Premetto che il report è volutamente semiserio, in quanto lo spirito con cui mi sono approcciato a questa pistata è stato improntanto alla leggerezza di colui che va in pista sì serio e concentrato ma senza l'assillo di voler fare il tempone o il piegone da urlo.
Il senso di questa giornata in pista era essenzialmente il collaudo dello "Step 3" della mia moto (firma) e la voglia di cordoli dopo un anno di stop.
Inutile dire infatti che dopo una mole di interventi così pesanti e invasivi ero curioso di verificare che la moto non mi si squassasse tra le mani nelle condizioni d'utilizzo a cui lo voglio destinare, e la pista di Franciacorta, relativamente vicina a casa e dai costi tutto sommato contenuti, era perfetta per un simile test.
La possibilità poi di passare la giornata (o meglio, la mattinata: il mio fisico da anziano non mi permette più di reggere una giornata intera ) insieme a qualche mangiasaponette di Quellidellelica era il condimento perfetto per questa insalata di pista, che mi ha permesso inoltre di conoscere quel gran manico di Gio62, che con la sua Bandit 650 ha dato la biada a un sacco di gente su moto ben più pretenziose, ME COMPRESO
Beh, bando alle ciance e via alla fredda cronaca...
Sveglia assai prima dell'alba per potermi ritrovare con Lorenzo (il mio accompagnatore che gentilmente ha fornito la macchina d'appoggio) alle 6 e spiccioli a Nago, sulla punta nord del Lago di Garda; da lì, dopo una noiosa trasferta autostradale di un paio d'orette scarse, arriviamo alle 8 in autodromo, dove cazzeggiamo una buona mezz'oretta prima di capire dove fosse la direzione di circuito ove registrarsi
Finite le beghe burocratiche di rito, decido di PERDERMI per le vie di Castrezzato in cerca di un distributore (all'Uccellone piace parecchio la benzina, ed era il caso di iniziare a girare col pieno), mentre nel frattempo arriva il buon Domenico col suo bolide tremolante, un fantastico R1200S, mentre Gio62 viene a presentarsi
Saluti di rito, baci & abbracci & minchiatelle da paddock, ed il fatidico momento si avvicina: confesso che ero un (bel) po' teso: la totale inattività dalla Sfida di Adria 2008 mi ha arrugginito parecchio, e ci ho messo un po' per capire cosa stessi facendo...
Vabbuò, giro e rigiro per cercare di capire qualcosa sia della pista che del bestione, che si comporta davvero molto bene, pur coi limiti che una struttura come la sua inevitabilmente si porta dietro, come la mostruosa tendenza ad allargare nonostante la mia vigorosa azione su pedane e manubri (a fine giornta troverò i riccioli persino sulle manopole !!! ).
Un lancinante dolore al ginocchio destro (che mi sono leso in una trasferta di lavoro a fine Luglio) non mi permette che di reggere pochi giri, ma è meglio così: la prima (e ultima) pistata dell'anno è bene affrontarla a piccoli sorsi.
Nel frattempo Domenico gira ad un gran bel ritmo, sbatacchiando la sua eSSe tremolante tra i cordoli come un consumato pilota d'altri tempi, mentre Gio danza tra i cordoli con la sua Bandit, eseguendo un leggiadro balletto dal ritmo incredibile: filava via tra le curve come una spada !!
Alla fine del secondo "run", il pilota tosco-trentino (cioè io ) lamentava un problema: il coperchio del serbatoio del freno posteriore era saltato via, richiando di far finire dell'olio idraulico in pista.
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Vista l'impossibilità di sistemarlo, il coraggioso campione decide di fare a meno del freno posteriore, svuotando il serbatoio e chiudendolo con della carta assorbente ed il magico nastro americano
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Risolto il problema, si riprende la via della pit-lane; la ruggine comincia ad andar via, pian piano il ritmo si fa più diginitoso (o meglio, "meno vergognoso" ) e inizio davvero a divertirmi: l'Uccellone si comporta bene, frena forte (più di una volta mi sono permesso il lusso di passare in staccata qualche race-replica con quattordici R sulle carene ) ed ha una ciclistica rigida e precisa, per quanto non certo maneggevole, che consente anche a un impedito come me di togliersi qualche sfizio.
Domenico, poi, mi ha detto che le tamar-saponette in titanio scintillavano copiosamente , e non vedo l'ora di avere le foto ufficiali per tirarmela un po'
Al momento mi faccio bastare la foto scattata dal mio amico Lorenzo dalla terrazza, con la mia scassatissima digitale
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Da notare il perfetto lavoro della ciclistica (aaahhh, il Telelever...) dell'eSSone tremolante: le gomme di Domenico, con sù 11.000 e rotti km, sono perfette !!
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Anche l'Uccellone può contare su un comparto ciclistico bene a punto (devo ricordarmi di fare il complimenti al meccanico, quando l'incontro... ) e presenta gomme in ottimo stato
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Piccola nota di colore: era divertente notare le facce di quelli che si soffermavano a guardare il mio bestione cercando di capire di che moto si trattasse...
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La giornata ha registrato l'incontro con "divagazioni cardaniche" di notevole spessore; prima abbiamo incontrato due Aquile d'annata bombardate a dovere (e che andavano veramente forte !!! )
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...e poi siamo rimasti folgorati da due austriaci in sella alle "Gemelle Diverse" , una HP2 Sport e una eSSe pistolata in stile "da-grande-sarò-un-HP2Sport"
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Assolutamente sublime (e molto apprezzato da Domenico) lo slider applicato sulla testa della eSSe; una soluzione "ruspante" ma molto efficace
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Inutile dire che queste due boxer andavano come missili, seminando il panico tra i cordoli; ah, alla faccia del db-killer obbligatorio, queste due tedescone facevano un baccano d'inferno, e facevano riecheggiare la "Cavalcata delle Valchirie" ad ogni loro ingresso in pista
Che altro dire? La mattinata è filata via liscia, scorrevole e senza intoppi: un paio di bandiere gialle e nessuna bandiera rossa; in effetti i "valentinorossideipoveri" (quelli che devono passarti tra l'ascella e il buco del culo perchè gli stai in mezzo durante la superpole ) erano molto pochi e alla fine non così marrani come altre volte mi è capitato di incontrare.
Insomma, una pistata da incorniciare: nessun riscontro cronometrico, tanto divertimento dentro e fuori la pista, goliardia e allegra caciara, con il giusto equilibrio tra cazzeggio e serietà (perchè ok la spensieratezza, ma in pista si DEVE essere seri e concentrati).
Il ritorno, con sulle spalle la levataccia, il trasferimento Trento-Rovato e la mattinata in pista, è decisamente pesante, e non faccio altro che sognare la mia vasca da bagno (quella vera, non quella che guido ). Verso le 16:30 sono a casa, distrutto ma felice di aver passato una bella giornata di cordoli e soddisfatto per aver visto che il frutto del mio lavoro ha funzionato, e anche piuttosto bene, direi: mi sento di poter dire che ho difeso l'onore del Gallo Nero in questa terra di Franciacorta !!
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A presto sulle frequenze di RadioErgal !!