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Inviato: 22 Giu 2014 23:58
Oggetto: Giro Rosa nell'Astigiano 22/06/14: "Come una sorella"
Quante sensazioni ci sono sulla pelle di una persona?
Quale storia narrano gli occhi di una persona?
Quanti km di vita ci sono dentro ognuno di noi?
E quanti sono i km percorsi dalle gomme delle "motesse" del giro rosa?!?... I miei... Pochi... ma intensi...
Siamo tutti a tavola: il gruppo rosa-azzurro . La piazza è colma delle nostre moto. Uno spettacolo. Sono tutte ferme, così colorate, silenziose. I caschi come frutti appesi ad un ramo, sopra i manubri o gli specchietti. Guanti e giacche stese sulle selle. E quella piazzetta diventa teatro da ammirare, fotografare, ascoltare anche. Quando accendiamo i motori, tutti insieme si sprigiona un’energia a me nuova.
Io sono sempre da sola. Qui siamo in circa una quarantina.
E le Donne sono le protagoniste.
Robysteel è il sole. Per tutti. Lei e il suo suziky giallissimo. Uno sprint, una grinta, una competenza e una calma da leonessa. Come immaginavo. Ma non è l’unica leonessa che ho incontrato. Era presente anche Monique e il suo “branco” di Donne spettacolari per verve, brillantezza, determinazione, simpatia e capacità, certamente anche motociclistiche.
Bellissime. Tutte bellissime le donne su una moto. Ducati, Honda, Traiumph, Harley Davidson, ktm, suzuki, hyamaha…… e pure kawasaki….
Capelli che volano, fiorellini sui caschi, caschi rosa…. E un fiocchetto sul codino…
Ma non lasciamoci ingannare signori: queste sono Donne da corsa. Ne hanno fatta di strada. Esperte, preparate, conoscono il mezzo e le sue potenzialità, aprono, scalano, piegano e se solo avessero voluto avrebbero sfiorato il ginocchio. Ma non qui, non questa volta. In pista sì. Al giro rosa, non è necessario.
Ma vanno, e sono veloci. O meglio… io non sono veloce…. Io mi perdo. Dentro pensieri. Sulla strada. Imposto male una curva, poi un’altra. Qualcosa non va. Sono io. Riesco a fare così tante cose da sola, perché in gruppo no? Deconcentrata. Devo seguire gli altri… devo darmi una mossa….
Siamo tanti. E non sono abituata. Ma c’è cura da parte di tutti. Anche dagli uomini. Qualcuno si ferma, aspetta. Indica la strada. E si va. Poi ci si riferma. E quando siamo fermi siamo bellissimi: riesco a vedere la fila di specchietti. Adoro gli specchietti retrovisori. Quando sei da solo ti mostrano la strada che hai già percorso. E ti lasciano un sorriso. Siamo bellissimi. Siamo tantissimi. E quando ripartiamo siamo come un serpente morbido e sinuoso che si muove fluido sulle colline del nostro ormai patrimonio Unesco: le zone del Monferrato.
Ma questa volta è diverso: non sono da sola. Questa volta anche io ho qualcuno dentro il mio specchietto. E pure qualcuno da seguire. Ma siamo tanti. Un semaforo, una rotonda, il gruppo si spezza. E’ normale. Si aspetta. E si va di nuovo veloci. Ancora più veloci se si è in rettilineo. Ma perché? A volte penso che i rettilinei siano buoni anche per ricompattare il gruppo…. composto da tante tante persone… Forse lo penso solo io…. Io che non sono nessuno….
Io che sono “nuova”. Non so come si fa. Non so nulla. A volte penso che ha ragione mio padre, motociclista da una vita, quando mi dice “Marta, tu sei troppo dolce, come fa una come te ad andare in moto?”…. In gruppo poi…. Ciao! Un delirio…. Ma vale solo per me. Lo so. Conosco i miei limiti. E non mi interessa più di tanto doverli superare a forza. Forse, nel mio caso è questione di numeri e di stile di guida certo.
Ricordo con affetto un tratto di strada.
In un attimo eravamo in coppia.
Solo due moto.
Una era la mia.
Una era davanti a me.
Era il sole.
Come una sorella maggiore.
Era robysteel.
Si ferma, mi fermo accanto. Mi chiede come sto. Ed io so di non sentirmi a pieno mio agio: ne risente anche la guida, e non va bene. Lo so. Le dico con serenità di andare avanti, il gruppo ha bisogno di lei. Io sono abituata a viaggiare da sola. Anzi, forse preferisco, e non mi stupirei lo “preferisse” anche il gruppo…. Ci mancherebbe! Non deve preoccuparsi di me, e tanto devo sganciami comunque.
Devo tornare a casa in tempo per andare a prendere i miei figli.
Siamo ferme, mi indica la strada verso Nizza Monferrato, e nel mentre ci raggiungono alcune altre le ragazze. Il giro rosa proseguirà...... Altro da vedere, da fare, asfalto da gustare.
Dalla moto saluto Tutte, e ringrazio Tutte.
Soprattutto la Grande Roberta, “Leonessa Tinga”.
Grazie davvero.
Ps. Questo non vuole essere un “report”. Non c’è nulla di “completo” nelle mie parole.
Sarò ben contenta di leggerne Altre.
Io qui, ho solo raccontato alcune piccole sensazioni.
Rimaste sulla mia pelle.
Km di vita che aggiungo a quelli già respirati.
Che si potranno leggere dentro i miei occhi.
Grazie ancora a Chiunque io abbia incontrato, anche solo con un sorriso.
E sempre… W le Donne!!
atram
ps... scusate se ho scritto sbagliato le marche delle moto.... "non ci capisco niente davvero"...