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Inviato: 27 Giu 2011 20:53
Oggetto: Report: la Svizzera in 3 giorni
Cronaca di un giro sopra le righe: un giro davvero stancante, esagerato forse, ma che ci ha permesso di attraversare tanti posti meravigliosi lungo strade sopraffine: un giro indimenticabile.
Bisognava cominciare con un po' di retorica, se no checcazzo!
Ci troviamo alle 8 a Parma: io con la mia Er 6 n, Luca/Frab con un W-Storm 650, Francesco/Choke con la ZR7 e Franco/Fakula con un T-Max 500.
Dopo l'attraversamento della bassa padana fino a Brescia, le lunghe gallerie del lago d'Iseo e la val Camonica, il divertimento comincia lungo il passo dell'Aprica.
Scesi a Tirano, passiamo la frontiera e ci fermiamo subito a fare benzina, convinti di pagare meno: una bella m----a! 22 euro per il pieno non li avevo mai spesi da quando ho la moto: il servito ci ha fregati. Avessimo fatto una tiratina fino a Livigno si spendeva la metà!
Ci consoliamo comunque risalendo il passo Bernina, dove ci fermiamo per le prime foto.
By cornaccione at 2011-06-27
Prima del valico svoltiamo per la Forcola di Livigno. Nella felicità, mi dimentico gli altri al bivio!
Da Livigno imbocchiamo il passo Foscagno, un'altra splendida strada che non avevo mai fatto.
Ci fermiamo a mangiare in una pensione sopra Bormio, dove ci trattano abbastanza bene, poi si riparte alla volta dello Stelvio!
Una dovuta sosta sul passo più alto delle Alpi orientali
Tutta la compagnia!
Dal passo torniamo indietro di un paio di km (che significano 6 o 7 tornanti) per imboccare l'Umbrial, che scende in Svizzera. La necessaria sosta/pisciatina consente di immortalare le splendide fioriture.
Arrivati a valle dopo un numero imprecisato di tornanti strettissimi, che Franco col suo scooter si gode particolarmente, imbocchiamo il passo Fuorn. Anche qui ad ampi prati con i fiori di tutti i colori, fanno da corona gli abeti e le montagne ancora innevate. Un quadretto in cui inserisco volentieri la mia grigia compagna di viaggio.
La strada è bella ma piuttosto lunga: un po' la stanchezza, un po' l'orario, un po' le nuvole in quota mi inducono a tagliare due passi probabilmente notevoli: vabbe': non scappano mica! A Zernez allora cominciamo a risalire la Val Engadina verso S.Moritz. Anche qui un autentico paradiso.
Sosticina presso Celerina.
Dopo il passo Maloia, un unicum per quanto ne so da queste parti (ci arrivi costeggiando dei bei laghi, senza salire di un metro per un totale di km, e poi d'un tratto "voli" giù da vertiginosi tornanti) arriviamo a Chiavenna, dove ho prenotato l'agriturismo.
La struttura ci accoglie con sorpresa: mucche, distributori di latte appena munto, salette arredate molto accoglienti, camere ampie e confortevoli.
Le moto nel fienile
La sera, dopo una cena ottima e sostanziosa, facciamo un giro a Chiavenna. Non c'è molta vita a dire la verità; scambiamo due chiacchiere con un motociclista del luogo, che ci fa strada fino a un locale fuori porta. Un posto molto carino, ma semivuoto per essere un venerdì sera... dopo una birretta e due chiacchiere andiamo a letto che è quasi l'una di notte.
Sabato alle 7,30 ci accoglie una colazione sostanziosa, con un burro squisito e tanto altro. Perdiamo non poco tempo a Chiavenna, in cerca di banche che cambino i franchi svizzeri... ripartiamo per le 9,30, alla volta del passo Spluga. E ancora tornanti su tornanti, con in mezzo un riposante tratto di lago.
Scesi di nuovo in Svizzera, ci attende un lungo tratto di autostrada, fino al Walensee (Lago). Passata Chur, si cominciano a vedere indicazioni insolite, almeno per me: Vaduz, Monaco di Baviera...
Finalmente usciamo, e percorriamo subito una bella strada che si alza sul lago per poi atterrare su Glarius con ampi tornantoni. Nella cittadina facciamo bancomat per metterci in tasca un po' di franchi; poi dopo una serie stancante di paesini limitati ai 50 comincia una nuova perla: il Klausen Pass. Lascio passare Francesco e Franco col super T-Max, che ne hanno un po' di più. Prima del valico, in un luogo da favola coi campi pieni di mucche e montagne quasi dolomitiche sullo sfondo, ci fermiamo a mangiare.
Consapevoli della copiosa cena che ci aspetta la sera in agriturismo e dei prezzi non proprio abbordabili, ci accontentiamo di 4 zuppe, e dopo un'oretta ripartiamo. La discesa è forse ancora più affascinante: la strada sembra sospesa sul vuoto, e la valle sottostante è rigata da innumerevoli cascate.
L'orario e di nuovo il tempo non abbastanza terso mi inducono a sopprimere la lunga deviazione per Grindelwald. Da Andermatt ci attende comunque un appagante passo Furka.
Appena svalichiamo, il vento diventa potente e tutto d'un tratto comincia a piovere. Per fortuna ho la tuta con me! Franco è quasi vuoto, e scende per un pezzo a motore spento.
Dopo aver fatto benzina, imbocchiamo il passo di Novena per passare nel Canton Ticino. Anche qui oltre una certa quota la pioggia ricomincia, non forte ma inesorabile.
La discesa lungo i tornanti a lastroni si dimostra piuttosto impegnativa!
Da Airolo imbocchiamo l'autostrada, che abbandoniamo a Lugano. In meno di 100 km siamo passati dalla pioggia fredda dei 2500 metri ad un micro-clima mediterraneo, con la gente in costume e i tavolini lungo il lago. La Svizzera (italiana) è anche questo!
Dopo un tratto piuttosto lungo, tra paesini e gallerie di fianco al lago di Como, rientriamo all'agriturismo alle 20,30 circa, piuttosto provati. Con sorpresa, scopriamo che c'è un sacco di gente: la sera prima eravamo in pratica noi e basta a mangiare, mentre ora è inevitabile aspettare un po'. Uno squisito ventaglio di piatti di carne, accompagnati dal buon rosso frizzantino locale, ci distoglie dall'uscire nuovamente: poi sono le 23 passate.
L'ultimo giorno si fa di nuovo colazione alle 7,30, si paga (pochissimo) e si riparte. La giornata appare subito splendida. Dopo il passo Maloia fatto all'inverso, imbocchiamo il Julier Pass. La salita è breve.
Sul passo
La discesa invece è lunga, e spettacolare. La strada è larghissima, iper veloce: ci sono un sacco di moto e c'è anche (inevitabile) la polizia.
Un paesino sulla strada
Da TiefenCastel seguiamo per Thusis, dove imbocchiamo di nuovo l'autostrada del San Bernardino in direzione nord: prima di Chur però svoltiamo per Flims, seguendo la fondovalle del Reno anteriore.
Credo di aver visto poche volte tutte queste moto: sull'Oberal Pass è un formicaio.
Dopo Andermatt, un fattaccio mi rovina un paio d'ore della giornata. Supero i ragazzi prima di un bivio per fare strada, e dopo poche centinaia di metri la polizia mi guarda la targa e mi "accoglie" da una parte:
-Speak deutch?
-No...
-Lei ha oltrepassato di 10 km il limite degli 80 poko fa.
- Sì... probabile... è grave?
- Sono 100 franki di multa, se vuole può anche pakare in euro (87), buona giornata.
E vaff...
Il passo del Susten, a mio giudizio il più bello che mi sia mai capitato di fare, lo percorro piano e col nervoso.
In cima mangiamo, in un posto bello ma carissimo. Poco prima delle 3 ripartiamo. Anche qui la discesa è fantastica.
Arrivati a valle, seguiamo per Meringen, quindi imbocchiamo una stradina stretta stretta che avevo puntato come sostituta di Grindelwald: d'un tratto sopra gli abeti sbucano altissimi i picchi del gruppo del Jungfrau, ancora innevati di nevi perenni.
La "Wander Schweiss" ci si mostra ora in tutto il suo fascino. Parlino ora le immagini!
Resteremmo lì per ore, ma sono già le 16,30.
-Siamo lontani? mi chiede Luca
-Eh... un pochino...
Scesi, ci facciamo d'un fiato ma non più forte (vedi multa) il Grimsel pass e ancora il Novena. Sono passate da poco le 18,00 quando giungiamo in cima a quest'ultimo. Il panorama sul gruppo del Jungfrau è spettacolare.
Francesco, che le più alte fra quelle vette le ha conquistate (da giovane? ), si siede a contemplarle e dice:
-Ragazzi, io mi sa che vi lascio qui!
Purtroppo è tutto il giorno che a mal di testa, e ha bisogno di fermarsi per un po' di tempo, per poi scendere fermandosi con calma. Capisce subito che noi non possiamo permetterci di fermarci troppo, allora ci salutiamo lassù.
La discesa la facciamo con calma, e per le 19 circa siamo di nuovo ad Airolo pronti a imboccare l'autostrada del Canton Ticino, che stavolta percorriamo sino a Chiasso. Poi ancora autostrada sino a Milano, tangenziale ovest, e dopo la barriera di Melegnano, alle 21, ci fermiamo per uno spuntino in autogrill.
Nel frattempo Francesco si è fatto sentire: anche lui è a Milano o giù di lì: rientrerà a Pisa alle 2 di notte.
Per altre foto vedi Link a pagina di Profile.imageshack.us
Noi invece per le 22 siamo di nuovo in corsia. A Piacenza sud usciamo per salutarci con Luca, che deve arrivare fino a Lugo (Ravenna): sarà lì all'1 di notte. Io e Franco proseguiamo sulla intramontabile via Emilia fino a Parma, dove ci salutiamo. Io chiudo il garage alle 23,30. Mai tornato così tardi prima d'ora, ma anche mai fatto un giro così bello!
Ora spazio alle impressioni dei protagonisti ed alle loro foto e filmati, e magari ai commenti degli altri tingardi. A breve anche gli itinerari dei giri.