Il mio primo vero giro con la moto all’avventura, dopo la prima esperienza col Tingaraduno nei monti Lessini sopra Verona, unito a due giorni in Trentino compreso il giro dei laghi, e dopo le vacanze dal 4 al 12 Agosto in Umbria assieme a mia moglie, che resteranno per sempre nei miei ricordi, questo giro in Austria è stato senz’altro qualcosa di diverso. Innanzitutto eravamo solo in 2 e solo uomini, ognuno con la sua moto quindi la sensazione di controllo del mezzo è totale, il rapporto quasi carnale con la propria moto quando non si portano passeggeri è un’altra cosa, e poi l’abbiamo affrontato in modo abbastanza avventuroso, non al massimo ma quanto basta per due motociclisti novizi ultraquarantenni! Ciancio alle bande e parto col resoconto:
Venerdì 8 Settembre 2006 – Ore 08.30 ritrovo a casa del mio amico Bruno a Udine Sud, sistemiamo il carico dividendolo equamente (tutto sulla mia moto!), in realtà io ho lo zainetto da sella e quello da serbatoio, quindi carichiamo tutto lì e qualcosa nelle borse laterali come scarpe e beauty-case (ok, siamo bikers anomali che tengono alla loro igiene personale…) Le moto sono due Honda Shadow VT600C, la mia del ’95 l’altra del ’97, custom che passione!
Ore 09.00 circa si parte, decidiamo di percorrere l’autostrada fino a Tolmezzo per evitare il traffico della statale vicino a Udine (il minimo indispensabile insomma), entriamo e facciamo benza, quindi a Tolmezzo/Carnia usciamo e prendiamo in direzione Tarvisio, passando da Resiutta. A Dogna ci fermiamo per bere un caffè e montare l’imbottitura della giacca, il cielo è minaccioso e fa freddo. “All’Osterie ai ors” (Osteria agli orsi), locanda con camere tappa obbligata per motociclisti, troviamo parecchi Bikers “Harleymuniti”, che sentiamo discutere con un paio di fungaioli arrabbiati perché in Austria sono stati dirottati lontano dal Faaker See a causa di un raduno di Bikers, così scopriamo dell’esistenza di questo raduno vicino a Villacco e lo memorizziamo. Ripartiamo ed entriamo a Pontebba per inforcare la strada che salirà al Passo Pramollo, senonchè a causa del mercato che riempie il paese di bancarelle perdiamo un sacco di tempo a cercare alternative, fino a dover percorrere un centinaio di metri con moto spenta a mano attraverso le bancarelle. Finalmente imbocchiamo la strada che ci porterà al Nassfeldpass e quasi subito veniamo bloccati dai lavori in corso con gli operai che dirigono il senso unico alternato… Ogni tanto qualche goccia colpisce il casco, ma troppo poco convinta per essere pioggia, ed arriviamo infine al passo e quindi in Austria.
Iniziamo la discesa, ci fermiamo a fare qualche foto ad una bella cascata ed arriviamo quindi a… UN SEMAFORO DI LAVORI IN CORSO! Ma basta! Da lì la strada è completamente divelta fino alla terra e ghiaia per circa un chilometro, sarebbe andato meglio un enduro ma dobbiamo veder soffrire le nostre bimbe.
Passiamo Tropolach ed arrivati sulla statale 111 giriamo a destra verso Hermagor, da lì proseguiremo sulla stessa strada fino a Kostendorf dove prenderemo a sinistra una comunale? provinciale? che inizia a salire attraverso i boschi facendoci divertire abbastanza, il tutto fino a Paternion, meta scelta per alloggiare.
La scelta è caduta su Paternion dopo aver scoperto del raduno, pensando che vicino a Villacco non avremmo avuto speranze, mentre qui si trovava una Gasthof consigliata dalla rivista dove ho preso l’idea per la gita.
A esattamente 500 metri dal paese troviamo una… DEVIAZIONE! … dobbiamo prendere per i campi, una sterrata prima ed una stradina coi ciuffi d’erba che spuntano dall’asfalto poi, fino ad entrare nel paese completamente sventrato dagli scavi, ma allora è un vizio! La graziosa Landgasthof Tell (www.tiscover.at/gasthof-tell) non ha posto, ma la gentile frau italianoloquente ci aiuta telefonando ad una Frustuch-pension (meublè) lì vicino trovandoci una stanza, questa si rivelerà non una semplice doppia, ma una bella matrimoniale (gasp!) con bagno in comune e toilette in corridoio.
Ci accontentiamo (comunque è pulito) anche visto il costo, 20 euri a notte a testa con colazione.
Scaricati i bagagli decidiamo di andare a vedere questo raduno, e mentre ci avviciniamo a Villacco cominciamo a vedere una harley, due harley, dieci harley, cento harley… ma vuoi vedere che è un raduno di Harley? E così è, si tratta del Biker’s Week, raduno ufficiale Harley Davidson, il più grosso d’Europa e il terzo al mondo, moto presenti stimate circa 60.000, di cui almeno 50.000 HD, un fiume di moto che scorre ininterrottamente notte e giorno attorno al lago.
Troviamo un posto per le moto e percorriamo a piedi gli ultimi metri fino all’entrata del raduno principale (ce ne sono altri 3 o 4 lungo il lago), qui iniziano le bancarelle, alcune stranissime, altre ufficiali col merchandising HD, moltissime per mangiare e bere. Insomma una bolgia assurda fra lo stand ufficiale HD con la produzione 2007 ed altri con caschi a forma di elmetto tedesco della seconda guerra ma tutto cromato.
Da segnalare le gnocche che effettuavano i lavaggi sexy delle moto, schiuma e bocce sul serbatoio…sob!
La giornata si conclude con rientro, doccia, cena e nanna, niente da segnalare.
Sabato 9 Settembre 2006 – Ore 07.00 sveglia, l’abitudine di casa… in bagno con calma, colazione, in bagno di nuovo, finalmente partenza verso le 08.30, fuori ci sono circa 11 gradi ma il cielo è terso, non c’è nemmeno un batuffolo di nuvola e andiamo a fare benzina prima di affrontare l’escursione.
Prendiamo verso Fresach pensando di fare un affare, alla fine ci perdiamo fra borgate dimenticate da Dio e dagli uomini, riusciamo ad avere delle indicazioni frazionate in 3 lingue diverse e raggiungiamo finalmente il Millstatter See a Dobriach, quindi ci dirigiamo verso Bad Kleinchircheim dove berremo un cappuccino mediocre assieme ad una buona fetta di apfelstrudel, ancora su fino ad Ebene-Reichenau dove giriamo a sinistra seguendo un cartello che indica Nockalmstrasse. (www.nockalmstrasse.at)
Dopo alcuni chilometri arriviamo al casello di entrata dove ci fermiamo ad indossare il pile, il pedaggio per le moto è di 7 Euro, non sono pochi dopotutto, ma quei 34 chilometri di strada ne valgono molti di più, l’asfalto è praticamente perfetto ed in ogni posto dove è possibile parcheggiare per vedere qualcosa ci sono i WC, ed in ognuno c’è la carta igienica, ma non solo un rotolo, la scorta! E c’è il sapone per lavarsi le mani, e la carta per asciugarle! Sono spartani certo, ma sempre puliti. Salendo poi si comincia a godere delle curve, morbide ma divertenti, ad ogni tornante è segnata l’altitudine così si possono seguire dal vivo i propri progressi, e ben presto i paesaggi cominciano a riempire gli occhi e il cuore,
morbide colline verdi che si atteggiano a montagne, montagne travestite da colline, mucche dappertutto (mai viste tante come in questi tre giorni!),
anatre sul Windebensee (uno strano piccolo grazioso laghetto)
ed altri motociclisti che percorrono le curve moderatamente, godendo di questa atmosfera idilliaca, sempre salutandosi e mai sentendosi troppo fichi per alzare quel ditino, e tutto ciò fino al parcheggio Eisentalhohe a 2042 metri. Qui troviamo degli armadietti per riporre caschi e tutto quello che vogliamo gratuitamente (un euro di cauzione per la chiave che verrà reso al recupero), una baracca dove poter comprare souvenir e mangiare qualcosa, il panorama è all’altezza delle aspettative,
ma anche il freddo! Fortuna vuole che il sole sia forte a quell’altezza, e riusciamo perfino a scaldarci un po’ prima di riprendere la discesa. Ad Innerkrems troveremo il casello gemello da cui usciremo senza fermarci, quindi ci dirigiamo verso Krembruche prima ed Eisentratten poi, dove la Gasthof “Route 66” ci attende, l’insegna prima e la tettoia del parcheggio poi ci fanno capire che i motociclisti lì sono ben accetti, e ci fermiamo a mangiare qualcosa.(www.route-66.at)
Verso le 15.00 ripartiamo fino a Gmund dove inforchiamo la Maltatal,
la Malta Hochalm Strasse che ci porterà, previo pagamento di altri 8 euro, fino alla diga sul lago di Kolnbrein, la più alta dell’Austria,
200 metri circa per 650 di lunghezza, se fosse possibile fare la pipì da lì sarebbe senz’altro lo zampillo più alto del mondo!
Anche questa a circa 2000 metri. (www.tauerntouristik.at/it/malta/index.php)
Lo spettacolo è notevole, la strada per arrivarci anche, soprattutto ci divertiamo a suonare il clacson e a far rombare i motori all’interno di tunnel a senso unico alternato, stretti e senza illuminazione. Scendendo qua e là ci fermiamo ad ammirare diverse cascate, alcune davvero spettacolari.
Ah già, dimenticavo di dire che entrambe le strade panoramiche a pedaggio, sono chiuse dalle 18.00 alle 08.00, per non disturbare gli animali… sto davvero cominciando ad amare questo paese!
Ripassando da Gmund ci fermiamo a visitare il Museo Porsche.
Dunque, diciamo che se siete degli appassionati della Porsche o delle auto in generale, la visita vale i 6,50 euri di ingresso, altrimenti risparmiateli pure, per vedere la macchina di Andretti, quella con cui si è schiantato James Dean e qualche altra cosa sono un po’ troppi.
(www.auto-museum.at)
Rientriamo passando da Spittal e poi con la statale 100 che ci farà compagnia in questi giorni.
Ci fermiamo alla pensione per scaldarci con una doccia prima di recarci a cena per la serata al raduno Bikers, la sera il casino è ancora maggiore, quasi non si passa fra gli stand, vediamo passare moto incredibili, fra cui una tutta cromata con a bordo un pazzo in armatura, un’armatura vera! Con tanto di elmo piumato ed alabarda al fianco! Pazzesco…
Anche vedere parcheggiata una moto con motore Chevrolet V8 (otto cilindri a V) 5000cc di cilindrata fa una certa impressione, il serbatoio è largo almeno 80cm!
Verso le 22.30 rientriamo e patiamo un freddo boia, anche tenere le gambe adese al motore non aiuta più di tanto, forse siamo bikers scadenti, ma la prossima volta voglio la calzamaglia sotto i jeans!
Domenica 10 Settembre 2006 – Ore 07.30 sveglia, ancora l’abitudine, ma non abbiamo fretta, bagno-colazione-bagno, paghiamo il conto, salutiamo e partiamo, i soliti 11 gradi e il solito cielo limpidissimo ci accompagnano, non possiamo fare a meno di pensare che col clima dopotutto abbiamo avuto troppo culo, decidiamo di cambiare percorso rispetto all’andata, così andiamo a Spittal dove un pessimo cappuccino con un’ottimo Apfelstrudel (ma và?) ci daranno il buongiorno, quindi prendiamo per Lienz ma solo fino a Greifenburg (o lì intorno) dove deviamo per il Weissen See.
Questo lago è una scoperta multisenso, esteticamente molto bello, la pace e la serenità avvolgono già solo costeggiandolo, i paesini sulle rive sono popolati essenzialmente da pensionati che passeggiano per contenere il diabete e passano le giornate facendo la traversata sul battello e mangiando il gelato, ma ci sono anche molti appassionati che affrontano belle camminate nei dintorni per non parlare dei percorsi in mountain-bike. D’inverno poi il lago ghiaccia completamente presentando così un anello piuttosto lungo per sci da fondo oltre a due anelli di pattinaggio davvero lunghi. Inizialmente pensiamo che non ci verremmo mai in ferie, poi non ne siamo così certi ripensando alla nostra…vecchiaia!(www.weissensee.com)
Da lì riprendiamo poi la strada per Hermagor; questa trentina di chilometri si rivela una strada molto divertente da percorrere in moto, moltissime curve ma affrontabili a velocità allegra, uno spasso!
Da Hermagor dirigiamo verso Mauthen, dove ci fermeremo a pranzo prima di affrontare la salita al Plockenpass, non eccessivamente impegnativa, passiamo il confine e siamo quindi sul Passo di Monte Croce Carnico, siamo di nuovo in Italia e un pochino ci dispiace, stiamo tornando a casa e questi pochi ma meravigliosi giorni stanno per finire, arriviamo a Timau, poi Paluzza e infine torniamo a Tolmezzo, dove ci fermeremo a bere il primo buon caffè da diversi giorni (almeno qualcosa di buono ce l’abbiamo anche noi dai!), quindi ci infiliamo in autostrada e torniamo a casa.
Una vacanza piccola piccola, ma ricca di contenuti e sensazioni, visive e gustative (abbiamo bevuto davvero poca acqua!), ci sentiamo un po’ più ricchi dentro, abbiamo fatto qualcosa che non tutti fanno, abbiamo sofferto il freddo ma eravamo felici, abbiamo diviso con altri un bagno che sembrava quello di casa nostra, coi tappetini e le piastrelle fiorite, abbiamo fatto qualcosa nel nostro piccolo che racconteremo ancora per un bel po’, e che comunque non dimenticheremo mai.
Adesso cominciamo a prepararci per l’estate prossima, la Grossglockner Hochalpenstrasse ci aspetta!
•Udine / Pontebba= 80 km
•Pontebba / Tropolach= 22
•Tropolach / Paternion= 40
oPaternion / Villach / Paternion= 60
•Paternion / Ebene-Reichenau= 39
•Ebene-Reichenau / Innerkrems= 34
•Innerkrems / Kremsbruche= 10
•Kremsbruche / Gmund= 10
•Gmund / Malta / Gmund= 30
•Gmund / Spittal= 17
•Spittal / Paternion= 16
oPaternion / Villach / Paternion= 60
•Paternion / Spittal= 16
•Spittal / Greifenburg= 32
•Greifenburg / Techendorf= 12
•Techendorf / Hermagor= 23
•Hermagor / Mauthen= 32
•Mauthen / Timau= 22
•Timau / Tolmezzo= 23
•Tolmezzo / Udine= 51
•TOTALE= 629
mentre facevamo il giro del lago per andarcene siamo passati da uno dei mini-raduni e le abbiamo viste, ma fermarsi ed uscire da quel fiume di moto era quasi impossibile se non anticipando di molto la manovra, e lì ormai era tardi, sigh! 
sono incantevoli, peccato che quel giorno in cui sono passato stava piovendo e c'erano circa 6° C sul passo.
