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21gg nel Perù del sud
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14714880 Inviato: 29 Ott 2013 14:32
Oggetto: 21gg nel Perù del sud
 

AVVISO
Questo è un report un po’ anomalo da mettere sul Tinga, perché sono 5500km… in macchina! Ma ho così tanto rotto le scatole ai ragazzi del Gr.Emilia con questo viaggio, sia prima che dopo, che ho deciso lo stesso di pubblicarlo per fargli vedere le foto. Mi affido alla clemenza della corte (ossia dei mod)
Potrà anche servire a qualche pazzo amante delle strade bianche (supersportivi pistaioli astenersi di andare in Sud America) per sapere cosa c’è da vedere nel sud del Perù
Altra piccola indicazione, questo report non era stato pensato per il Tinga, è un libricino che ho fatto per mia mamma, che non è venuta con noi, per ringraziarla di aver contribuito a questo magnifico regalo dei miei per la fine del mio dottorato di ricerca

Ecco qui la mappa del giro con sotto il link


Link a pagina di Mapsengine.google.com

11 agosto 2013 - 02 settembre 2013
Claudia/Chiadu, Marco/Phones e Papà/Bradipo in



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Giorno 0: viaggio e arrivo Lima

Ma come siamo stati bravi con le valigie?! 21gg fuori per 3 persone!

Dopo un viaggio di 12h30, in cui ho vergognosamente usato Marco come cuscino… eccoci a Lima.
In aereo… chi ha rubato tutti i cuscini?

In aereo sulle Ande… sembra di toccarle!

Affittiamo una macchina «veramente basica» e Papà alle prese con l’assenza di servosterzo becca l’angolo del cancello dell’autonoleggio! Iniziamo bene!
Mentre la guardia ci squadra scappiamo verso Sud alla ricerca di un posto dove dormire un po’: abbiamo 7 ore di fuso orario da recuperare.
La nostra bellissima macchina

Eviteremo di mostrare l’hotel pieno di blatte morte dove voleva farci dormire Papà… e dove per fortuna non abbiamo dormito!
E ribadisco: se muoiono ANCHE le blatte, il posto non è salubre!

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Giorno 1: alla scoperta delle Ande

Ci svegliamo a Cerro Azul, e, passeggiando sulla spiaggia, incrociamo il ritorno delle barche da pesca.
Il ritorno dalla pesca di Cerro Azul

Dopo aver fatto il pieno di frutta tropicale, iniziamo a salire sulle Ande.
Fruttaaaa

La prima visita è a Tambo Colorado, o Pucahuasi, la casa rossa.
Tambo Colorado

E per riprendere un po’ di forza: camarones! Mamma mia quanto erano grandi le porzioni!
Tallarin con i camarones

E poi Huaytara, una chiesa costruita su un antico tempio inca.
A Huaytara definiamo il metodo per il caffè: chiedi poca acqua e ne butti metà a prescindere! Ottimo direi!
Huaytara

La sicurezza stradale in Perù… una meraviglia!


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Giorno 1: Ohhh! I lama!

Ricominciamo a salire e iniziamo a scoprire gli animali delle Ande: alpaca e lama ma anche animali più normali!
Lama

Alpaca che ci guardano con sospetto

“Normalissimi” asinelli, ma molto carini

Dopo 3 settimane a malapena li noteremo! Ma per ora siamo ancora in fase entusiastica!
Passando notiamo una fonte di acqua termale non sfruttata, che ricorda una piccola Pamuccale.
Fonte termale… inaspettata!

E mentre ci godiamo un tramonto mozzafiato… abbiamo il fiato mozzato dall’altitudine di questo primo passo a 4746m sul livello del mare! Anche solo fare la foto ci ha fatto venire un affanno assurdo!
Primo tramonto sulle Ande

E primo passo «impegnativo»


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Giorno 2: Ayacucho e Wari

Dopo aver dormito in un bell’albergo e aver scoperto il potere delle foglie di coca (che dovrebbero aiutare contro la pune, il mal di montagna) andiamo a visitare Ayacucho… non che ci sia molto da vedere…
Albergo ad Ayacucho

Mate e foglie di coca

Ci dirigiamo poi nella capitale del popolo Wari, che si ribellò al tiranno che lo opprimeva.
Nonostante l’altitudine fa un gran caldo, e mentre io mi abbronzo, Marco si ustiona nonostante la crema solare.
Wari

Wari

PS: A Wari è pieno di cactus e di orribili mega-ragni giganti! Mamma mia che schifo! Peggio delle mummie!
Cactus e ragni a Wari

Mummia di Wari


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Giorno 2: lavori in corso

Dopo aver vagato invano riusciamo a trovare la strada per Cuzco…
Seguendo l’ambulanza

Mentre cerchiamo il passo, rimaniamo bloccati per dei lavori… mica 2m, no! 55km! Ci permettono di accodarci ad un’ambulanza che deve assolutamente passare, ma comunque perdiamo almeno 4 ore (l’ambulanza doveva fare solo una parte del tragitto) e ci ritroviamo di notte su una strada che sembra essere stata bombardata tanto le buche sono profonde.
Il cono è proprio stato inventato per portare pietre!

E naturalmente, per condire il tutto… io ho la pune e sto malissimo: mal di testa, nausea e a causa della medicina, che è un diuretico… devo andare in bagno e lungo i lavori il bagno non c’è! Arg!
Finalmente arriviamo in albergo a Chinceros, “ridente” paesino sperduto… e non siamo ancora usciti dalla zona dei lavori!
Ma che bellina che sono… vero?

Mappa dei lavori


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Giorno 3: sul ripio

Ripartiamo sul ripio (lo sterrato), curve e tornanti di strada bianca con qualche paesino in mezzo.
Sul ripio

Dopo aver assaggiato il caldo de gallina, e su consiglio della cameriera ci fermiamo a Saywite, una rovina Inca poco conosciuta.
Salendo sull’osservatorio di Saywite

Saywite

Poi poco prima di entrare a Cuzco passiamo per caso davanti a Tarawasi, un tambo (magazzino) inca sopra il quale gli spagnoli hanno costruito una casa coloniale.
Tarawasi

Mentre il guardiano, attorniato da tacchini, ci spiega tutto su questo monumento notiamo, sul tetto del tambo, dei bambini che giocano a calcio… chi sa se si rendono conto di dove si trovano?!
Peruani


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Giorno 3: e topo fu!

Arriviamo a Cuzco dove facciamo un giro notturno sulla piazza principale.
Plaza de Armas by night

El Inca a Cuzco

Ci offriamo una cena a base di alpaca e di cuy. L’alpaca è buonissimo, il cuy è dolciastro e difficilissimo da mangiare e poi ammettiamolo: è un topo arrostito!
Cuy

Lomo de alpaca

Memorabile la scelta del vino di Papà «prendo questo perché è peruano»… e poi era cileno… o argentino? Non mi ricordo!
Papà e il vino «non di qua»

Tornando in albergo, SORPRESA! Il parcheggio ha chiuso e in macchina ci sono ancora i nostri bagagli: stanotte si dormirà vestiti! Per fortuna riusciamo almeno a comprare uno spazzolino.

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Giorno 4: Cuzco

Iniziamo il nostro giro per Cuzco, anche se lo scopo principale di oggi è capire come andare a MachuPichu.
Per le strade di Cuzco

La stazione di Cuzco

Per prima cosa, andiamo a visitare la stazione dei treni e da lì finiamo nel mercato di Cuzco. «Scopriamo» che ci sono 26 tipi di mais e altrettanti di patate: ce n’è per tutti i gusti! I formaggi invece sono 26 ma sono tutti uguali!
Uscendo ci siamo lasciati tentare da un «vero» caffè italiano! Non era male!
Cappuccino

Andiamo in un’agenzia a comprare i biglietti per MachuPichu e scopriamo che prenotare il treno è più complicato del previsto: bisognerà comprare l’andata presso una compagnia e il ritorno presso l’altra, ma i biglietti stanno finendo e se si prende uno bisogna essere sicuri di trovare l’altro! Per fare ciò serve coordinazione e… tanto fiato per correre da un posto all’altro! Alla fine riusciamo a prendere i biglietti, anche se dovremmo passare due notti ad Aguas Calientes perché manca il ritorno la sera stessa.
Il mercato della stazione di Cuzco: patate e formaggi

Il mercato della stazione di Cuzco: pane e frutta


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Giorno 4: Musei di Cuzco

Aspettando che l’agenzia ci procuri tutti i documenti, andiamo a visitare Cuzco.
Ci sono palazzi con bellissimi chiostri interni, decorati da cima a fondo.
Museo Inca

La pietra dei 12 angoli… ci sono tutti?

Convento de los mercedarios

Iglesia de la Merced

Sulla piazza principale assistiamo alla processione di Ferragosto e Papà si fa convincere a farsi pulire le scarpe… peccato che il prezzo non sia stato esattamente quello che si spettava…
Festa dell’Assunta

Sciuscià

Visto che io HO FAME, mi fermo a mangiare un panino ai chicharrones buonissimo vicino Corichanca.
Coricancha


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Giorno 4: Chinchero e Moray

Con Papà che strepita perché «siamo in ritardooooo» (una specie di ritornello ogni giorno di viaggio… ma chi sa perché poi, noi siamo così puntuali, vero Marco?) partiamo per Ollantaytambo, da dove parte il treno.
Prima però andiamo a Chinchero: gli abitanti vivono ancora nelle case Inca e in centro, c’è una chiesa con un bell’affresco.
Chinchero

Antiche case inca

Marco mi regala uno scialle andino meraviglioso, che diventerà il mio più fedele compagno di viaggio.
Chinchero

Andiamo poi a Moray, ma è il tramonto, arriviamo giusto in tempo per vedere dall’alto queste terrazze in cui gli Inca facevano esperimenti di agronomia.
Moray

Dopo una cena deludente, saliamo sul treno. Arriviamo ad Aguas Calientes alle 23, sotto una leggera pioggia… domani mattina sveglia alle 5 per salire su MachuPichu.
Panino schifoso


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Giorno 5: MachuPichu

Se si aspetta una cosa per 20 anni, si teme di rimanere delusi… ebbene no! MachuPichu non solo non mi ha deluso, ma mi ha stupito! Scommetto che anche a Nonna sarebbe piaciuto!
Nebbia su MachuPichu

L’area agricola

L’area cittadina


Partenza dall’albergo alle 5 per vedere l’alba… ma è nuvoloso! A malapena si vedono le rovine! Iniziamo la visita mentre si dirada la foschia e si rivela un luogo magico, che la spiegazione della guida ci fa scoprire in tutti i dettagli.
Una vista «classica»

Si vede che sono contenta?

Viscaccia


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Giorno 5: Montaña MachuPichu

Abbiamo scoperto ieri sera di avere anche i biglietti per salire sopra la montagna di MachuPichu, che dà il nome al sito archeologico (il cui nome inca rimane un mistero).
632m di dislivello (da 2450m a 3082m s.l.m.), circa 7,5km per salire e altrettanti per scendere… il tutto su un sentiero di gradini di pietra alti dai 10 ai 40cm. Una vera passeggiata!
Scalini, tanti scalini

Camminando sul dirupo.

Siamo solo a metà? Noo

MachuPichu è piccolo piccolo

Senza contare la discesa di corsa «inseguiti» dalla guardia! Arriviamo giù stremati, e sono solo le 3 del pomeriggio!
Meno male che ad Aguas Calientes ci sono le terme (calde ma all’aperto… brrr! Quanto abbiamo battuto i denti uscendo dall’acqua!).
Ce l’abbiamo fatta!

E Marco ha ancora energia per giocare con i lama


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Giorno 6: Ollantaytambo e Pisac

Sveglia presto e si sale sul treno! Non credevo di aver così tanti muscoli che potessero farmi male nello stesso momento! Ouch, ogni scalino è una tortura! E il Perù è tutto uno scalino!
Treno sulla linea Cuzco-Aguas Calientes

Visitiamo le rovine di Ollantaytambo, bella eh! Ma… piena di scalini!
OllantayTambo

In più chiediamo alla guida una visita «speedy». Ehi, ma tu lo vedi l’inca sulla montagna?
Vista dall’alto di OllantayTambo

L’inca sulla montagna

Andiamo poi a Pisac, ma per vedere tutto ci vorrebbero le ore, ci limitiamo alla parte superiore… no, non è perché ci sono troppi gradini, capito?
Pisac

E poi Tambomachay e il suo sistema di irrigazione. Dicono che chi si bagna nelle sue acque acquisirà bellezza, gioventù e fertilità… chi sa se guariscono anche dall’acido lattico…
Tambomachay


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Giorno 6: Sacsayhuaman

Visitiamo anche Pucapucara, a pochi metri da Tambomachay…
Pucapucara

Quasi al calar del sole arriviamo a Sacsayhuaman. Sta per chiudere ma la nostra guida, Marco (eh sì, un 3° Marco) convince la guardia a farci finire il giro.
Da Puca Pucara a Sacsayhuaman

Sacsayhuaman è famosa per i megaliti. Come avranno fatto gli Inca a portarli lì? E a tagliarli per il famoso “pietra-su-pietra”? Tra le opzioni ci sono anche gli alieni…
Tramonto a Sacsayhuaman

I megaliti di Sacsayhuaman

Sacsayhuaman: lo vedi il lama?

Tornando alla macchina discutiamo con la guida dell’eredità culturale e religiosa degli Inca tra le popolazioni andine: molto interessante!!
Finiamo la serata a Cuzco dove per un’incomprensione con la reception ci troviamo in una stanza tripla… meno male ho i tappi per le orecchie, vero Papà?

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Giorno 7: Kenko e Tìpon

Dopo il solito «siamo in ritardooo» ma stavolta dovuto alla lavanderia, ci dirigiamo verso Kenko, dove si trova una grotta lunga e stretta che dovrebbe rappresentare la difficoltà del parto.
Le difficoltà del parto

Cerchiamo in vano di salire sul tetto delle rovine, ma Kenko è detta «il labirinto» e non si smentisce. Alla fine lasciamo perdere…
Diamo un’ultima occhiata al panorama del Cristo di Cuzco, e andiamo a Tìpon, delle rovine per nulla rovinate con bellissime terrazze irrigate dove brucano pecore e lama.
Tìpon

Lungo la strada ci fermiamo a Pikillaqta, città preinca dove è stato scoperto lo scheletro di un gliptodonte… i cuccioli dell’Era Glaciale che “giocano all’estinzione”.
Gliptodonte: scheletro

Gliptodonte: corazza

Cuzco dall’alto


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Giorno 7: Raqchi

Facciamo una breve sosta ad Andahuayllas, piccolo paese con una bella chiesa affrescata che i peruani definiscono “la Cappella Sistina d’America”. Seeee, ci sperate, vero?! Comunque è carina!
Andahuayllas

Per un’intuizione di Marco, ci fermiamo a mangiare a Qda Huaro, in un ristorantino che dalla strada non si vede. Varchiamo la porta su un magnifico giardino, e la cucina è sensazionale! Certo però che il rocoto (peperoncino) nel mio piatto era proprio piccante.
Ristorante a Qda Huaro

Visitiamo infine Raqchi, e gli alti muri del suo tempio rimasti in piedi.
Raqchi

Tramontok di fuoco verso Ayaviri

Dormiamo a Ayaviri in un fantastico albergo senza riscaldamento, con 5°C in camera ma 12 coperte… e visto che non sembrano neanche esserci ristoranti in zona, vai con la frutta!
Albergo e cena a Ayaviri


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Giorno 8: Tajani e Pukara

Ancora infreddoliti e dopo aver assistito al «discorso del lunedì» del sindaco andiamo a visitare il Cañon de Tajani, con le sue tipiche casette con sopra delle coppie di tori portafortuna.
Case tipiche nel Cañon de Tajani

In mezzo al cañon troviamo una venditrice di formaggi…e te pareva che non andavo proprio a scegliere i formaggi che non può vendere perché sta preparando un concorso? Compriamo un formaggio «comune» e ci scoliamo un po’ di manhar (latte concentrato).
Cañon de Tajani

Cañon de Tajani

Ci dirigiamo poi a Pukara, città da cui vengono i tori portafortuna. C’è anche una bella chiesa e il proprietario del bar dove prendiamo il caffè ci fa salire sul suo tetto per apprezzarne la vista.
Pukara

Toro di Pukara sulla chiesa

Dopo una breve sosta a Juliaca con la sua tangenziale piena di buchi e polvere, ci dirigiamo verso Sillustani e il lago Titicaca.

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Giorno 8: Sillustani

Sillustani, vicino al Lago Titicaca, è una necropoli sul promontorio di una «magnifica laguna», dice la guida. Arriviamo e la laguna è più che altro un acquitrino.
Iniziamo aa visitare i diversi tipi di tombe, fatte con materiali e forme diverse quando scopriamo la «magnifica laguna» dall’altro lato del promontorio. E’ veramente bellissima!
L’acquitrino

La «magnifica laguna»

Tombe di Sillustani: tonda pietra-su-pietra; quadrata pietra-su-pietra

Tombe di Sillustani: tonda pietra grezza ; tonda di adobe; quadrata pietra grezza

Tomba con vista

Approfitto di una sosta per farmi spiegare come si legano i teli andini che usano le donne per portare in spalla dai bambini ai ceppi di legno.
Arriviamo a Puno, sul lago Titicaca, dove non ci sarebbe stato niente da segnalare se Papà non si fosse fatto assaggiare dal “povero” cane da guardia del parcheggio dell’albergo.
La sera Papà ed io andiamo a mangiare, mentre Marco, troppo stanco, rimane a dormire. Non si accorge neanche quando torno in stanza, meno male che non ero un ladro!

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Giorno 9: Isole Uros e Bolivia

Partiamo dall’albergo con un tuctuc e andiamo al porto per prendere la barca per le isole degli Uros, un popolo che è sempre vissuto su delle isole artificiali sul lago Titicaca.
In barca sul Titicaca

Visto che vogliamo fare il giro più corto, dobbiamo aspettare che la barca si riempia… dopo mezz’ora «facciamo i ricchi» e affittiamo tutta la barca…
Isole degli Uros

Le isole sono carine ma la visita è inutilmente lunga…
Per la cronaca… gli Uros si sono estinti anni fa e sono stati rimpiazzati da abitanti della terra ferma che vivono di turismo e pesca sulle isole.
Appena finita la visita partiamo per Copacabana, in Bolivia.
Frontiera Perù-Bolivia

Io sono sempre più stanca e respiro sempre peggio… sarà la pune? Ogni tre passi ho il fiatone, mi metto a letto!
Marco insiste per portarmi dal dottore.
Diagnosi: brutta bronchite
Cura: una super gigantesca puntura di penicillina (anzi due) sulla chiappa! Che dolore!
Bronchite

E visto che non posso uscire, Papà ci porta in camera un pollo arrosto.
PS: no, non sto male sempre e solo io, è solo che quello che ho io si può scrivere su un diario di viaggio!

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Giorno 10: Crociera all’Isla del Sol

Vengo svegliata da Marco che urla… che è? Appena insaponato è finita l’acqua calda… sta finendo di lavarsi i capelli con l’acqua fredda. Meno male che almeno c’è il phon…
In barca

Comunque io, dopo la mega punturona, sto meglio, all’incirca, ma non abbastanza da andare in un gruppo organizzato a visitare la Isla del Sol.
Prima sosta

Mentre Papà urla, io traduco cortesemente le sue richieste: proprio non si può affittare una barca privata? Alla fine riusciamo a trovare un barcaiolo un po’ più flessibile degli altri e partiamo.
Dormicchiando in barca

Dopo 2 ore di navigazione in cui io dormicchio su cuscin-Marco, arriviamo su un lato dell’isola, ma respiro troppo male per salire a vedere le rovine, allora proseguiamo verso l’altro lato, dove ci fermiamo a mangiare per poi tornare indietro e riattraversare il confine con il Perù.
Seconda sosta

Andiamo a Moquegua ma è tardi, è quasi tutto chiuso, ci fermiamo a mangiare in un posto dove hanno da offrirci solo patatine e rognone.
Confine peruviano


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Giorno 11: Chile

Oggi si va in Chile (e sono tre crocette!). La macchina non può passare il confine e ci dicono che è vietato passare il confine a piedi. Ci fermiamo in un baretto vicino alla frontiera e la proprietaria ci aiuta ad acchiappare al volo un autobus transfrontaliero.
Marco fa faville: tutte le signore si girano in ammirazione per la sua altezza!
Arica è una tranquilla città in riva al mare, molto commerciale e senza grandi monumenti.
Mercato del pesce

Mangiando cebice al mercato del pesce

Per prima cosa ci facciamo portare da un tassì in un posto dove si può mangiare cebice (pesce crudo). Ci accompagna vicino al porto e da lì iniziamo ad assaggiare di tutto.
Chiesa di San Marcos de Arica, costruita da Eiffel

Verso le 5 ripassiamo il confine. Capiamo che la carta igienica deve costare meno in Perù che in Bolivia, perché dagli autobus che arrivano scendono signore con montagne di carta igienica. Alla faccia del contrabbando!
Importantdo… carta igienica!

Mentre torniamo indietro, incontriamo strani esseri del deserto…
Strani esseri nel deserto


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Giorno 12: Arequipa

Dopo una colazione “light” a base di spezzatino, riso, uova e patatine, ripartiamo e ci dirigiamo verso Mollendo. Lungo il deserto Papà ci dà lezioni di geologia.
Colazione “light”

Lezioni di geologia

Ci fermiamo su una spiaggia, la “motobomba”, a guardare l’oceano mentre Papà ci fa una lezione di “gamberettologia” e di botanica.
Lezione di botanica sulla “playa la motobomba”

Arriviamo infine ad Arequipa dove visitiamo il convento domenicano di Santa Catalina. Un complesso enorme e che, in ogni singola stanza, ha una cucina completa… ma quanto magnavano ste suore??
Cucine nel convento di Santa Catalina

Convento di Santa Catalina


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Giorno 12: La sòla pre-inca

Volevamo visitare la Cattedrale, ma ci troviamo bloccati da un matrimonio di massa. Ci sono almeno 10 spose e, si spera, altrettanti sposi.
Passiamo poi alla visita guidata del convento e della chiesa di San Francisco. Certo che il punto di vista cambia tutto: mentre nelle rovine Inca le guide ti dicono che gli Inca erano buoni e gli spagnoli cattivi, qui invece ci dicono che gli spagnoli erano gentilissimi e gli Inca erano liberi di scegliere quale religione seguire.
Dal tetto del convento si vedono i tre vulcani di Arequipa: Misti, Chachani e Pichu Pichu.
La vista sui vulcani dal tetto di San Francisco

Abbiamo molte difficoltà a trovare un albergo nei nostri standard (sono tutti troppo fighi) ma alla fine ne troviamo uno dall’altro lato della città. Andiamo a mangiare in centro e capitiamo in un ristorante che offre “cucina pre-inca”. Cerchiamo di vedere il menù ma veniamo catturati dal proprietario/cuoco, che parla spagnitaliano, che ci porta in cucina, ci fa assaggiare cose… come si fa a dirgli “non ci interessa”? Ci fermiamo quindi a cena. E’ tutto buono, il cuoco ci chiama spesso in cucina a fare foto, addirittura ci cuociamo da soli la carne…
Tavolata di ingredienti in sala da pranzo

Al momento di pagare il conto la sorpresa: visto che di ogni piatto abbiamo assaggiato tutti e tre… ci ha fatto pagare 3 volte ogni piatto! Meno male che i prezzi sono peruviani. Mentre di solito mangiamo in 3 per 30€, sta volta ne avremo per 30€ a testa.
Ristorante fai da te: io cucino

E Papà fa il servizio!


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Giorno 13: Ciao ciao Arequipa

Finiamo la nostra visita di Arequipa anche se non riusciamo a visitare la Chiesa della Compañia perché la stanno pulendo.
Iglesia della Compania

Vediamo però il complesso della Compañia, ormai diventato una specie di centro commerciale, e lì ci mangiamo un buon queso helado, una specie di fior di latte.
Complesso de la Compania

Queso helado

Prima di riprendere la macchina visitiamo la Casa Moral e poi La Ricoleta con i suoi musei.
La Ricoleta

Due bradipi… ma solo uno è impagliato !

Uscendo da Arequipa, ci fermiamo a mangiare in una specie di fiera del biologico/vegetariano… sarà il nostro unico pasto serio per le prossime 36 ore, ma ancora non lo sappiamo!

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Giorno 13: Neve nel deserto

Ci dirigiamo verso Cañon de Colca, dove speriamo di vedere i condor. Mentre dormicchio in macchina sento un “guarda! Sta nevicando!”. Mi sveglio… è vero! Il deserto si sta lentamente coprendo di neve! E’ uno spettacolo meraviglioso!
Lama e alpaca sotto la neve

Arriviamo a Chivay, ingresso del parco del Canon de Colca. La signora ci dice “non pagate ora l’ingresso, abbiamo un piccolo problema sulla strada, meglio che paghiate dopo”. Continuiamo la strada e chiediamo ad un viandante la natura del problema: derumble! Ossia la strada è interamente crollata! Ci dice che la situazione sarà ristabilita “mañana para la mañana”. Decidiamo di tornare indietro e di dormire a Chivay.
Laghetti alpini... no, andini !

Sono le 16 di pomeriggio, nevica, fa freddo… io non sto ancora benissimo, Papà anche non sta una favola… decidiamo di metterci a letto e di vedere più tardi dove mangiare. Alle 19 chiama il guardiano per sapere se può assentarsi per andare a mangiare: io sto già dormendo da almeno mezz’ora! Mi sveglierò poi alle 4 per mangiare un po’ di biscotti tristissimi.
Aspettando che la stanza si scaldi

Guidando sotto la neve


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Giorno 14: Deviazione: andata…

Ci svegliamo e la neve si sta sciogliendo, per essere sicuri di non trovare lastroni di ghiaccio, decidiamo di partire alle 10 e di chiedere se la strada è aperta. Il giornalaio ci dice sempre “mañana para la mañana”, ossia non è cambiato nulla rispetto a ieri. Decidiamo allora di fare un’enorme deviazione per andare dall’altro lato del Cañon de Colca. Dobbiamo tornare a Arequipa e prendere l’altra strada: circa 250km di cui più della metà di sterrato.
I vulcani di Arequipa

Uscendo da Chivay entriamo nella riserva nazionale delle vigogne, che (contrariamente ad alpaca e lama) vivono solo allo stato brado: forse per questo ne vediamo pochi e lontani.
Avvoltoio

Vigogne

All’ora di pranzo siamo in mezzo al nulla quindi niente pranzo! Meno male c’è ancora in macchina un po’ di formaggio (orrendo) e dei biscotti.
Sono ore che giriamo e non siamo neanche sicuri di dove siamo. E quando chiediamo indicazioni, i peruviani ridono… bha!
In mezzo al nulla

Dopo un tramonto bellissimo, arriviamo a Cabanaconde. Papà è stanco e va a letto, ma prima, giocando sull’orgoglio nazionale peruviano, riesce ad ottenere un termosifone in camera. Marco e io andiamo a mangiare in un ristorante dove chiacchieriamo di politica con la cameriera.
Tramonto a Cabanaconde


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Giorno 15: Condor

Dovremmo uscire alle 7 ma io non ho chiuso occhio a causa di uno *$&#¢ che parlava al telefono davanti alla mia stanza. In più Marco deve andare a prendere la macchina (lontanissima) e deve fare benzina... neanche immagina che per fare benzina il tipo della ferramenta andrà via mezz’ora con un secchio che riporterà pieno di benzina. Alla fine partiamo che sono le 8.30.
3400m più giù, il fondo della valle

Papà è arrabbiatissimo per questo ritardo e dice che non riusciremo a vedere i condor per cui lui ha guidato 6 ore sul ripio. Io, intanto, penso “Ti prego Condor, fatti trovare! Ti prego!”.
Grazie condor di averci aspettato

Ora puoi volare via !

Arriviamo e il re della montagna ha sentito la mia preghiera: ci aspetta vicino al parcheggio! Poco dopo decolla e lo vediamo volare via.
Mamma mia quanto è grande!

Cambiamo belvedere e un condor ci plana a pochissimi metri dalla testa: è assolutamente ENORME!
Momento di affettuosità

Ultima modifica di chiadu14 il 29 Ott 2013 18:30, modificato 11 volte in totale
 
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14714881 Inviato: 29 Ott 2013 14:34
 

Giorno 15: Deviazione: … e ritorno

Ripartiamo lungo la strada della deviazione, identica a prima, Papà continua le lezioni di geologia e finalmente vediamo tante le vigogne.
Vigogne

Riscendiamo a valle e mentre siamo a 3000m appare sotto di noi l’oceano.
La montagna è fatta di sabbia, ma come tiene sù?

Si vede il mare, 3000m più giù !

Oggi provo anche io a guidare un po’ sul ripio… ma lontano dai precipizi, grazie!
Guidando sul ripio

Abbiamo davanti un’ultima montagna da superare e ci troviamo in una nebbia totale.
Nebbia

Arriviamo nella zona di Nazca e ci fermiamo in albergo. Dopo aver chiesto se c’è l’acqua calda, Papà va a farsi una doccia. Pochi minuti dopo bussano alla porta, apro “io li uccidooo”, guardo Papà “eh? Manca l’acqua calda? Qui c’è!” e lui “anche da me c’è, ma c’è solo l’acqua calda, senza quella fredda! Sarà a 50°C!”. Scoppio a ridere, Papà se ne va furioso. Alla fine scopre che c’è un rubinetto generale da aprire.

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Giorno 16: Prima di Nazca

Sveglia presto e ci rechiamo all’aeroporto pensando che basta questo per vedere le linee di Nazca.
Ma scopriamo che la nebbia dell’altra sera ha impedito agli aerei di decollare, e quindi davanti a noi ci sono tutti i turisti di ieri. Il pilota ci dice di tornare tra 40min per sapere a che ora ci permetteranno di decollare.
Chauchilla

Mentre aspettiamo andiamo alla necropoli di Chauchilla; lungo la strada vediamo delle linee nel deserto… infatti, le Linee di Nazca non sono solo quelle famose a forme di animali: tutto il deserto è coperto di linee.
Torniamo in aeroporto, ma il pilota ci dice di tornare dopo 2 ore. E allora andiamo a visitare Cahuachi, la capitale dei Nazca, con le sue bellissime piramidi a gradoni.
Le linee di Nazca sono ovunque

Sembra facile andare a Cahuachi: invece ci perdiamo per circa 1 ora nel deserto, per poi scoprire che c’era una strada facilissima, proprio lì accanto!
Lungo il deserto ci sono teschi e ossa umane, non sappiamo se recenti o antichi, ma sembrano stare lì da poco…
Scheletri

Cahuachi[/size][/i]


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Giorno 16: Sulle linee di Nazca

Di nuovo in aeroporto, sta volta manca circa un’ora: aspettiamo.
L’aereo

Eccoci in aereo, rigorosamente in ordine di peso (io dietro, Papà e Marco davanti, altri turisti in mezzo). Papà fa il fighetto spiegando a Marco tutto quello che sa sul pilotaggio degli aerei, e intanto iniziamo a vedere i disegni delle linee di Nazca (molto difficili da fotografare a causa dello scarso contrasto).
Il colibrì

Dopo circa mezz’ora siamo di nuovo a terra, ma prima di ripartire andiamo a visitare i pozzi Nazca di Catalloc e anche a vedere due figure da una torre osservatorio di 12 metri: vertigini!!!
L’osservatorio vicino alle mani e all’albero

Il condor

Continuiamo la strada lungo il deserto e arriviamo al calar della sera a Paracas.
I pozzi circoncentrici di Cantalloc

Io devo assolutamente fare il bucato, non ho più un paio di calzini. Incrocio un ragazzino che si offre di farlo lui per un prezzo esagerato, ma nella disperazione gli affido tutto!
Proprio felice di stare a 12m di altezza !

A cena conosciamo tre italiani a cui raccontiamo il nostro “turista fai da te”. Se ne vanno dicendo “anvedi che fighi questi!”.

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Giorno 17: Paracas: isole

Andiamo a visitare le isole di fronte a Paracas, un parco naturale in cui vivono oltre 1 milione di uccelli guanieri. Ne vediamo una miriade che volano perfettamente in fila, e poi pinguini di Humbolt, leoni marini, foche… io intravedo anche un delfino.
Pellicani

Queste isole sono veramente meravigliose, facciamo foto a tutto quello che si muove!
Migliaia di uccelli fanno montagne di guano

Tutti in fila indiana

Pinguino di Humbolt

Gabbiani

Foca

Foche e leone marino

Torniamo a terra e vado a recuperare i miei panni… non è che sono bagnati… nooooo! Sono fradici! Poi scoprirò pure che me li ha macchiati di varechina! Mai affidare il bucato ad un dodicenne, maschio poi!
Metto tutto a stendere in macchina, ci vorranno giorni per asciugare tutto!

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Giorno 17: Paracas: promontorio

Andiamo visitare il promontorio di Paracas. La vista delle scogliere toglie il fiato, sotto si intravedono e si sentono gli stessi animali che abbiamo appena visto da vicino sulle isole.
Mentre passeggiamo su una spiaggia vediamo una foca morta, poverina!
Avvoltoio

Ci fermiamo a mangiare da un ristoratore che ci ha fermato in mezzo ad un parcheggio per convincerci a mangiare da lui: non rimaniamo delusi! Il pesce è buonissimo! Assistiamo poi al rientro delle barche da pesca: una cosa che più disordinata non si può!
Copriti che fa freddo!

Prima di andare via ripassiamo sulla scogliera, dove c’è una bimba che sta facendo parapendio a due e sta urlando come un’ossessa con i genitori sotto che ridono.
Ubbidisco!

Ci fermiamo a dormire a Chincha Alta, una specie di inferno di traffico in cui ad ogni incrocio si rischia di finire sotto un tuctuc e in cui tutti suonano il claxon senza motivo ogni 3 minuti. Scendiamo in un albergo che sembra un’ex prigione o un manicomio: da brivido! E poi dal corridoio c’è la vista sull’interno del nostro bagno: W l’intimità!
La vista dalla scogliera

Parapendio sulla scogliera


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Giorno 18: Incahuasi

Dopo essere stati svegliati alle 5 del mattino dal rumore delle macchine in città (sembra che qui usano il claxon come respirano) rimaniamo a letto: per una volta, Papà non ha fretta! Usciamo con calma e andiamo a visitare il mercato di Chincha Alta.
Nel mercato di Chinca Alta

Uova di quaglia e fragole a volontà

Ogni volta che sembriamo persi, troviamo qualche peruviano che si avvicina per darci informazioni sul cibo, su dove trovare le cose… sono tutti gentilissimi! Beviamo anche un succo di frutta energetico che è la fine del mondo!
Ci rechiamo poi alle rovine di La Centinela, con le sue piramidi di adobe.
La Centinela

All’uscita vedo un cespuglio che avanza verso di me… guardo meglio… è un cespuglio ma cammina… ma… è un asino stracarico di canne da zucchero! Gli hanno anche messo la museruola per evitare che se le mangi tutte!
Cespugliasino o Asinospuglio?

Ripartiamo nel deserto.
Basta un fiumiciattolo e il deserto diventa un’oasi


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Giorno 18: Arrivando a Lima

La sosta successiva è alle rovine di Incahuasi.
Incahuasi

Bisogna salire su una montagna e c’è un vento fortissimo e la guida è così mingherlina che sembra che volerà via. La vista dall’alto è meravigliosa anche se non riesco a stare in piedi!
C’è tanto vento ! Il cappello sta su da solo !

Passando abbiamo notato un posto dove fanno il Chancho al palo (maiale allo spiedo) e quindi ci fermiamo. E’ una pura meraviglia culinaria!
Dopo mangiato ci avviamo verso Lima, il viaggio sta volgendo al termine, che peccato! Ma non bisogna pensarci! Abbiamo ancora da goderci 3 giorni!
Chancho al palo

Prima di andare a Lima cerchiamo di visitare Pachacamac… ma veniamo bloccati da dei lavori che ci bloccano per oltre un’ora. Arriviamo davanti a Pachacamac alle 16:31, ha chiuso alle 16:30! Papà si arrabbia, prende un dosso troppo violentemente… e tutti i vestiti (ancora stesi in macchina) mi cascano addosso… inizio a ridere, ride Marco, ride Papà… e Papà si calma! Torneremo domani!
I vestiti ancora stesi in macchina

A Lima siamo ospiti di Carmen, una collega di mamma… che piacere essere finalmente in una casa!

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Giorno 19: Lima

Visto che oggi è la festa nazionale, è meglio non andare verso Pachacamac, andiamo così a visitare Lima.
Iniziamo dal Museo Larco, una vera meraviglia che raccoglie oggetti peruviani pre-incaici e incaici! I reperti sono conservati in modo perfetto e inoltre il museo è molto didattico.
Museo Larco

C’è anche una sala sull’arte erotica inca e pre-inca, alcune statuine sono proprio divertenti!
Statuina erotica al Museo Larco

Ci fermiamo a mangiare nel ristorante del Museo, che ci ha consigliato Carmen (buono!) e, seguendo una linea blu disegnata sul marciapiede, andiamo al Museo archeologico di Lima.
Museo Archeologico

Passeggiamo in centro dove, in occasione della festa, ci sono banchetti di cibo ovunque. Assaggiamo un po’ di tutto dobbiamo trattenerci perché sta sera si cena con Carmen…
Cibo ovunque alla festa nazionale

Alla fine la cena è più una spiluzzicata (ma riusciamo lo stesso a far impazzire il cameriere). Carmen ci porta a fare un giro della città by night: meno male che c’è l’autista, abbiamo bevuto due pisco sour a testa e siamo tutti inabili alla guida!

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Giorno 19: Pachamanca a Pachacamac

Oggi finalmente riusciamo a visitare Pachacamac. Solo che non avevamo capito che il sito è enorme e si può girare in macchina così, dopo un po’ che scarpiniamo, decidiamo che la visita è finita.
Pachacamac: c’è ancora da scavare

A Pachamac i sacrifici si possono fare solo nelle aree designate : e noi ubidiamo !

Carmen ci ha chiesto di comprare un cestino di vimini al mercato vicino Pachacamac ma... come si dirà cestino di vimini? Cerca e chiedi, chiedi e cerca, alla fine rinunciamo perché l’interprete (io) si mette in sciopero perché ha fame! Mentre vaghiamo per il mercato compriamo tantissima frutta mai vista, compresa una fava di cacao fresca.
Fave di cacao

Oggi vorremmo mangiare la Pachamanca, un piato cotto in una buca nel terreno. Tutti i ristornati hanno strani personaggi travestiti che ti chiamano dentro: sembra una bolgia infernale. Entriamo in uno di questi ristoranti per famiglie e chiediamo di sederci in un posto tranquillo.
Torniamo a Lima, e andiamo a fare un giro per il super centro commerciale LarcoMar, dove io e marco… giochiamo al giochino dei loghi!
Pachamanca

Mangiamo a casa e facciamo le valigie così da uscire tranquillamente domani quando saremo pronti.

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Giorno 20: Sottomarino

Facciamo una buona colazione con tutta la frutta comprata ieri (il cacao fresco non sa per niente di cacao!) e poi andiamo a visitare Huallamarca, una piramide di fronte a casa.
Colazione a base di frutta

Torniamo dentro a salutare Carmen e ci avviamo verso l’aeroporto. Visto che siamo in anticipo andiamo a vedere la città di Callao. Vorremmo vedere una fortezza ma ci vuole troppo tempo, un po’ delusi andiamo verso il porto e scopriamo che è possibile visitare un sottomarino.
Huallamarca

Il sottomarino a Callao

Ecco, adesso è proprio ora, andiamo all’aeroporto a ridare la macchina. Si renderanno conto che abbiamo strusciato il davanti e ci sono un altro paio di problemi? Sì, se ne rendono conto! Ma per fortuna alla fine decidono che non fa nulla.
Il vecchio lupo di mare

Ci imbarchiamo e rifacciamo le 12h30 di viaggio. Atterriamo a Parigi, aspettiamo un paio d’ore che Marco si imbarchi per tornare a Modena, e andiamo a casa di nonno.
Il viaggio è proprio finito… Papà continua a dire “servivano 5 settimane”, ma io, anche con “solo” queste 3 settimane ho accumulato una marea di bei ricordi.
 
14714889
14714889 Inviato: 29 Ott 2013 14:42
 

E se siete arrivati fino alla fine... vincete un premio!!! :-p 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif
 
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14714936 Inviato: 29 Ott 2013 15:09
 

Sono arrivato fino alle fine solo per mettere un fermino...

Quando sarò pronto psicologicamente me lo leggo tutto...


Complimenti!!!
 
14715011
14715011 Inviato: 29 Ott 2013 15:42
 

fip144 ha scritto:
Sono arrivato fino alle fine solo per mettere un fermino...

Quando sarò pronto psicologicamente me lo leggo tutto...


Complimenti!!!


Come detto in OT, sono 170 foto ma "solo" 6000 parole, ossia 4 pagine scritte fitte! Ce la potete fare icon_razz.gif
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14715102 Inviato: 29 Ott 2013 16:33
 

eusa_clap.gif eusa_clap.gif Complimenti per il viaggio molto interessante e per il report dettagliato! eusa_clap.gif eusa_clap.gif
E soprattutto per questa bellissima esperienza insieme a tuo padre 0509_up.gif
 
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14715274 Inviato: 29 Ott 2013 18:29
 

franmoto ha scritto:
eusa_clap.gif eusa_clap.gif Complimenti per il viaggio molto interessante e per il report dettagliato! eusa_clap.gif eusa_clap.gif
E soprattutto per questa bellissima esperienza insieme a tuo padre 0509_up.gif


Con papà e col mio fidanzato... che stranamente non è stato abbandonato sulle Ande da mio padre! rotfl.gif
 
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14715295 Inviato: 29 Ott 2013 18:45
 

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semplicemente FANTASTICO!!!

il viaggio che vorrei fare icon_asd.gif

grazie di averlo condiviso 0509_doppio_ok.gif

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14715450 Inviato: 29 Ott 2013 20:46
 

Grazie Chiadu, mi hai fatto sognare e' uno dei miei viaggi da sogno conservati nel cassetto e che probabilmente non farò mai. Complimenti. 0509_up.gif 0509_up.gif
 
14716266
14716266 Inviato: 30 Ott 2013 12:56
 

E dopo averci "rotto le scatole" (invidia) pre e post viaggio.... bè che dire.... COMPLIMENTISSIMI! Le foto sono bellissime, i dettagli anche. E direi che sarebbe un bellissimo spunto per chiunque volesse fare un viaggio del genere.
Brava brava brava... io mi riprometto di fare ad ogni viaggio un "diario" del genere... e poi non lo faccio mai. Vabbè, sono fatta così.
Credo che sia stata davvero una esperienza grandiosa, specialmente perchè accompagnata dagli uomini della tua vita 0510_abbraccio.gif
 
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14716350 Inviato: 30 Ott 2013 13:42
 

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14719112
14719112 Inviato: 31 Ott 2013 23:28
 

Complimenti, bellissimo viaggio! Hai fatto benissimo a scrivere il report! icon_smile.gif
Non sono mai stato in quelle zone, ma la Cappella Sistina del Sud America mi intriga!!! icon_asd.gif
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14720687
14720687 Inviato: 2 Nov 2013 16:05
 

Che bel racconto!
Ci siamo sbellicati ieri sera! Oltre ad avervi invidiati un bel pò!

La foto con te spiaggiata sulle rocce è stupenda! rotfl.gif rotfl.gif rotfl.gif
 
14721103
14721103 Inviato: 2 Nov 2013 21:39
 

Ottimo. 0509_up.gif
 
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