Alex-5 ha scritto:
questo proprio no
lo sguardo è sempre oltre la curva, una volta inserita si guarda oltre la curva, tenere lo sguardo a terra proprio non va bene.
la moto va dove guardi, se guardi per terra....
in strada non esiste un un vero e proprio punto di corda, le traiettorie vanno per forza di cose arrotondate, come fai a spigolare una curva in 3 metri di corsia?
se poi parliamo di guida sportiva quindi pista ok, si cerca il punto di corda, ma quando arrivo alla corda, con lo sguardo devo essere già oltre da un bel pezzo.
per la moto che allarga in uscita nell'uso stradale, bisogna proprio arrotondare le traiettorie, resterai sempre nella tua corsia senza problemi, questo comporta una percorrenza piuttosto lunga, quindi una moto che raggiungerà una certa inclinazione e la terrà per buona parte della curva.
per questo in strada è meglio fare le curve con il gas puntato
se invece sei in pista per non far allargare la moto ti butti fuori con il corpo, e in quel caso devi avere come riferimento un punto di corda per non anticipare troppo l'inserimento
ma una volta inserita si guarda oltre, non devo controllare che linea andrò a fare.
mai detto d'essere un manico comunque...
La strada che faccio sempre io, in effetti, lè un po’ particolare… e per molti versi ricorda molto una pista, anche per la larghezza e il chè mi porta a non dever calcolare il fattore macchine in senso opposto… in effetti, quando faccio altre strade pennello, senza cercare “la piega”
Comunque in quelle curve, che percorro in media sui 120/130 km/h, fino ad arrivare a velocità che è meglio non scrivere, mi comporto come ho scritto sopra. Lo stesso lo faccio per esempio in curve come il Correntaio, dove inizialmente, sbagliavo alzando troppo presto la moto, “dove non tenevo la corda”, il prendere il cordolo e il tenerlo per un po’ come riferimento mi ha aiutato a farlo meglio. Una volta inserita, non è che punto al centro della curva, ma cerco di guardare il più avanti possibile, verso l’uscita, ma sempre lungo la linea interna alla strada.
Così, su strada, nelle curve dove a causa della velocità con cui le faccio, rischio di sentire la moto andare “alla deriva”, non mollo il gas e lo sguardo dalla riga interna, ripeto ovviamente non guardo la un metro da me. In pratica seguo la parte interna della strada fino all’uscita, prima tendevo a guardare la strada che si apriva nel suo insieme e questo mi faceva allargare, concentrandomi sulla parte interna ho risolto il problema.