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Il topic del Multistrada
461510
461510 Inviato: 8 Lug 2006 18:54
Oggetto: Il topic del Multistrada
 



Ragazzi, ho bisogno di sincerità!

All'inizio proprio trovavo il Multi (sdegnosamente da me appellato Ducati Infostrada icon_wink.gif ) brutto... poi però è cambiato qualcosa!

Più parlo con persone che hanno il Multistrada, più mi rode di essermi ripreso il Monster (anche se sono felicissimo della mia Cecilia) e stò pensando seriamente di comprarmi ANCHE il Multi 1000 in tardo autunno, nonappena i prezzi scenderanno. icon_confused.gif icon_biggrin.gif

Pare essere veramente una delle moto più riuscite (come ciclistica) di sempre, e non parlo di Ducati, ma in generale!

Possessori (o esperti) di Multistrada, postate di tutto, sensazioni, utilizzo, viaggi, problemi, vantaggi... in modo che non serva solo a me come guida d'acquisto ma anche come Topic di scambio di opinioni tra Multistradisti! icon_wink.gif

PS. senza OT e polemiche che c'ho le forbici pronte icon_wink.gif icon_lol.gif

LAMPSSS
 
461624
461624 Inviato: 8 Lug 2006 19:42
 

Un multistradista per caso, innamorato perso della sua moto non può che parlarne bene ma oggettivamente non potrei fare altrimenti! icon_wink.gif
ho da poco superato i 10000km senza alcuna noia e ribadisco che di problemi ne ho avuti ZERO! (sgrat sgrat!) icon_lol.gif
solo manutenzione ordinaria (tagliando a 1000km e ancora da fare quello dei 10000Km ma se ne parlerà al ritorno dalla Sardegna quindi verso i 12000Km), motore tirato quasi sempre al massimo (chiedere ai miei compagni di ventura se sono mai salito oltre la terza marcia! icon_twisted.gif ), ciclistica da brividi, reattività assurda, motore prontissimo! icon_wink.gif
unico difetto riscontrato sulla mia.....è 620 ma anora per poco! icon_wink.gif non chè cambierà cilindrata ma cambierò io moto! icon_lol.gif
viaggi anche di 1300Km senza alcun problema in due e carico come un mulo, consumi forse un pò alti....anzi senza forse ma le sensazioniche regala questa moto sono incredibili! icon_wink.gif
se solo la facessero provare sempre sta moto nei Ducati Store ne venderebbero il doppio! icon_wink.gif
 
462130
462130 Inviato: 9 Lug 2006 11:00
Oggetto: risp
 

ha me il multistrada mi e' piaciuto da subito perche come linea e'comunque particolare lo riconosci tra mille e allìinizio lo volevo comprare pero prima ho voluto provarlo almeno da fermo visto che provarlo in movimento e' difficile
ebbene nonostante mi piacesse ho dovuto rinunziarvi perche purtroppo il 620 e di piu il 1000 sono troppo alti
anche se una volta sopra ci si sta davvero comodi
cosi o optato per un piu basso monster
Peccato
Per me l'altezza di sella di una moto e' fondamnetale piu dell'estetica o delle prestazioni il non poter toccare bene i piedi per terra e' frustrante un po come nuotare nell'acqua dove non si tocca
e'terribile
 
462461
462461 Inviato: 9 Lug 2006 14:23
 

Per l'utilizzo che faccio della moto l'attuale 749 è più una parentesi, anche se mi piace tantissimo ed è una moto per me fantastica...diciamo uno sfizio da carenata che trova la massima espressione di utilizzo in pista, ma frequentandole poco credo che passerò anch'io al Multistrada! Dove leggo leggo, ci sono molti commenti entusiastici per chi l'ha provata ed è stato amore a prima "prova"...già perché il tallone d'achille sembra essere l'estetica, molto meno digeribile delle nuove SBK.

Nemmeno io impazzisco per l'anteriore ed un eventuale restyling credo ci stia benissimo!

Attendo minimo un annetto e poi decido il da farsi icon_smile.gif
 
462834
462834 Inviato: 9 Lug 2006 18:53
 

Vuoi sensazioni???? icon_rolleyes.gif
Peggio per te!!! icon_cool.gif

Ecco alcune delle emozioni che la Multistrada ha scatenato in me:

SINFONIA
E’ la strada, e’ il paesaggio, e’ il contesto non lo so’, ma ci sono dei momenti in cui tutto diventa ritmico, logico, appagante;Inizia come tante altre volte, parti per un piccolo giro,senza meta, senza percorso, magari stanco per la giornata, vai con tanti pensieri che ti annebbiano la mente, il motore borbotta sommesso, la strada si fa’ sempre piu’ tortuosa, via via che la citta’ si fa lontana, il paesaggio diventa cornice e la solitudine ti avvolge.Non corri, non ne hai voglia, la prima curva ti coglie quasi impreparato, stacchi, scali, pieghi, acceleri, pensi a quello che fai a quello che “devi” fare, poi…… succede qualcosa, la mente si rilassa, curva dopo curva i pensieri si affievoliscono, scompaiono, i gesti diventano sempre piu’ automatici, istintivi, le curve diventano un binario, una dopo l’altra…. Non stacchi, non pieghi, non acceleri, sei “dentro” la curva, la fusione diventa sempre piu’ evidente, completa, carne con metallo, anima con acciaio, ragione con potenza, ed e’ allora in questa precisa situazione che “senti” il ritmo, l’ondeggiare coordinato del centauro , uomo e mezzo in armonica simbiosi, crea la base , il sottofondo per una sinfonia che scaturisce sempre piu’ possente dal profondo dell’anima fino a raggiungere l’apice, mentre brividi di piacere ti percorrono la schiena.Allora ti fermi, prima che la strada finisca, prima che qualunque cosa rompa l’incantesimo brutalmente.Solo, in silenzio, davanti ad un tramonto, ad un paesaggio,con il vento che ti accarezza il volto, mentre la sinfonia si affievolisce sempre di piu’, fino a scomparire; la simbiosi svanisce insieme all’ultimo raggio di sole dietro le colline, il mezzo torna freddo metallo,la mente si stacca dal possente cuore di acciaio.Rientri con le prime luci della sera, in questo tiepido inizio d’autunno, un lieve sorriso, nascosto, piega gli angoli della bocca, mentre gli occhi scintillano dietro la visiera.


ANIMA E ISTINTO
Ore 12 di un giorno di quelli in cui ti chiedi perche’ diavolo non sei rimasto a letto, con i nervi ormai a fior di pelle esco dall’ufficio e mi avvicino a Castalia, incurante del mio stato d’animo il profumo dell’aria mi colpisce come un diretto sul mento, sconcertato osservo stupito il cielo azzurro dove un sole splendente troneggia solitario scaldando le mie incredule membra.
Le dolci ma possenti vibrazioni della Multistrada mi strappano di dosso ogni residua remora di inquadramento sociale cancellando il normale concetto di pausa pranzo dalla mia confusa mente.
Imbocco la direzione opposta a quelle classica e dirigo, fuori dagli operosi centri industriali, verso la zona che piu’ di ogni altra mi fa’ sentire a casa, le verdi colline del Chianti dove il Gallo Nero regna sovrano, Castalia incredula di fronte a questa occasione borbotta soddisfatta sotto di me.
Finti i monotoni rettilinei dopo pochi chilometri la strada si attorciglia sempre piu’ iniziando il divertente saliscendi che la contraddistingue come un marchio DOC, e’ la giornata giusta e dopo poco “sento” la sinfonia che inizia a pervadere il mio essere, moto e anima sembrano fondersi in un'unica essenza e il ritmo diventa “fluido”, appgante, Emozionante.
La tiepida aria e il sole abbagliante fanno da contrasto ali cumuli di neve ancora presenti ai lati della strada, di fronte a questa ennesima contraddizione fornita dai sensi la mia logica va in tilt e non mi rimane altro da fare che sconnettere il cervello e funzionare in modalita’ provvisoria: istinto e anima raccolgono gli input che i sensi firniscono disgiunti dalla celebrale e abituale verifica!
E’ proprio l’istinto che, alla vista del cartello Volpaia dopo il centro di Radda in Chianti, mi guida per la stretta strada incorniciata da alti cipressi e verdi olivi che conduce al piccolo centro medievale, attorno a me silenti filari di viti ancora tristemente spogli cingono le bruna colline mentre sembrano vibrare in tutto il loro essere risvegliati dalla abbacinante luce del sole.
L’illusione di trovare deserta la rinomata trattoria del paesino svanisce presto, i turisti stranieri piu’inclini dell’italica controparte alla scoperta di primaverili paesaggi occupano buona parte dei tavolini esterni, per fortuna uno degli stessi tavoli si libera immediatamente dandomi la possibilita’ di sedermi e di liberarmi della pesante “armatura” che indosso.
Stravaccato al sole attendo senza fretta l’arrivo della ristoratrice che scambia volentieri due battute dopo avermi riconosciuto come un affezionato cliente che anche in pieno inverno in compagnia di altri amici motociclanti ha avuto modo di apprezzare la cucina accompagnata a insperate giornate di sole.
La simpatia genuina e nostrana di chi ha deciso di coltivare radici familiari che affondano nei tempi remoti (famiglia esule dopo la battaglia di Monteaperti) anche in tempi difficili come quelli precedenti alla riscoperta turistica delle Chiantigiane terre mi contagia immediata mente contribuendo ad allontanare anche la piu’ piccola ombra dal mio spirito.
I prelibati piatti che si susseguono sul mio tavolo alleviano anche le pene della carne mentre l’acqua, subito in netto vantaggio, si deve invece rassegnare ad una onorevole sconfitta ad opera di un ottimo rosso della casa in agguerrita e inarrestabile rimonta.
Mentre termino il pranzo il mio sguardo corre incessante dalle antiche mura del castello alle colline che si perdono all’orizzonte senza soluzione di continuita’ sovrastate da un terso cielo azzurro, il panorama illude nella sua presunzione di infintito ma al contempo rilassa nella sua tranquillizzante calma e disomogenea omogeneita’!
Al classico caffe’ segue una grappa (riservata ai conoscenti) che mi fa’ gridare al miracolo e che contemporaneamente assesta un nuovo, deciso colpo alla mia logica mentale in timido risveglio rispedendola nel limbo precedentemente occupato.
Una crescente e quasi assordante sinfonia in crescendo accompagna il rientro sulle strade gia’ percorse prima, mentre un brivido mi percorre la schiena, in alcune curve lente ancora sporche a causa delle precedenti nevicate la coppia del desmo mette in crisi la gomma posteriore derapando vistosamente e gustosamente in uscita,un sorriso quasi infantile incornicia gli angoli della mia bocca sotto di me si stende la nera sagoma della Ducati nero punto esclamativo alla parola EMOZIONE.
Giunto al bivio che ha il drammatico compito di decidere il proseguo della giornata indugio quell’attimo di troppo che consente al mio cervello in adirato risveglio il richiamo all’ordine del ribelle spirito, la decisione e’ presa, un groppo allo stomaco mi prende mentre dagli specchietti retrovisori le tortuose strade si allontanano, scendo nella grigia valle verso il mio dovere spinto da una ragione soddisfatta della …………………………….. sua temporanea sconfitta!!!!!!!!

IL MIO NOME E'....
Grigio, tutto intorno a me e’ grigio, l’aria puzza, e’ quasi irrespirabile, in centinaia ammorbano l’atmosfera inutilmente in coda, quotidianamente rassegnati, uguali nelle loro espressioni assenti, persi nella loro routine….. provo un brivido di paura mista a sgomento, i sensi sono all’erta, al massimo, nella loro rassegnazione sono pericolosi, disattenti, incapaci di capire il potenziale danno che la loro superficialita’ puo’ provocare, diventano rabbiosi quando messi di fronte al fatto compiuto, irrazionali, nervosi, quasi alieni…..
Eravamo tanti prima che le condizioni di questa grigia giungla diventassero insostenibili, adesso i pochi sopravvissuti attraversano velocemente questi luoghi, nervosamente, rabbiosamente, ruggire contro gli attacchi accennare una reazione per poi fuggire di fronte alla incoerente reazione dell’aggressore… fuggire, abbiamo rinunciato anche alla dignita’, non siamo accettati, siamo odiati, siamo fuori dagli schemi, siamo diversi…ci attaccano, alcuni di noi sono diventati come loro, irrazionali rabbiosi e si fanno usare, alimentano la rabbia, il rancore, sono come noi, come me, ma contemporaneamente non sono come me, come noi, hanno lo sguardo sempre basso sempre rabbiosi, urlano il loro isterismo mentre corrono, sempre, incapaci di capire, di vedere, di rallentare, corrono senza meta, invadono le nostre terre, senza senso, senza scopo….. follia….dolore…..paura……
Una nuova specie ha preso il nostro posto, simili ma diversi, incredibilmente diversi, ci ignorano per lo piu’, a volte ci guardano compassionevoli, poche volte si spingono fuori dai tristi confini, poche volte li ho visti trottare nelle nostre lande, non parlano la nostra stessa lingua, non capisco quello che dicono, quello che cercano…….
Non ho mai provato il dolore, sono giovane, ma l’ho incontrato, troppe volte l’ho visto sdraiato sul freddo asfalto, troppe volte l’ho sentito urlato al cielo, troppe volte per colpe che non abbiamo che non avevamo………. tante volte ho provato ad immaginarlo, l’ho sentito “dentro”, e ancora di piu’ odio questo grigio, odio questo formicaio dove si dibattono inutilmente alla ricerca di una risposta che e’ davanti ai loro occhi, ma che non vogliono vedere…..felicita’ , mi chiedo quanti lo siano veramente, quanti possono decidere di fare quello che sentono dentro, quello che veramente vorrebbero essere, lontano dal fetore di questi luoghi, lontano dal lungo verme che ogni giorno li avviluppa tra le sue lente spire……ma forse mi sbaglio, sbaglio nel pensare che questa realta’ a me aliena non sia invece la loro giusta realta’…..ancora un brivido di paura, piu’ forte….il sole si avvia al tramonto grigio disco nella perenne foschia.
Corro veloce, attenta a tutto cio’ che mi circonda, fuori, non anelo altro che ad uscire, ho bisogno del mio mondo, ho bisogno di respirare, ho bisogno di emozioni, non mi abituero’ mai, spesso, troppo spesso percorro questi luoghi, ma non sono casa, io non sono cosi….. un breve ruggito mi sale in gola, le luci della citta’ si diradano, posso correre ancora piu’ veloce, il pericolo e’ minore, ma i sensi restano al massimo, la strada inizia a salire, il cielo acquista colori naturali, il blu profondo dell’infinito si stempera piano nel tenue azzurro dell’orizzonte, il sole appena tramontato accende di colori forti le poche placide nuvole, pennellate di rosa contornano il soffice bianco.
La foschia si dirada sempre piu’, adesso respiro, l’aria frizzante di fine inverno mi solletica il naso, i profumi della natura pronta al risveglio dal lungo letargo mi riempiono i polmoni, ruggisco mentre corro, veloce, sicura, la mia innata ed istintiva agilita’ si si sgranchisce sulle le prime ondulazioni della strada che cessa di essere un monotono rettilineo mentre gioiosa si avviluppa alle verdi colline, adesso e’ casa!
Adesso posso correre felice, respirare, provare emozioni, guardare, conoscere, crescere, posso godere ogni volta di emozioni diverse, perche ogni volta i colori sono diversi perche’ ogni volta i profumi sono diversi, perche’ le stagioni non sono mai uguali, perche’ io non sono mai la stessa, perche’ ogni volta sono qualcosa di piu’, perche ogni volta comprendo qualcosa di piu’, perche sono quello che desidero.
Destra sinistra, ancora e ancora, mi aggrappo all’asfalto con forza, ogni curva e’ parte di me, ogni cambio di direzione e’gioia per me, leggera, possente ma mai rabbiosa, giocosa e felice, allungo, rallento, accelero improvvisamente, scatto in uno zig zag continuo, una due tre volte, io sono questo, io non voglio essere altro che questo, non voglio diventare nient’ altro, regina fanciulla di questi deserti luoghi, dove i verdi boschi abbracciano la strada in un frenetico ballo, dove la terra fradicia dopo un acquazzone riempe l’aria di meravigliosi profumi, dove il sole tramonta rossa palla di fuoco mentre la eterea luna si prepara a diffondere la sua delicata luce sui colli, magico momento in cui tutto sembra fermarsi in rispettoso silenzio, un altro giorno, un'altra storia……..
Piano, adesso trotto tranquilla, le mie paure sono lontane, i miei timori placati, osservo tutto intorno a me assorta nella mia consapevolezza, i mie pensieri corrono veloci indipendenti…..le ombre si fanno sempre piu’ vicine, il sole e’ sparito all’orizzonte, il freddo accoglie nel suo gelido abbraccio i giovani verdi virgulti dei campi…. Mi sveglio dal mio torpore, il gelido amico tocca le mie membra ma non e’ piu’ lo stesso di qualche giorno fa’, adesso sa’ di nuovo, di diverso, sa’ di primavera, una scossa attraversa il mio essere, il risveglio e’ vicino, sento la natura muoversi intorno a me, le tenebre stanno per sparire, un nuovo ciclo e’ al suo inizio, una nuova stagione sta’ per nascere, ci saranno nuove emozioni, ci saranno nuovi luoghi, nuove strade, nuovi amici con cui correre felici, ebbra di questa felicita’ corro felice verso la mia tana, ruggisco fiera e raggiante in ogni curva che abbraccio, ogni parte di me “vibra” in sintonia con tutto il mio essere ogni volta che le mie possenti capacita’ mi spingono fuori dalle sinuose tortuosita’ …. Ogni volta che mi spingono fuori dal rancido grigio della valle…..
Adesso sono in tana, un ultimo breve sommesso ruggito, e’il momento del riposo, domani sara’ ancora tempo di escursioni in valle ma poi il cielo azzurro prendera’ di nuovo il posto della grigia foschia…ma forse e’ meglio cosi’….. forse il bello non puo’ fare a meno del brutto, forse la primavera non sboccia senza la fredda contrapposizione dell’inverno, forse la luce non splende senza la consapevolezza del buio, forse la vita non cresce senza la gelida coscienza della morte……..un lampo di consapevolezza mi attraversa prima dell’oblio mentre il nero della mia pelle scompare mimetico nelle tenebre che mi avvolgono progressivamente, io sono… ho un nome……. ……..il mio nome e’ … Castalia!!!!


e' abbastanza??? icon_cool.gif
 
463913
463913 Inviato: 10 Lug 2006 13:28
 

lol
poesia pura icon_biggrin.gif
 
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