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Il concetto di pericolo [Riflessioni]
13341946
13341946 Inviato: 11 Mag 2012 22:13
Oggetto: Il concetto di pericolo [Riflessioni]
 



Sera a tutti ragazzi.

Oggi nel rischiare per l'ennesima volta di venire preso in pieno da una macchina che mentre me ne andavo dritto decide che è il momento di girare a destra (senza guardare negli specchietti, ovviamente, o mettere frecce) mi sono soffermato a riflettere su come l'abitudine, la fiducia eccessiva in se stessi, e mille altre cose, annullino o riducano in maniera drastica il concetto di pericolo.

Ovviamente questa è una riflessione abbastanza complessa, psicologica, antropologica e sociologica, per cui le mie saranno chiacchiere da "Bar" più che seri propositi scientifici!
Guidando per strada ci si rende conto di vari dati:

icon_arrow.gif In primis, dimostrare prudenza, o quantomeno buonsenso, è tre volte su quattro considerato un atteggiamento socialmente debole, biasimabile, e talvolta persino ridicolo. Questo senso di onnipotenza, di ritenersi invincibili, per quanto probabilmente maggiore nei giovani (mi ci infilo dentro, almeno inconsciamente), è una norma tacitamente accettata dagli utenti della strada, o almeno da una buona parte di essi. Ovvero: se rispetti tutte le regole sei uno sfigato, non sai guidare, hai la testa fra le nuvole.
Il concetto di "educazione stradale" sembra qualcosa di assurdo, venuto fuori da libri per bambini delle elementari. Nel nostro paese, ultimamente si sta formando una coscienza critica collettiva per il fumo: fumare è un rischio, e lo sa benissimo sia chi fuma che chi non lo fa. L'idea che anche guidare sia un rischio non sfiora nemmeno lontanamente la coscienza collettiva. L'idea che sia una responsabilità, meno che mai.

icon_arrow.gif C'è inoltre un'enorme e problematica disparità fra regole, veicoli e qualità delle strade. Noi siamo talmente abituati a questo da ritenerlo logico, ma se ci si pensa c'è un paradosso molto interessante che ci spiega anche come le regole stiano lì più "indicativamente" che per essere realmente rispettate: In Italia la velocità massima raggiungibile per legge su una qualsiasi strada aperta al traffico è 130 km/h (autostrade). Tuttavia, anche la più economica delle utilitarie raggiunge perlomeno i 150 km/h. Possedere una Punto, o una Panda, o una Yaris, macchine di per sé non certo sportive (non affronto il discorso moto perché si andrebbe davvero sul ridicolo), significa, implicitamente, avere la possibilità di sforare questi limiti su strada. Ora, io mi chiedo, qual è la logica dietro tutto ciò?
Il problema è che qui ci si ritrova in un circolo vizioso. I limiti di velocità sono, a voler essere in buona fede, così assurdi, nella maggior parte dei casi, perché prendono in considerazione l'eventuale (poco eventuale, molto reale in Italia) usura dell'asfalto, la presenza di ostacoli, e così via. Non è possibile aumentare questi limiti perché sarebbe pericoloso, tenendo conto di tutte le situazioni, eppure i veicoli a disposizione dall'utente medio della strada possono superarli in qualsiasi momento! Si dirà che il limite esiste proprio perché può essere superato, ma quando la media delle prestazioni dei veicoli supera nettamente i limiti di velocità, qual è la logica dei limiti stessi? Quale la logica della potenza dei veicoli?
Inoltre rispettare i limiti cosa comporta? Un decremento di quanto del rischio di incidente? Toccare i 49 km/h ma accelerare in un decimo di secondo da zero a 49 è meno pericoloso di andare a 55 km/h ma tenendo un'andatura regolare e rispettando le distanze di sicurezza?
Sono domande ovviamente che non possono avere una risposta definitiva perché occupano enormi volumi di filosofia giuridica, ma possono aiutarci a riflettere sul come, e perché, i limti di velocità siano tanto "disprezzati".

icon_arrow.gif Un ultimo punto importante è quello psicologico. Questo è strettamente collegato con i precedenti! Un utente medio, che ha vissuto in una situazione sociale in cui la guida fuori dalle regole non è un pericolo ma un vanto, e che ha a disposizione un mezzo qualsiasi con cui può superare agilmente tali regole, manca totalmente, nell'80-90% dei casi di una coscienza critica in grado di fargli affrontare un percorso psicologico, teso al miglioramento del proprio stile di guida, con annessi difetti.
In Italia, chi è che si preoccupa di "come" guida?
- Appassionati (in parte): appassionati di automobili o motociclette, magari dopo qualche incidente anche non grave, che decidono di iniziare un percorso di miglioramento personale, consapevoli del rischio che si corre nel mettersi a bordo di un veicolo (che non significa consapevoli, sempre e comunque, di ogni pericolo, anzi).
- Paranoici e patologici: persone che soffrono di ansia e che temono la strada. Per quanto si preoccupino di "come" guidino, le loro angosce e l'insicurezza li rende comunque estremamente pericolosi.
- Piloti sportivi: Piloti con molta esperienza che dopo innumerevoli voli sono in grado di calcolare meglio di altri le variabili della strada (anche qui, non per questo perfetti).
- Una fascia estremamente ristretta di persone che pur non amando i veicoli,e costretti ad usarli, ne comprendono la pericolosità e rispettano le regole.
Ci sono poi delle categorie particolarmente soggette, al contrario, al menefreghismo delle regole, e all'assenza di autocritica. In particolare:
- Giovani.
- Finti appassionati dei motori, di qualsiasi genere ed età.
Ovviamente la mia è una generalizzazione. Non tutti gli appartenenti a queste categorie si comportano in quel modo, e in ogni categoria c'è sicuramente chi si comporta all'opposto. In generale, chi si approccia in maniera utilitaristica al veicolo tende a sottovalutarne di più i rischi, chi lo fa per scelta, tende (ripeto, tende!) a comprenderne più la pericolosità.

Il vero dramma, secondo me, è che ormai si ha la mentalità che guidare un mezzo sia identico a camminare. E' vero che in senso lato ogni azione da noi compiuta è pericolosa: ci mette in relazione con altri oggetti fisici che potenzialmente possono danneggiarci. Camminare può essere pericoloso, si può cadere, sbattere, proprio come in auto o in moto. Ma guidare un mezzo è estremamente più pericoloso.

Guidare non è camminare.

A voi la parola tingamembri
doppio_lamp_naked.gif
 
13342002
13342002 Inviato: 11 Mag 2012 22:36
 

lascio un commento solo perchè lo leggo domani con più freschezza....
comunque mi sembra un buon argomento. bravo.
 
13342223
13342223 Inviato: 11 Mag 2012 23:53
 

ottime puntualizzazioni... 0509_up.gif .......ma che fare, Il pericolo di un incidente è sempre dietro l'angolo. Nel guidare ,per noi sulle due ruote, ci vuole la massima attenzione e prevedere c on largo anticipo quello che potrebbe fare chi ci precede.
 
13342274
13342274 Inviato: 12 Mag 2012 1:11
 

non ti so rispondere perchè in strada sono pazzo e lo so e che quando salgo non capisco più niente sorpassi sopra una ruota un casino faccio ma poi quando scendo rifelttendoci capisco quanto rischio!! valentino rossi in un intervista ha detto che lui la moto gp non la guarda perchè ha paura! ciaoo
 
13502049
13502049 Inviato: 23 Giu 2012 10:23
 

riprendo visto che l'ho letto in seguito al link che hai messo su una discussione simile.

concordo sul discorso ma non capisco la logica del paragrafo sui limiti di velocità in relazione alle prestazioni dei veicoli.
i limiti hanno senso nel raffronto tra "capacità" dei guidatori (capacità in tutti i sensi, e si prende per buono il valore minimo ovviamente! ed è giusto così!), situazioni possibili (sempre nel caso si rispettino altre regole tipo distanza di sicurezza etc....) e in ultimo le caratteristiche dei mezzi.

già col limite 130 tanta gente va in autostrada a 150-170 fissi, e anche oltre 0509_mitra.gif se il limite sale a 150 andare a 180 sarà come bere un bicchiere d'acqua e quelli COOL andranno a 200 col cruise control e un cellulare per orecchio; che poi cazz... quasi nessuno che usa il vivavoce del telefono o dell'auto che sia.... 0509_mitra.gif
nonostante l'aumento dei limiti di velocità si riscontrerà in breve una diminuzione drastica dei tempi di percorrenza delle tratte perchè sistematicamente ci saranno una marea incidenti gravissimi!!

l'auto (utilitaria) raggiunge 150-160? ok. ma stai tirando il collo.
e come si comporta a 150-160? tiene la strada, ok. però alla minima buca vola via.
ma frena a 150-160? si. ah ok. quanto ci mette a fermarsi? e quanto è stabile e governabile in una super inchiodata?
adesso butta via tutto questo e prendi una berlinona coi contropendenti: 160 e vai che è un piacere, bella insonorizzata, ottime prestazioni in frenata, gomme bone, incollata all'asfalto, a confronto un'utilitaria a 80-90 è più "pericolosa". mettici su un normale guidatore, a 160km/h fa 45metri in 1secondo, aggiungi tempo per accorgersi di un pericolo, tempo di reazione, tempo di frenata, uh cos'è quel cos..ioejdhn skjeeeeeeeeeeeeeeeififi ioiiihiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissssssgggggggggggggggggggggggggggggggggggtAAAAAAMMMMbambadabUUUMMM tomb tOM ccrmMptMatt.
 
13502750
13502750 Inviato: 23 Giu 2012 13:13
Oggetto: Re: Il concetto di pericolo [Riflessioni]
 

In linea generale sono daccordo sul tuo ragionamento ma permettimi di dissentire su alcuni punti che tu dai come certi che invece secondo me non lo sono

Citazione:
LucianBelmau"#13341946]
icon_arrow.gif In primis, dimostrare prudenza, o quantomeno buonsenso, è tre volte su quattro considerato un atteggiamento socialmente debole, biasimabile, e talvolta persino ridicolo. Questo senso di onnipotenza, di ritenersi invincibili, per quanto probabilmente maggiore nei giovani (mi ci infilo dentro, almeno inconsciamente), è una norma tacitamente accettata dagli utenti della strada, o almeno da una buona parte di essi. Ovvero: se rispetti tutte le regole sei uno sfigato, non sai guidare, hai la testa fra le nuvole.


questa affermazione non mi trova pienamente daccordo perchè io penso che la percentuale di quelli che rispettano le regole sia maggiore degli altri. Ovviamente tale percentuale aria a seconda della tipologia di moto utilizzata e del contesto sociale alias gruppo nel quale è inserito il motociclista.

Citazione:
Il concetto di "educazione stradale" sembra qualcosa di assurdo, venuto fuori da libri per bambini delle elementari. Nel nostro paese, ultimamente si sta formando una coscienza critica collettiva per il fumo: fumare è un rischio, e lo sa benissimo sia chi fuma che chi non lo fa. L'idea che anche guidare sia un rischio non sfiora nemmeno lontanamente la coscienza collettiva. L'idea che sia una responsabilità, meno che mai.


su questo punto mi trovi pienamente daccordo ma il concetto di educazione stradale, non riguarda solamente lo stile di guida ma soprattutto l'atteggiamento mentale adottato quando si è in sella piuttosto che alla guida di un veicolo qualsiasi. Rientra ad esempio nel concetto di educazione stradale anche il posteggiare ove riservatgo ai disabili e questo non rappresenta certo una condotta pericolosa dell'incolumità del conducente sebbene costituisca un atto di gorssa inciviltà

Citazione:
icon_arrow.gif C'è inoltre un'enorme e problematica disparità fra regole, veicoli e qualità delle strade. Noi siamo talmente abituati a questo da ritenerlo logico, ma se ci si pensa c'è un paradosso molto interessante che ci spiega anche come le regole stiano lì più "indicativamente" che per essere realmente rispettate: In Italia la velocità massima raggiungibile per legge su una qualsiasi strada aperta al traffico è 130 km/h (autostrade). Tuttavia, anche la più economica delle utilitarie raggiunge perlomeno i 150 km/h. Possedere una Punto, o una Panda, o una Yaris, macchine di per sé non certo sportive (non affronto il discorso moto perché si andrebbe davvero sul ridicolo), significa, implicitamente, avere la possibilità di sforare questi limiti su strada. Ora, io mi chiedo, qual è la logica dietro tutto ciò?


Creare delle regole specifiche per ogni tipologia di veicolo non credo sia possibile perchè si richierebbe di creare pericolosi spazi dove i vari furbetti potrebbeo infilarsi (creazione di veicoli ibridi che non delle categorie normate e quindi difatto privi di regolamentazione). Inoltre anche l'attività di controllo non sarebbe affatto agevole. Inoltre avere un veicolo che puo' superare i limiti imposti non significa che si sia autorizzati a farlo. Tu hai citato la Punto mase uno avesse una Supersportiva da oltre "àà chilometri orari dovovrebbe essere autorizzato ad andare a tale velocità? Oppure dovrebbero costruire solo veicoli che non siano in grado di superare i limiti imposti dal CdS? Del resto anche in città caotiche come Roma dove c'è un'atavica penuria di posteggi c'è chi si fa il SUV che non avrebbe senso. Se uno sceglie di farsi una macchina iperveloce pur non potendo andare oltre i 130 in autostrada è una sua scelta personale e non credo che nessuno abbia il diritto di impedirglielo

Citazione:
Il problema è che qui ci si ritrova in un circolo vizioso. I limiti di velocità sono, a voler essere in buona fede, così assurdi, nella maggior parte dei casi, perché prendono in considerazione l'eventuale (poco eventuale, molto reale in Italia) usura dell'asfalto, la presenza di ostacoli, e così via. Non è possibile aumentare questi limiti perché sarebbe pericoloso, tenendo conto di tutte le situazioni, eppure i veicoli a disposizione dall'utente medio della strada possono superarli in qualsiasi momento! Si dirà che il limite esiste proprio perché può essere superato, ma quando la media delle prestazioni dei veicoli supera nettamente i limiti di velocità, qual è la logica dei limiti stessi? Quale la logica della potenza dei veicoli?


che gli attuali limiti siano da rivedere, nell'ottica del cambiamento dell'attuale parco veicoli rispetto a quello che c'era all'epoca nella quale tali articoli sono stati ideati, mi trovi perfettamente daccordo pero' non stai tenendo conto che il CdS all'articolo 141 prevede una snzione per velocità non commisurata che tiene conto della velocità che ha il veicolo in relazioni alle condizioni di traffico, asfalto, meteo ed altro ancora. Puo' incorrere in tale sanzione anche se si sta rispettando la velocità prevista per quel tratto di strada

I
Citazione:
noltre rispettare i limiti cosa comporta? Un decremento di quanto del rischio di incidente? Toccare i 49 km/h ma accelerare in un decimo di secondo da zero a 49 è meno pericoloso di andare a 55 km/h ma tenendo un'andatura regolare e rispettando le distanze di sicurezza?
Sono domande ovviamente che non possono avere una risposta definitiva perché occupano enormi volumi di filosofia giuridica, ma possono aiutarci a riflettere sul come, e perché, i limti di velocità siano tanto "disprezzati"


su questo mi trovi pienamente daccordo perchè a volte pur rispettando i limiti di velocità ci sono condotte di guida altamente pericolose (vedasi fare a zig zag tra gli altri ceicoli marcianti)
Citazione:


icon_arrow.gif Un ultimo punto importante è quello psicologico. Questo è strettamente collegato con i precedenti! Un utente medio, che ha vissuto in una situazione sociale in cui la guida fuori dalle regole non è un pericolo ma un vanto, e che ha a disposizione un mezzo qualsiasi con cui può superare agilmente tali regole, manca totalmente, nell'80-90% dei casi di una coscienza critica in grado di fargli affrontare un percorso psicologico, teso al miglioramento del proprio stile di guida, con annessi difetti.
In Italia, chi è che si preoccupa di "come" guida?
- Appassionati (in parte): appassionati di automobili o motociclette, magari dopo qualche incidente anche non grave, che decidono di iniziare un percorso di miglioramento personale, consapevoli del rischio che si corre nel mettersi a bordo di un veicolo (che non significa consapevoli, sempre e comunque, di ogni pericolo, anzi).
- Paranoici e patologici: persone che soffrono di ansia e che temono la strada. Per quanto si preoccupino di "come" guidino, le loro angosce e l'insicurezza li rende comunque estremamente pericolosi.
- Piloti sportivi: Piloti con molta esperienza che dopo innumerevoli voli sono in grado di calcolare meglio di altri le variabili della strada (anche qui, non per questo perfetti).
- Una fascia estremamente ristretta di persone che pur non amando i veicoli,e costretti ad usarli, ne comprendono la pericolosità e rispettano le regole.
Ci sono poi delle categorie particolarmente soggette, al contrario, al menefreghismo delle regole, e all'assenza di autocritica. In particolare:
- Giovani.
- Finti appassionati dei motori, di qualsiasi genere ed età.
Ovviamente la mia è una generalizzazione. Non tutti gli appartenenti a queste categorie si comportano in quel modo, e in ogni categoria c'è sicuramente chi si comporta all'opposto. In generale, chi si approccia in maniera utilitaristica al veicolo tende a sottovalutarne di più i rischi, chi lo fa per scelta, tende (ripeto, tende!) a comprenderne più la pericolosità.

Il vero dramma, secondo me, è che ormai si ha la mentalità che guidare un mezzo sia identico a camminare. E' vero che in senso lato ogni azione da noi compiuta è pericolosa: ci mette in relazione con altri oggetti fisici che potenzialmente possono danneggiarci. Camminare può essere pericoloso, si può cadere, sbattere, proprio come in auto o in moto. Ma guidare un mezzo è estremamente più pericoloso.


anche su questo mi trovi pienamente daccordo ed è proprio per questo che noi motociclisti dovremmo smetterla di considerarci solo delle vittime (anche se in tanti casi incappiamo in conducenti distratti ed indisciplinati) e pensare che quando succedono degli incidenti spesso un po di colpa ce l'abbiamo anche noi a causa della velocità eccessiva tenuta.
 
13503628
13503628 Inviato: 23 Giu 2012 17:52
 

Parlando terra a terra credo siano punti tutti giusti, inoltre vorrei dire che:

Ci sono persone che possono permettersi di guidare piu veloci di altre, mentre altre persone che sono nettamente più pericolose, non tanto per la velocità ma per la mancanza di totale controllo anche a 50 all'ora.

Detto questo il vero problema (oltre a quelli prettamente di "educazione stradale/civica) è il fatto che molte persone sopravvalutano se stesse.... Con conseguente effetto distastro.
 
13503738
13503738 Inviato: 23 Giu 2012 18:34
 

MonsterStation ha scritto:
Parlando terra a terra credo siano punti tutti giusti, inoltre vorrei dire che:

Ci sono persone che possono permettersi di guidare piu veloci di altre, mentre altre persone che sono nettamente più pericolose, non tanto per la velocità ma per la mancanza di totale controllo anche a 50 all'ora.

Detto questo il vero problema (oltre a quelli prettamente di "educazione stradale/civica) è il fatto che molte persone sopravvalutano se stesse.... Con conseguente effetto distastro.


Guarda te lo dice uno che proprio per sopravvalutazione ha fatto un incidente di quelli brutti brutti brutti. Per tenere il ritmo di alcuni miei amici smanettoni ho superato i miei limiti, e ho fatto un gran bel frontale. C.v.d. esattamente.
 
13503756
13503756 Inviato: 23 Giu 2012 18:40
 

LucianBelmau ha scritto:


Guarda te lo dice uno che proprio per sopravvalutazione ha fatto un incidente di quelli brutti brutti brutti. Per tenere il ritmo di alcuni miei amici smanettoni ho superato i miei limiti, e ho fatto un gran bel frontale. C.v.d. esattamente.


Guarda capita anche a me, probabilmente ogni sabato o domenica e non me ne rendo conto, x me è normale tenere certe velocità, il problema nasce quando si presentano situazioni di pericolo, che fino ad ora ho sempre cercato di scongiurare. Ma è difficile delle volte proprio per il carattere, cè chi osa di più e chi osa meno....
Il punto è che il motociclismo è pericoloso, e se non si è in grado bisognerebbe rispettare i propri limiti.
Il tuo dolore se ci pensi non è solo tuo..

Per stare lontani da tutto ciò bisogna dare retta alla tesa e lasciar perdere il cuore.
Secondo mè per ogni motoclista appassionato è una cosa difficile...
 
13631375
13631375 Inviato: 30 Lug 2012 22:27
Oggetto: Re: Il concetto di pericolo [Riflessioni]
 

LucianBelmau ha scritto:

icon_arrow.gif In primis, dimostrare prudenza, o quantomeno buonsenso, è tre volte su quattro considerato un atteggiamento socialmente debole, biasimabile, e talvolta persino ridicolo.


aggiungerei "SFIGATO".
tralascio tutti i discorsi che mi son sentito fare in passato da amici o compagni di scuola tipo "perchè hai l'integrale e non la scodella", o "perchè monti gli specchietti che tanto basta girarsi" 0509_mitra.gif e mille altre boiate simili, vorrei invece fare un esempio analogo ma che non rientra nel discorso sicurezza stradale, ma nella sicurezza sul lavoro.
in breve: mi sono sentito definire "ridicolo" da un collega solo perchè lavoravo sotto una impalcatura indossando l'elmetto giallo.
faccio questo esempio proprio per far notare come queste dinamiche da te descritte siano universali e legate alla cultura dell'apparire.
come ho riso in faccia al mio collega alla sua affermazione, sentire discorsi di questo tipo mi fa solo ridere! ma a questo punto, visto che è EVIDENTE che queste persone hanno solo voglia di dare aria ai denti, perchè non dovremmo essere noi a prenderli in giro per le loro frasi da comici falliti? perchè non ridicolizzare questi atteggiamenti e discorsi atti solo all'accrescimento del proprio ego? io quando lo faccio mi diverto un sacco! 0509_si_picchiano.gif
cbartuccio ha scritto:
uh cos'è quel cos..ioejdhn skjeeeeeeeeeeeeeeeififi ioiiihiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissssssgggggggggggggggggggggggggggggggggggtAAAAAAMMMMbambadabUUUMMM tomb tOM ccrmMptMatt.

ti stimo tantissimo rotfl.gif
 
13631583
13631583 Inviato: 31 Lug 2012 0:00
 

Ho letto l'inizio , poi ho visto che è troppo lungo per leggere tutto adesso, ma un toglimi un grosso mistero, forse è l'ora tarda , ma non capisco, come fa una macchina a prenderti in pieno se è davanti a te ( dici che non ha guardato negli specchietti ) e gira a destra ? La stavi superando a destra ?
 
13631712
13631712 Inviato: 31 Lug 2012 7:18
 

YpsilonZF ha scritto:
Ho letto l'inizio , poi ho visto che è troppo lungo per leggere tutto adesso, ma un toglimi un grosso mistero, forse è l'ora tarda , ma non capisco, come fa una macchina a prenderti in pieno se è davanti a te ( dici che non ha guardato negli specchietti ) e gira a destra ? La stavi superando a destra ?


A dire la verità è un episodio accaduto talmente tanti mesi fa che non so dirtelo precisamente, ma se non ricordo male si era nel traffico urbano in una strada canalizzata in cui per girare a destra devi tenerti a destra e quello stava sulla corsia centrale, all'improvviso s'è accorto/ricordato che doveva girare e ha tagliato la strada a me e a un'altra automobile praticamente 0509_up.gif

Questo per dire le c***ate le faccio anche io alla guida ma quel giorno avevo ragione icon_mrgreen.gif
 
13632537
13632537 Inviato: 31 Lug 2012 11:58
 

LucianBelmau ha scritto:


A dire la verità è un episodio accaduto talmente tanti mesi fa che non so dirtelo precisamente, ma se non ricordo male si era nel traffico urbano in una strada canalizzata in cui per girare a destra devi tenerti a destra e quello stava sulla corsia centrale, all'improvviso s'è accorto/ricordato che doveva girare e ha tagliato la strada a me e a un'altra automobile praticamente 0509_up.gif

Questo per dire le c***ate le faccio anche io alla guida ma quel giorno avevo ragione icon_mrgreen.gif


Ok , ora ho capito , si' in questo caso non ci si puo' fare praticamente nulla , non avevi nessuna colpa, purtroppo è il solito caso del pirla demente che piuttosto che allungare il percorso decide di svoltare all'ultimo momento rischiando di fare danni enormi ;

per il resto di quello che hai scritto posso dire che sono abbastanza d'accordo con tutto , tranne qualcosa di estremo tipo :
- "L'idea che anche guidare sia un rischio non sfiora nemmeno lontanamente la coscienza collettiva" , qui non sono proprio d'accordo, alcune persone sono incoscienti e gli puoi applicare questa frase , ma ci sono anche tante persone che sanno che guidare è pericoloso
- oppure per il discorso dei limiti di velocità sono d'accordissimo che ce ne sono alcuni assurdi , ma i 130 in autorstrada non li trovo un controsenso in rapposto alle velocità massime delle auto , quest'ultime le puoi usare per andare all'estero dove in alcuni tratti il limite è maggiore di 130 oppure in pista , magari non proprio con la fiat uno 45 pero' icon_asd.gif
 
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