10119141
Inviato: 27 Giu 2010 19:19
Oggetto: [Gr.Lazio] 26-27/06 L'EROICA
Daje con L'EroTica!
Prima parte
Era da tempo che spizzavo con curiosità argomenti che trattavano di questo percorso, ammirandone le foto e i commenti positivi dei partecipanti.
Ne parlai alcuni mesi fa addietro sull'OT del Gr. ROMA, di cui faccio parte, cercando di sondare eventuali interessati.
A titolo informativo, e per chi volesse intraprendere il percorso in autonomia, qui [26/27 Giugno] L'EROICA TUTTO quello che vi serve sapere.
E visto che sono per l'open source, a richiesta vi posso fare il tracciato GPS completo del percorso, in formato GDB (Garmin), in modo tale da evitare perdite di tempo nel cercare le varie indicazioni (molto presenti, ma se non si conosce il percorso certe volte si può saltare un punto).
E da li, pochi giorni fa, dopo scambi di pareri con gli amici che con me avrebbero intrapreso il viaggio, decido di mettermi sotto a studiare il percorso.
Magari sarà sembrato un eccesso di zelo da parte mia, ma la voglia di vivere questa esperienza nel migliori dei modi possibili, a mio parere per la tipologia di percorso, prevedeva un minimo di studio a tavolino per delineare l'intero percorso, che si snoda nel cuore del Chianti, disegnando delle strisce di terra e asfalto che solcano gli splendidi vigneti cosi caratteristici delle zone.
Dopo aver messo "nero su bianco" con il post organizzativo, l'ora x si avvicina.
Sabato mattina. La sveglia era stata impostata per suonare alle 0630.
Ma non c'è stato bisogno. Il buon caro vecchio Lello, alle 0625, ha pensato bene di chiamarmi per avere gli ultimi pareri sul cosa indossare: traforato o sfoderato?
La sera prima avevo già preparato tutto, il GS era armato e pronto alla missione.
Ore 0800 partenza stimata al Bar Illy di Sutri.
Alle 0750 trovo già Lello pronto e fomentato.
Dopo pochi minuti arrivano Maricella, Patron e....... Bombernet.
E si, proprio lui, dopo aver giocato con l'edit del tastino % (partito da un 50, trasformato poi in 30, e ancora in 10, fino poi a diventare 90 ), ha deciso di affrontare di petto questa avventura!
Caffettino, due battute. Si parte.
Next stop, distributore nei pressi di S.Quirico D'orcia, dove facciamo nuovamente colazione e prepariamo i panini da mangiare poi durante il percorso.
Si riparte. L'Eroica ci sta attendendo.
Entrati a S.Quirico, come da programma imbocchiamo dopo pochi km il sentiero dell'Eroica, non prima aver dato il giusto set alle sospensioni
Sono preso dal fomento, sotto ho le anakee II nuove nuove che sono pronte a solcare come un aratro questa terra tanto immaginata....dopo i primi 100mt, salita.
Mi metto in piedi, frizione, seconda, gas a manetta. Il posteriore sbandiera per poi riprendere grip,e la mia prima volata nell'Eroica è iniziata.
Dopo pochi km incontriamo un gruppo di Porsche Cayenne, in un giro organizzato, che a quasi passo d'uomo vengono in direzione opposta.
Ne facciamo passare una buona decina, ma non ci va di restare li a mangiare polvere, e piano piano prendiamo con decisione la nostra fetta di sterro.
Il percorso si snoda in tratti misti, per lo più in terra battuta, con % di pendenza che non richiedono particolare impegno.
Ad un tratto, incrociamo un gruppo di GSsisti (der cazz) che hanno la cattiva idea di mettersi davanti a me uno a fianco a l'altro, non mostrando volontà di cedermi il passo. Mi sorbisco cosi, un 5 km di polvere sollevata dalle due ruote posteriori di questi geni.
A dire il vero, non faccio alcun segno visivo o acustico per chiedere il passo, sta di fatto che se ti vedi allo specchietto un tizio in piedi sulla moto, che ti sta pizzicando il culo da un pò di km, il dubbio che magari vuole passarti in teoria dovrebbe balenarti in testa.
Ma a ragion veduta, i geni davanti, sapevano benissimo questo, è che non volevano mangiare la mia di polvere e speravano che desistessi rallentando il passo e lasciando cosi che la polvere scendesse e rendesse il tragitto più fruibile.
Peccato per loro.
Al primo segno di distrazione del tizio sulla sinistra (per chi se lo ricordava, quello col bauletto e il passeggero), sfilo via.
Fortuna loro che i nostri passi erano abbastanza diversi, quindi di polvere, loro, ne hanno mangiata poca
Vabbè...so biemmevvuisti, che ce voi fa?
Arriviamo poi in un centro cittadino. Dopo aver ricompattato il gruppo, decidiamo di sostare li, sfruttando una bell'ombra regalata dagli alberi del parchetto.
Siamo circa a un quarto del percorso completo, e metà di quello programmato nella giornata di Sabato. Ci rimettiamo in marcia.
I miei calcoli, si sono rivelati troppo larghi: diciamo che alle 15 eravamo già con le chiappe a mollo in piscina
Siamo infatti riusciti a trovare, a Radda in Chianti un piacevole hotel, che è un ex podere ristrutturato, con una bellissima vista sui Vigneti.
Vigneti che hanno regalato momenti magici ad alcuni di noi.
Ma su questo aspetto, si potrebbe aprire una discussione a parte
Le vittime sacrificali dei nostri giochini sono state due coppie di tedeschi, che hanno dovuto dire addio al loro tranquillo weekend (trombatorio, suppongo) e sottomettersi alla mercè di 5 loschi figuri che si buttavano con tuffi a bomba sincronizzati in piscina, o alla peggio udire dei suoni non catalogabili come emessi da esseri umani
Dopo un riposino, doccetta, e nell'attesa che la nuvola di fantozzi si sfogasse sopra di noi, alle 19 usciamo, in direzione del Borgo di Vertine.
Chiediamo li, agli autoctoni, consigli su dove poi mangiare. Ovviamente, a prezzi possibilmente popolari. La signora ci consiglia "i 'arloni" (I Carloni)
Giunti al ristorante, decidiamo il menu. Chi pici, chi tagliatelle, chi bistecca chi costolette...sta di fatto che il gestore a momenti ci toglieva il pane, visto che ormai stavamo andando a ruota con pane olio pepe e sale. Avevamo poca fame infatti
"a bomber....e fattela na fetta de pane no?"
Finito il pasto, e aver donato al gestore 20 euro a cranio, ritorniamo a Radda.
Buio pesto e tornanti. L'arrivo a Radda mi ricordava tanto quella volta che scesimo con Rain, Abiel Patron e Ronny dall'Etna, nell'agosto del 2008. Stesso freddo, stessa sensazione.
Arrivati a Radda, pit stop dal gelataro, dove ci spariamo un buon gelato.
Peccato non esserci sparati la donzelletta indigena....che sembrava spizzasse con l'occhio il latin lover del gruppo (e pensa te com'erano gli altri) Lello.
Ah, per la cronaca, Lello all'anagrafe, è sempre Lello.
Torniamo in albergo, e li.....
per farla breve, posso dire che l'annata 2010 del Radda in Chianti, sarà promossa a 3 bicchieri d'oro nelle più famose guide enologiche.
La notte, prosegue con un pò di sane emissioni sonore a bassa frequenza, intervallati a mugolii intestinali, e un pò di sane discussioni sociopolitiche incentrate sulle posizioni della pecorella, o a questionari del tipo "per 300.000 euro, ti faresti inchiappettare?"
Si va poi a dormire.
le foto della giornata
Ultima modifica di Cippo4u il 27 Giu 2010 22:19, modificato 10 volte in totale