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Come smorzare lo sbacchettamento
482111
482111 Inviato: 18 Lug 2006 13:57
Oggetto: Come smorzare lo sbacchettamento
 



Volevo iniziare inserendo i consigli che ha dato de_corsa in un topic relativi allo sbacchettamento:

de_corsa ha scritto:
vi sembrerà strano, ma per smorzare uno sbacchettamento la cosa più efficace da fare è... togliere una mano dal manubrio!

ci vuole sangue freddo ma funziona, quando è possibile farlo.

il motivo risiede nel fatto che uno sbacchettamento, se pur innescato da cause esterne (malformazioni dell'asfalto, gomma posteriore consumata, ecc) è poi continuato dal fatto che ci si aggrappa al manubrio: ciò significa che si applica allo stesso una forza alternata perfettamente sincronizzata con lo sbacchettamento che così non si ferma!

togliendo (basta allentare la presa lasciandola al suo posto...) la mano sinistra dal manubrio succede che diventa IMPOSSIBILE aggrapparsi allo stesso e si è costretti, per mantenere la posizione, a CONTRARRE I MUSCOLI ADDOMINALI e a stringere le gambe sul serbatoio e magari anche i gomiti, se la moto lo permette.
non più contrastato dal sinistro, il braccio destro svolgerà la stessa identica funzione di un ammortizzatore di sterzo.

questi trucchi da strada era necessario impararli per salvare la pelle con le assurde ciclistiche giapponesi dei primi anni '70.
poi cominciarono a diffondersi gli ammortizzatori di sterzo, di cui i proprietari di Laverda SFC non riuscivano proprio a comprenderne l'utilità...
 
482166
482166 Inviato: 18 Lug 2006 14:17
 

cioè... bisogna fare l'ultima cosa che ti verrebbe in mente icon_eek.gif icon_eek.gif

e chi avrebbe il sangue freddo per fare una cosa simile icon_eek.gif doppio_lamp.gif
 
482493
482493 Inviato: 18 Lug 2006 16:06
 

ammetto che è un consiglio che difficilmente riuscirò a seguire, ci vuole gran sicurezza delle prorpie doti di motociclista (cosa che io non ho ancora), ma è cmq utilissimo sapere queste cose.. xè magari proprio mentre stai vedendo la morte in faccia e non sai cosa fare potrebbe tornare in mente il consiglio giusto letto sul tinga e salvarti la vita... grazie ragazzi... voi che avete esperienza da vendere non lesinatela... x noi inesperti sono perle di vita!
 
483949
483949 Inviato: 19 Lug 2006 9:49
 

Io che ho ancora bene impressi in mente le moto anni 70, ricordo che erano davvero delle trappole infernali quanto a ciclistica; ricordo anche, purtroppo, quanti incidenti ci sono stati con le prime kawasaki tre cilindri a due tempi, complice anche la scarsa abitudine alla guida da parte dei piloti, che il più delle volte venivano dalle gloriose gilera, motobi,guzzi, morini 125, che erano tutt'altra parrocchia.

Il pericolo maggiore era proprio lo sbacchettamento, che causava oscillazioni sempre più ampie fino a rendere il mezzo inguidabile.

Un altro suggerimento, oltre a quello correttissimo di De Corsa, riportato da Davide, era quello di non mollare il gas ma di accellerare; rilasciare d'istinto l'acceleratore accentuava moltissimo l'oscillazione dell'anteriore, mentre accelerando il problema scompariva.

Non so se la stessa cosa accade anche con le moto attuali, da quando non ho più la mia honda 500 four del '75 non mi è mai più successo, ma ricordo bene che se acceleravo il fenomeno spariva subito.

Ciao!

chico
 
486621
486621 Inviato: 20 Lug 2006 0:51
 

chico ha scritto:
...

Un altro suggerimento, oltre a quello correttissimo di De Corsa, riportato da Davide, era quello di non mollare il gas ma di accellerare; rilasciare d'istinto l'acceleratore accentuava moltissimo l'oscillazione dell'anteriore, mentre accelerando il problema scompariva.

Non so se la stessa cosa accade anche con le moto attuali, da quando non ho più la mia honda 500 four del '75 non mi è mai più successo, ma ricordo bene che se acceleravo il fenomeno spariva subito...


icon_rolleyes.gif eh, solo chi ha avuto a che fare con quelle ""ciclistiche"" (tra doppie virgolette) può capire di cosa stiamo parlando!
adesso i giovani si trovano dei gioielli di meccanica perfezionati anche sulla nostra pelle...

quest'altro "trucco", quello di accelerare in caso di oscillazione, è valido quanto è valido quello di accelerare quando il rimorchio comincia a sbandare. ovvero non sempre.

si è osservato (ho visto degli studi a riguardo) che per spezzare il circolo vizioso di un serpeggiamento è "sufficiente" spezzare l'armonica che lo genera, ovvero la risonanza che lo innesca.

in alcuni casi la variabile di un'accelerazione può effettivamente disarmonizzare il serpeggiamento smorzandolo, in altri casi può addirittura aumentare l'ampiezza dell'oscillazione lasciando invariata la frequenza!
mentre un rallentamento la disinnesca SEMPRE senza influire sulla frequenza ma azzerando progressivamente l'ampiezza dell'oscillazione.
ciò per quanto riguarda i rimorchi.

tornando alle moto,
mi risulta, è capitato anche a me di risolvere il problema (ri)dando il gas ma in condizioni molto particolari che a pensarci bene forse non riuscirei neanche ad "ambientare" correttamente... vediamo un pò:

- solo con i 4tempi, succedeva che a volte a innescare l'oscillazione fosse una repentina chiusura di gas in prossimità di una curva, magari in concomitanza di un bel dislivello dell'asfalto che permetteva alla sottospecie di ammortizzatore di sparare il retro verso l'alto: in questi casi, siccome è noto che una ruota che giri ad una velocità periferica diversa da quella che il proprio asse percorre sull'asfalto, perde "preferenzialità" di direzione ("Una ruota bloccata non ha direzioni preferenziali" ovvero non importa più il suo angolo d'incidenza sull'asfalto rispetto all'asse del veicolo: la ruota andrà nella direzione in cui è spinta!) allora dicevo, in questi casi una ruota che rallenta troppo trasforma una parte del suo attrito volvente in attrito radente (senza direz. pref.) per cui la medicina per una ripresa di aderenza non può essere che una ripresa di giri!
e questo ben lo sanno i piloti di motard: è proprio questo il trucco dell'intraversamento. la differenza risiede nel fatto che le ciclistcihe (senza virgolette) di oggi permettono perfino di controllare una sbandata, prevenendo inneschi di risonanze!
quando questa ripresa di aderenza è troppo violenta (a moto inclinata) si rischia l'Hi-Side ovvero l'effetto catapulta che spesso si vede capitare nelle corse (più è aderente la gomma, peggiori sono gli effetti di una ripresa di aderenza)

tutto ciò quando si percorre un tratto NON rettilineo!

- ma nel caso di un oscillazione "nata" in rettilineo innescata ad esempio da una buca e poi perpetuata dalla gomma posteriore liscia al centro (equipaggiamento standard anni '70...) accelerare non era proprio la cosa più salutare da fare!

ora, un tipo di oscillazione innescata in rilascio era quasi esclusiva dei 4T perché anche su di un famigerato MachIII queste cose non succedevano se non s'interveniva decisamente anche col freno (peggio che mai a tamburo, era difficilissimo dosarli: o frenavano poco o tendevano al bloccaggio!)

e vorrei anche fare una precisazione Off Topic sulla principale causa che provocò tanti incidenti mortali avvenuti sulle tricilindriche di Akashi:
- non erano le "assurde prestazioni", come qualcuno ha scritto anche all'epoca: la Guzzi Le Mans I serie era leggermente più veloce del Kawasaki KH750 (206Km/h contro 202 della nippo a miscela) e non era certo una moto inguidabile. tutt'altro...
- non era la mancanza di freno motore come altri sostenevano
(e perché mai dovrebbe essere un problema? e perché con le contemporanee Suzuki a 2T non ci moriva nessuno?)
- non erano i grippaggi (rarissimi e solo del cilindro centrale: la ruota non si bloccava del tutto)
- non era la scarsa frenata (ricordo delle italianissime Super Frenate che frenavano molto meno...)

icon_confused.gif ma allora?

icon_arrow.gif il problema vero era che queste moto avevano i cavalletti così vicini al suolo che col passeggero toccavano a terra già in rettilineo prendendo una buca!
icon_exclaim.gif immaginate quel'era il margine di sicurezza in curva, sopratutto a sinistra dove c'erano anche gli appigli, dei cavalletti!


scusate se ne ho approfittato ma ancor oggi vengono perpetuate delle leggende prive di fondamento: andavano a periziare la moto dopo l'incidente a davano la causa della "perdita di controllo" ai motivi più strampalati senza vedere una realtà così evidente: i segni sull'asfalto PRIMA della caduta!

ricordo di averne lasciati anch'io parecchi con la 500 MachIII che usavo all'epoca.
(senza cadute ma con sostanziose scariche di adrenalina ed imprecazioni contro i nippo-ingegneri che, dicevo sempre: possibile che non le provino 'ste moto prima di metterle in commercio?)

scusate ancora ( icon_confused.gif ma d'altra parte il topic non l'ho aperto io? icon_biggrin.gif )
 
487890
487890 Inviato: 20 Lug 2006 14:03
 

Caro De_Corsa, condivido pienamente la tua preziosissima disamina, così come concordo con te che quelle cosidette "bare a due ruote" che erano le kawa machIII non erano pericolose tanto per la loro velocità, quanto per quegli enormi cavalletti sporgenti e robusti che ad ogni curva facevano scintille, aiutati sicuramente da telai poco rigidi e ammortizzatori troppo gommapiumosi.
Ma mettiamoci, anche, forse, l'inesperienza di chi all'improvviso si trovava tra le gambe dei missili ancora tutti da scoprire, e per quei tempi così innovativi.

Grazie ed un caro saluto.

chico
 
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