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Inviato: 12 Giu 2011 23:41
Oggetto: [Gr lazio] - REPORT Motopasseggiata -Fiuggi, Sora, Sperlonga
"Se non fossi stata con te e mi avessi raccontato al telefono che sei uscito alle 9 del mattino per un giro in moto e sei tornato adesso sarei morta di paura". Ma Serena, la mia fidanzata, era con me, così come c'erano Lorenzo e Fabio con le rispettive compagne. E poi c'erano anche Gaetano e tanti altri amici, tutti quella della lista, per il giro a eliminazione più lungo della stagione. A eliminazione, sì, perché alla fine…
No, partiamo dall'inizio, dal fatto che io e Serena abbiamo 'bucato' la sveglia e all'appuntamento alle 8,30 alla Pisana non c'eravamo. Ma tant'è, la strada è la strada, "li riprendiamo", e così è stato, al lago di Canterno. E dai a spiegare e a festeggiare a caffè la perdita del primato di infallibilità con le sveglie della mia zavorra (per me sempre compagna ed equipaggio). Poi via, tutto il gruppo, verso Sora, Isola di Litri, e poi di nuovo a Sora, e poi di nuovo a Isola di Litri, e poi di nuovo a Sora… Belle zone, così belle da passarci tre volte, per strade diverse, perché le deviazioni, i cantieri, le rotonde, le superstrade. No, non ammetteremo che ci siamo persi: ci siamo innamorati di Sora!
Di più, ci siamo innamorati della trattoria di una signora di cui non ricordo il nome. Posto di provincia, certo poco metrofashion, ma che sapori: paccheri con pomodorini freschi, salsa al tartufo e guanciale, poi salsiccia e "volete le patatine? Bene, non le ho ma ve le faccio". Risultato: 11 euro a testa per i sapori del basso Lazio, il Motogp in televisione e tante risate. E' dopo Sora e il pasto che il gruppo si divide. I 'singoli' tornano alla base, tutti tranne Rinofelino Gaetano. Restano le coppie, SumoVfr, Quazbox e io che scrivo. C'è da andare a Sperlonga e vivaddio ci arriveremo, dovesse pure nevicare, nella valle di Itri o sui monti tutt'attorno.
Via di nuovo: si riparte, adesso in sette, destinazione Sperlonga, strada di Itri, che adesso la direzione è giusta e allora…
E allora finisce che piove, dall'altro ma soprattutto dal basso, perché io una strada raccogliere tant'acqua dopo un temporale e tirartela in faccia a secchiate al passaggio di ogni veicolo come la statale 82 non l'ho mai vista. Strada da farsi chiudere la vena, perché d'un tratto, dopo il diluvio, l'asfalto torna asciutto in pochi metri: io e Lorenzo giù a dar gas per il 'Tagadà dell'amore', e poco importa se il buon Lorenzo, simpaticamente, mi fa notare un chiodo conficcato nel mio pneumatico posteriore, "ma non ti preoccupare, tiene". Sumo resta di poco indietro, con RinoFelino.
Poi, i guai.
Rino-Gaetano, infatti, cade: a 20 km da Sperlonga perde il retrotreno, scivola, s'appoggia di fianco e finisce a poco dal guardrail. Si rialza, per fortuna, senza troppi danni a se stesso e alla moto. Certo, una pedana rotta, alcuni sgraffi brutti alla carena, il giubbotto piuttosto malconcio, una botta al ginocchio e un paio d'abrasioni sparse, ma nel complesso c'è andata bene, poteva essere ben peggio…
Andiamo avanti, ancora manca la bandierina a Sperlonga, e ci arriviamo da Itri che sono le 18, a nove ore e mezzo dalla partenza. Caffè bordo mare, e poi verso casa per la Pontina. Facciamo 20 km e ci fermiamo a una stazione di servizio. Ci salutiamo, il rientro è trafficato ed è difficile restare insieme. Tanto, la strada è questa, la conosciamo, andiamo. Rino parte per primo e si avvia, io dietro, seguito da Lorenzo e Fabio. 3 km, una puntatina a 160 all'ora e il mio chiodo piantato nella ruota decide di salutarmi. Passo da 2,7 bar di pressione alla ruota posteriore a 0 in 150 metri, stessa distanza per passare da 160km/h a zero, e grazie Bmw perché la Gs tiene anche in frenata anche con la ruota a terra.
Io mi fido dei tedeschi, mi fido di Bmw e allora chiamo l'assistenza, mentre Fabio e Lorenzo si fermano con me, perché "nessuno verrà lasciato solo". Il carro attrezzi arriva nella mezz'ora canonica da servizio clienti. Carica la mia Brendina, che senza una ruota neanche un Bmw funziona, e partiamo. L'accordo era: dall'uscita di Nettuno a Tor de Cenci pagando l'eccedenza dei km un euro l'uno. Ma la sgradevole impiegata dell'azienda che gestisce il soccorso stradale non era affatto d'accordo: lei voleva che io portassi la mia Brendina 'al deposito' a Latina e da lì, domattina, alla Bmw, sempre di Latina. Inutile spiegarle che sto a Roma e che il lunedì lavoro e ho l'appuntamento in Bmw per il tagliando, e il terremoto, la famiglia, le cavallette… Per lei sempre no: o vai al deposito o paghi il triplo di quel che ha detto l'autista del furgone.
Di che aprire un contenzioso legale di quelli storici per violazione di clausola di servizio (cosa che domattina farò). Ma alla fine, complice un carrattrezzista forse gentile, o piuttosto spaventato dal tono delle mie parole, riusciamo ad arrivare a casa di Lorenzo, a Roma. Lì scarichiamo la moto e comincia il ritorno a casa, in due tappe: la prima, grazie a Lorenzo fino a casa di Fabio e poi da lì, con la macchina di Fabio, fino a Casa, la nostra a Roma nord. Gelato, sigaretta, nanna. Mezzanotte. Ora giusta per chiudere una giornata che mi ha insegnato due cose: quando degli amici ti dicono che nessuno verrà lasciato solo, nessuno viene lasciato solo e 'fidati dei tedeschi', ma consiglia loro di non stipulare contratti di servizio con poco serie aziende italiane.
Il resto? Sono curve, belle, panorami, strade nei campi che profumano d'erba bagnata, pioggia che ti sbatte addosso e che ti piace, ruote che rotolano sicure, motori che pulsano, braccia che ti cingono da dietro e che ti fanno sentire a casa, amici che senti attorno e risate e storie e ricordi da archiviare. Alla voce 'viaggi in moto' dove altro, se no?