.
Lasciamo perdere l'umore: sono due settimane che non vado in moto e sto già impazzendo.
Invece... da Gio le previsioni iniziano a migliorare, soprattutto in Francia... BENE!
Propongo al volo un giro partorito tempo fa, che si snoda attraverso il meraviglioso Mercantour: la proposta alletta parecchi amici e via!
Sab mattina, dopo un Ven sera contraddistinto da una certa quantità di amari, sballo completamente i calcoli e mi ritrovo a correre come un dannato per arrivare al ritrovo di Madonna dell'Olmo con un ritardo accettabile... decido di fare tutta autostrada, anche il costosissimo pezzo da Govone in poi, e pure la Sant'Albano... crepi l'avarizia! Pago la fretta con alcune "imprecisioni": calze estive al posto delle invernali, guanti estivi. Tradotto: avrò tutto il giorno piedi e mani gelati, visto che il meteo sarà favoloso ma le temperature freschine!
Riesco miracolosamente ad arrivare con soli 7 minuti di ritardo a MdO e ci trovo solo i Cuneesi Fabry, Beppe e Mimmo... così potrò menarlo ai Torinesi quando arrivano!
Il gruppo si ricompone velocemente con l'arrivo di Peppe e Claudio: qui comincia il cine per comprarsi da mangiare, prendere caffè, piantare pini... in ogni caso, intorno alle 9:35 riusciamo a partire alla volta della Lombarda.
Fino al colle, nulla di particolare da segnalare a parte il fatto che finiamo nel bel mezzo di una tappa di trasferimento di un rally... temo tantissimo che questa competizione salga dalla Lombarda, invece, fortunatamente, il gruppo di auto viene fatto svoltare prima verso una frazione.
Lombarda tutto ok: arriviamo in cima e ci sono 5 splendidi gradi ed un sole bellissimo. Sosta-piscio con vista montagne spruzzate di neve, due vaccate e ripartiamo in allegria alla volta di Isola2000 e poi di Isola.
Tra le due Isole... troviamo un gruppo di enduristi incattiviti che vanno come pazzi: complice il fondo stradale un po' bagnato e un po' no e con parecchia ghiaia - cosa che fa divertire loro ma molto meno noi! - li lasciamo andare QUASI tutti e procediamo con ordine, visto che non è il caso di fare i pazzi...
Ad Isola, sosta rifornimento: ne approfitto per attaccare il gmaps, visto che non ricordo bene il bivio per il colle della Couillole.
Lungo la strada del colle, basta alzare lo sguardo per vedere un piccolo grande spettacolo alla propria destra: il "village perché" di Roubion, un paesello arroccato su un costone roccioso. Foto di rito!
A Beuil imbocchiamo la Route de Nice ed iniziamo la traversata delle prime Gorges, quelle del Cians, ovvero il "Colorado nizzardo": un bel misto tra peliti (ovvero, rocce derivanti da sedimenti di mare profondo, risalenti al Permiano, cioè a più di 250 milioni di anni fa) di colore rosso, dovuto ai minerali contenuti nella formazione geologica.
Ci divertiamo un sacco e non sappiamo davvero se, come d'abitudine, concentrarci sulla riga bianca o sulle rocce rosse... per non sbagliarci, facciamo un po' uno e un po' l'altro e ci fermiamo persino per fare qualche foto al torrente Cians e al paesaggio circostante.
Al termine della Route des Gorges du Cians imbocchiamo verso ovest la D6202 e, a Puget Téniers, invece di proseguire dritto sino a Entrevaux come fanno le persone normali... imbocchiamo una stradina in salitissima verso La Croix sur Roudoule, per raggiungere la novità di giornata ed aggiungere un nuovo colle alla collezione: il Col de Saint Léger.
Strada sporca, stretta... ma finalmente paesaggi mai visti! Sali e sali, arriviamo in una radura con un paio di cartelli in legno ed uno spiazzo: ecco il colle!
Parcheggiamo e ci diamo alle libagioni di giornata, com'è giusto che sia. L'emozione per la novità è tale che, per fotografare il cartello del colle (già abbastanza pericolante), lo sfascio del tutto!
Quando ho proposto questa deviazione, ho controllato su gmaps e sul web che non ci fossero sorprese: il fatto che, dopo il paese di Saint Léger, non esistesse più l'ombra di uno streetview doveva farmi riflettere. Ora, vedendo la qualità della strada fino a qui, non sono così sicuro che la discesa dall'altro lato sia perfetta... mi vengono dei grandi dubbi.
Dopo pranzo, ci dirigiamo verso il villaggio e la strada peggiora... a fine paese e dopo un bivio "à la Edo", ecco il sorpresone: STERRATO!!!
Prego il signore del motociclismo che sia una semplice strada inghiaiata... invece, progressivamente, le pendenze aumentano e, di concerto, anche la quantità di pietroni, di ghiaia e di solchi. Verso la fine della discesa, sudato marcio per la fottutissima paura di rovinare Durgā con una stupida caduta (nonché di provocare qualche danno ad amici e relativi mezzi...), temo persino che ci sia un guado e non un ponte per attraversare il Var... distolgo la mente da questo brutto pensiero con la conclusione "Se c'è un guado, tanto non sarà mai peggio di 'sto maledetto sentiero!".
Almeno il ponte me lo ricordavo bene, anche se... 3 ton di portata massima, larghezza 90 cm scarsi... wow!!!
In ogni caso, arriviamo sulla strada principale: io tremo come una foglia e sono agitatissimo e preoccupato, gli altri un po' divertiti e un po' tesi per le manovre a cui non siamo proprio abituati... l'unico gasatissimo che mi ringrazia pure per l'esperienza è Beppe! E ci credo, è l'unico che abbia sotto le chiappe una moto adatta a fare certe cose!
La morale è: la "edite" (malattia che porta a cercare ossessivamente posti nuovi in cui andare, in mezzo alle ben note montagne) è una brutta bestia, ed ha colpito inesorabilmente anche me.
In ogni caso, ci ricomponiamo e dimentichiamo subito la brutta esperienza grazie al tracciato favoloso della D2202, che attraversa le seconde Gorges di giornata, ovvero quelle di Daluis: spettacolo puro, soprattutto quando ci sono le deviazioni prima delle gallerie a senso unico!
Foto di rito durante una doverosa sosta vicino ad un bel ponte e terminiamo l'attraversamento delle gole rosse.
A Guillaumes proseguiamo verso il colle della Cayolle, che è un bel po' che non saluto: la strada non è proprio il Mugello ma, dopo lo sterratone di prima, tutto sembra assolutamente perfetto... in cima, ci accoglie persino un po' di neve a bordo strada, oltre al bel paesaggio.
Dopo essermi preoccupato per un motociclista sconosciuto che s'è innamorato un po' troppo di Durgā (Peppe, prima di sparire alla velocità del suono - per evitare i cazziatoni di Enrica che lo aspetta a casa - mi fa "Non te la consuma, tranquillo" ), riparto insieme agli altri alla volta di Barcelonnette, dove faremo rifornimento e ci saluteremo ufficialmente: i Torinesi andranno verso il Monginevro, noialtri faremo la più classica delle Maddalene.
Lungo la discesa verso Demonte, assisto ad una scena tra le più esilaranti degli ultimi anni: mentre io e Vince stiamo per sorpassare un autotreno che trasporta vacche, una di esse decide di fare un bisogno (fortunatamente "quello piccolo"...) proprio in quel momento.
Io riesco a passare avanti, Vince si becca tutta la golden rain sulla strada (e, fortunatamente, non addosso)! Poi, a Demonte, la vacca innamorata saluta con un bel muggito il buon Vince, mentre Fabry e gli altri si stanno ancora scompisciando dalle risate causate dal mio racconto della faccenda...
Salutate le mucche, ripartiamo e ci salutiamo alla spicciolata nei pressi di Cuneo; da qui, per me è di nuovo tutta autostrada tranne la solita stupida interruzione intorno a Cherasco, della quale approfitto per capire che mi sarà impossibile andare al "Cheese" (fiera biennale del formaggio) di Bra questa sera, vista la folla!
Ringrazio tutti i partecipanti al giro: è stata una gran bella avventura, che resterà nella nostra storia!