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Il punto sulla sicurezza, e le nostre percezioni distorte
7486080
7486080 Inviato: 30 Apr 2009 16:09
Oggetto: Il punto sulla sicurezza, e le nostre percezioni distorte
 

Carissimi,
da quando mi è tornata la passione per le due ruote, sono diventato un assiduo frequentatore del forum, sopratutto il 3D che riguarda l'abbigliamento tecnico. E giù letture su giacche, protezioni, stivali, guanti e caschi. Come tutti ho cercato di ponderare gli acquisti, ma quando ho tentato di coinvolgere sulla questione un mio caro amico motociclista e TRAUMATOLOGO - ovvero il chirurgo ortopedico che ogni weekend in un grande centro del nord Italia accoglie... sapete bene chi - il mondo mi è caduto addosso. icon_cry.gif

Ebbene, non avete idea di quante false idee ci siamo fatti su materiali, omologazioni, capacità di assorbimento e quant'altro.

Sarà bene, però, andare con ordine:

1) le strade cittadine non sono una pista. sembra una banalità, ma il fatto che su un circuito non vi siano ostacoli è il grande vantaggio per ogni protezione. a parte lo strusciamento per terra, il problema è quello degli impatti. contro guard rail, pali o marciapiedi non esista protezione che tenga. per di + in molti casi non sono le "botte" a creare il danno, bensì le torsioni... a queste non si può resistere in alcun modo, perchè spesso si tratta di centinaia (se non migliaia) di kg che vanno a incidere su ossa (e articolazioni) umane che poi vanno a intaccare le parti molli...

2) l'amico mi dice sempre che le protezione sono utili per non trasformate una caduta stupida in qualcosa di estremamente fastidioso. ecco quindi una mancata abrasione, l'assorbimento di un impatto leggero su gomiti, spalle, ginocchia e piedi/caviglie (delicatissimi). Insomma ci si può realmente preservare da qualcosa di lieve. D'altronde è sufficiente pensare a cosa vuol dire anche una semplice abrasione per una gamba...

3) concludo che è giustissima la campagna sicurezza, stimolare le aziende a fare di meglio e acquistare i prodotti certificati o omologati. Ma è bene sapere che di fronte a quello che chiameremmo "incidente", e non cazzatella, non esiste protezione che tenga. e non tanto perchè i materiali fanno schifo, ma semplicemente perchè noi siamo di ciccia e l'ambiente esterno è di acciaio e cemento.

a presto
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d.
 
7486135
7486135 Inviato: 30 Apr 2009 16:17
 

eusa_think.gif eusa_wall.gif quindi o si prova con un esoskeletro oppure in bocca al lupo .
 
7486182
7486182 Inviato: 30 Apr 2009 16:24
 

Già...

L'unica è fare il possibile per evitare che gli impatti lievi non diventino "fastidiosi". Fatto questo o si fa a meno di andare in moto o si cerca di evitare di morire.

Poi bisognerebbe anche evitare le ipocrisie. Perché chi ha una harley paga la metà di assicurazione? Perché le harley sono più sicure? O c'entra nella faccenda sicurezza "anche" lo stile di guida?
 
7486298
7486298 Inviato: 30 Apr 2009 16:42
 

non sapevo che con l' H accona si paga meno assicurazione
 
7488445
7488445 Inviato: 30 Apr 2009 21:39
 

Nulla di nuovo sotto il sole; questa, almeno per me, non è certo una novità.
Mi domando se sia possibile (per puro caso) che esista qualcuno che possa credere di essere al sicuro (qualsiasi cosa abbia comprato e indossi, omologata o meno). Ma siamo impazziti?
Come ho avuto modo di dire in altre occasioni una ricetta unica e definitiva (una sorta di panacea) non esiste. Tutto quello che possiamo mettere in campo sono delle soluzioni di "ripiego" atte solo a contenere il problema (mi riferisco all'incidente, all'evento imprevisto...) e limitarne il più possibile le conseguenze entro dei limiti "accettabili" (uso il virgolettato perchè è una cosa assai difficile, se non impossibile, stabilire quali siano questi limiti e quale sia il livello di accettabilità; consideriamo la diversità di pensiero di ognuno di noi: per qualcuno può portare ad essere accettabile qualcosa che per altri invece non lo è affatto).
Anche mettendo in campo contemporaneamente tutti insieme gli accorgimenti che conosciamo o che ci possono passare per la mente (da quelli più scientifici a quelli più empirici) non avremo mai e poi mai la certezza assoluta di essere al sicuro. L'unica soluzione (qui sta il paradosso) sarebbe di non andare più in moto (inutile commentare...). Bisogna quindi imparare, ahimé, ad essere un po' fatalisti: se deve succedere, succede (e non sto parlando di destino o di karma o di chessò cos'altro); è la semplice probabiltà statistica che un evento, o più eventi concorrenti portino ad un risultato nefasto (all'incidente, al ferimento, alla morte).
Vado da troppo tempo in moto (da 30 anni) per non avere imparato che l'imprevisto e l'imprescindibile sono sempre in agguato e si presentano sotto diverse, anzi, infinite e anche mentite sembianze: siano quelle, ad esempio, delle condizioni delle strade (sporco sull'asfalto, olio, gasolio, brecciolino, sabbia, ma anche marciapiedi, pali, barriere, segnaletica e chi più ne ha più ne metta) oppure quelle dell'imbecille di turno (un guidatore distratto, imprudente o peggio, prepotente) che potremmo essere anche noi stessi (mai capitato di essere distolti dalla concentrazione alla guida oppure di aver compiuto qualche manovra oltre il limite del consentito?). Tutto questo (ed altro, ovviamente) fanno parte dell'andare in moto, mettetevi (io l'ho già fatto) l'animo in pace, l'oggetto della nostra passione (la moto) è pericolosa a prescindere ed è pericolosa sia staticamente che dinamicamente (ovvero sia da ferma che, in misura enormemente maggiore, in movimento) perchè è un mezzo per sua natura instabile, è la nostra capacità che la tiene in piedi e le permette (grazie alle leggi della fisica, che sfida costantemente) di percorrere tutte (o quasi tutte) le strade e qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso sa che l'andare in moto comporta dei rischi e continuando ad andarci accetta tali rischi (e le conseguenze che possono derivarne).
Concludo permettendomi di aggiungere che un'altra (terribile) causa di morte è costituita dalle lesioni interne che in moltissimi casi sono provocate dalle violentissime decelerazioni cui sono sottoposti gli organi interni che subiscono schiacciamenti e rotture con conseguenti emorragie e contro queste quasi nulla è possibile, quindi a voi le conclusioni (altro che protezioni...).
La sintetica analisi di darrenstar è corretta: troppe false illusioni, e, aggiungerei, troppa superficialità, l'ignoranza regna sovrana... ed enorme fragilità dell'essere umano in rapporto all'ambiente in cui vive (che esso stesso si è creato, ricordiamocelo).
 
7489360
7489360 Inviato: 1 Mag 2009 0:55
 

Tutto vero.

Però è una riflessione che mi fa passare la voglia di andare in moto. E mi sento quasi fortunato a non avere amici motociclisti, viste le cifre. E mi preoccupo comunque per chi ci va (parenti compresi).

Ma, d'accordissimo sull'imprescindibile che governa il mondo della moto, possiamo affermare con certezza che l'imprescindibile fa più danno ai 100 km/h che ai 50?

E' una certezza questa, almeno?

So che è molto difficile andare piano (io sono avvantaggiato perché ho paura a piegare), ma possiamo ritenere sufficientemente realistico che la guida prudente riduca il rischio di incappare in eventi letali?

E una piccola provocazione: quando vedo colleghi motociclisti affrontare le curve, provo sì un po' di invidia perché loro sono capaci e io no, ma non mi stupisco affatto. Quando vedo come la gente gira per la strada, soprattutto in città, non mi stupisco affatto.
 
7489870
7489870 Inviato: 1 Mag 2009 9:27
 

vero, per strada siamo da soli contro un numero di possibilità innumerevoli di poter aver un incidente, le variabili poi sono infinite.

ci vuol coraggio ad essere motociclisti. L'abbigliamento che indossiamo ci proteggie per lo più da lievi contusioni e dalle abrasioni ( per quelli che indossano i capi più sicuri) ma per strada, in mezzo al traffico, alle auto, ai muri e ai cancelli è quasi inutile indossarle se poi si comincia a correre...

stessa cosa per le strade libere e larghe, che però non bisogna affrontare come fossimo in pista.

è difficilissimo andar piano con una moto, ma ultimamente mi riesce più facile, dopo che 3 amici negli ultimi mesi han fatto degli incidenti, niente di grave, son vivi e vegeti, ma con bacini, spalle e ginocchia da sistemare. no bueno eusa_naughty.gif


meglio cercar di andar via tranquillini e tener sempre d'occhio la strada...

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7489891
7489891 Inviato: 1 Mag 2009 9:35
 

Coniglione ha scritto:
...omissis...

Ma, d'accordissimo sull'imprescindibile che governa il mondo della moto, possiamo affermare con certezza che l'imprescindibile fa più danno ai 100 km/h che ai 50?

E' una certezza questa, almeno?

So che è molto difficile andare piano (io sono avvantaggiato perché ho paura a piegare), ma possiamo ritenere sufficientemente realistico che la guida prudente riduca il rischio di incappare in eventi letali?

...omissis...

Concordo, assolutamente. Non lo avevo scritto poichè ritengo implicito e naturale che la prudenza, il buon senso ed una sana dose di "istinto di conservazione" siano (o almeno dovrebbero essere) le prime armi a nostra disposizione, certamente ricomprese in quelle che ho definito, forse impropriamente, "soluzioni di ripiego" e che altro non sono che tutti quegli accorgimenti preventivi, attivi e passivi, che possiamo utilizzare.
A questo proposito, e andando un po' più in là, è mia convinzione che alla guida bisognerebbe avere un approccio "proattivo", piuttosto che "reattivo"; in estrema sintesi significa riorganizzarsi sia dal punto di vista tecnologico che mentale, in modo di essere in grado di percepire anticipatamente mutamenti delle condizioni per "pianificare" e mettere in atto le azioni opportune in tempo invece di reagire unicamente al verificarsi degli eventi. Acquisire una forma mentis differente che permette in pratica una guida assolutamente non sulla difensiva (non so se mi spiego), sicuramente più attenta all'ambiente che ci circonda piuttosto che fissata unicamente su se stessi e sulla moto (cosa che accade troppo spesso). Certo è un tipo di "status" che si raggiunge con il tempo, i chilometri, l'esperienza; ma è possibile cominciando ad usare come principali strumenti, come si diceva, la prudenza - il buon senso - e l'istinto di conservazione.
 
7489996
7489996 Inviato: 1 Mag 2009 9:55
 

frozenfrog ha scritto:

A questo proposito, e andando un po' più in là, è mia convinzione che alla guida bisognerebbe avere un approccio "proattivo", piuttosto che "reattivo"; in estrema sintesi significa riorganizzarsi sia dal punto di vista tecnologico che mentale, in modo di essere in grado di percepire anticipatamente mutamenti delle condizioni per "pianificare" e mettere in atto le azioni opportune in tempo invece di reagire unicamente al verificarsi degli eventi. Acquisire una forma mentis differente che permette in pratica una guida assolutamente non sulla difensiva (non so se mi spiego), sicuramente più attenta all'ambiente che ci circonda piuttosto che fissata unicamente su se stessi e sulla moto (cosa che accade troppo spesso). Certo è un tipo di "status" che si raggiunge con il tempo, i chilometri, l'esperienza; ma è possibile cominciando ad usare come principali strumenti, come si diceva, la prudenza - il buon senso - e l'istinto di conservazione.


D'accordissimo. Però oltre all'esperienza e al cervello sempre acceso, direi anche qualche bel corso di guida sicura che non guasta mai.
 
7490113
7490113 Inviato: 1 Mag 2009 10:58
 

Zero_69 ha scritto:


D'accordissimo. Però oltre all'esperienza e al cervello sempre acceso, direi anche qualche bel corso di guida sicura che non guasta mai.


In parte quoto ma alcuni accorgimenti,tipo "nasare" sabbia per terra se vedi una casa in costruzione poco piu' avanti o lo star lontano chilometri da chi magari sta' guidando mentre litiga con la moglie,tanto per fare 2 fra i milioni di esempi possibili te li fai solo macinando della strada,poi ovvio che l'imponderabile e' sempre dietro l'angolo.... icon_wink.gif
 
7490411
7490411 Inviato: 1 Mag 2009 11:57
 

Ci sono dei corsi di guida difensiva... su un blog inglese di un istruttore ho letto diversi consigli... si impara negli anni, ma è anche vero che certi trucchi si possono imparare a tavolino... è un discorso di cambiare il metodo di guardare la strada, forzando la mente a porre attenzione non a come è la situazione della strada ma a come potrebbe essere nella peggiore della ipotesi.

Sempre da questo signore inglese ho letto la spiegazione sul perché quando si frappone un ostacolo imprevisto i motociclisti ci finiscono sempre dentro: il meccanismo difensivo istintuale dell'essere umano lo porta a concentrarsi sull'oggetto che ci fa paura.
Ma come ben sappiamo la moto va dove guardiamo.

Noi guardiamo l'ostacolo e andiamo contro l'ostacolo.

L'esercizio di cui parlava il signore è imparare a immaginare la situazione limite e imparare a distogliere lo sguardo e schivare l'ostacolo sfruttando il controsterzo. Cose così, sarebbe molto interessante frequentare quel corso, peccato che ovviamente non siamo in Inghilterra.

In ogni caso se posso portare la mia limitata esperienza, vado su due ruote dal 96, in auto dal 98. A parte le cavolate giovanili non ho mai rischiato più di tanto (ecco una volta un vecchio mi ha tagliato la strada mentre ero in scooter)... sia in auto che in moto.

Ma bisogna dire che ho una guida molto fluida, lascio sempre molto spazio davanti e dietro, osservo maniacalmente la strada, non faccio bruschi scatti... ho una guida coscienziosa quasi sempre (e in moto sono molto più lento che in auto).

La cosa difficile è non farsi prendere la mano quando si iniziano a sbrigliare i cavalli.
 
7491497
7491497 Inviato: 1 Mag 2009 16:02
 

tutto giustissimo ciò che ho letto, solo una mia personalissima opinione dal basso della mia esperienza.

Essere ben protetto dal punto di vista dell' abbigliamento è la base, poi spesso mi pare di poter dire che chi è attento all' abbigliamento è attento anche in strada.

Certo l' abbigliamento non ti salvaguarda dall' incidente grave ma, un pochino in molti casi aiuta, è perciò importantissimo prestarci la dovuta attenzione e fare i dovuti investimenti!

Il mio pensiero va inevitabilmente al paraschiena ad esempio, averlo o non averlo può fare differenza....

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7491744
7491744 Inviato: 1 Mag 2009 17:26
 

Coniglione ha scritto:


In ogni caso se posso portare la mia limitata esperienza, vado su due ruote dal 96, in auto dal 98. A parte le cavolate giovanili non ho mai rischiato più di tanto (ecco una volta un vecchio mi ha tagliato la strada mentre ero in scooter)... sia in auto che in moto.

Ma bisogna dire che ho una guida molto fluida, lascio sempre molto spazio davanti e dietro, osservo maniacalmente la strada, non faccio bruschi scatti... ho una guida coscienziosa quasi sempre (e in moto sono molto più lento che in auto).

La cosa difficile è non farsi prendere la mano quando si iniziano a sbrigliare i cavalli.


Io guido dal '75 le due ruote e dal '80 le 4 e le carrozzerie dei miei mezzi sono andati dallo sfasciacarrozze come nuove.
Con una sola regola: margini di sicurezza. Davanti, dietro, di lato, sopra la testa e sotto le ruote. E fare, come dice Coniglione, sempre previsioni nefaste: contro le leggi di Murphy non c'è nulla da fare! icon_asd.gif
 
7492459
7492459 Inviato: 1 Mag 2009 19:26
 

vorrei aggiungere un altro elemento...

avete sicuramente ragione quando dite che alla fine è la testa che conta su strada. ho la sensazione, però, che si stia creando una sorta di effetto collaterale psicologico provocato dall'utilizzo delle "bardature".

gli stessi produttori e le campagne pubblicitarie sembrano prediligere una strategia "subliminale" legata al mondo dei cavalieri. e nelle teste di molti motociclisti non può che scattare la molla della maggiore spericolatezza, poichè in fondo ci si sente più protetti.

se avete notato non esiste alcuna campagna pubblicitaria che punti sulla riduzione del danno. di fatto nessuno si espone alla verità, e le aziende cercano di trasmettere solo significati legati al dinamismo, comodità e "blindatura"... anche se poi alla fine anche noi tra certificazioni, etichette CE e altro, perdiamo il sonno

perchè tutto questo discorso?

sinceramente credo che i produttori potrebbero fare molto di più. ecco l'ho detto. alcuni prezzi sono spropositati e molti materiali una presa in giro.

scusate ma le protezioni senza etichetta CE dovrebbero essere bandite, perchè se domani uno ci mette le noci di cocco nessuno può nemmeno contestare

come mai nelle riviste specializzate difficilmente si trova uno straccio di test di laboratorio?
il mese scorso è successo un casino perchè Altrconsumo - che ha realizzato un servizio specifico - ha fortemente criticato l'operato di alcuni produttori di caschi... ebbene, realtà come Moto.it sono saltate subito alla gola dell'associazione, ovviamente schierandosi dalla parte dei produttori, invece che magari approfondire la questione in maniera imparziale.

detta tutta: la più importante e storica rivista italiana (motociclismo) raramente parla male di un prodotto - al massimo concede una riga in quel senso. abbiamo dovuto attendere recensioni straniere per scoprire che molte protezioni della Dainese sono mediocri... vi sembra accettabile?

basta con questa sorta di cambiale in bianco che abbiamo firmato con i produttori italiani - i migliori perchè siamo i + fighi, e le cose come le facciamo noi, e il nostro stile, eh ma vuoi mettere la cucina italiana? 0509_mitra.gif

d.
 
7492631
7492631 Inviato: 1 Mag 2009 19:45
 

si sà come l'informazione viaggia in italia icon_rolleyes.gif
e, allo stesso modo, si sà come l'italia basa il mondo del lavoro: sul leccaculismo, lobby, mafia. il famoso "mangamanga" è tutto i taliano. e il "made in italy" non è poi così distante da ciò.

ovvio che le varie riviste di moto siano saltate alla gola di altroconsumo... sono sponsorizzate dai produttori di caschi stessi rotfl.gif
un pò come se un quotidiano facesse un'articolo SERIO sui politici: apriti cielo, i giornali sono i principali veicoli di controllo della classe politica... scrivono ciò che viene permesso loro, e SOLO in determinate modalità.

la libertà d'indagare è FASTIDIOSA, ma in italia.... anzi, in itaGlia non deve esserci la libertà. deve esserci solo ciò che i 4 furbetti del quartierino ammettono (cioè ciò che non và contro gli interessi loro o degli amichetti)

detto ciò, le protezioni sono come dice il termine stesso "protezioni". proteggono, ma non salvano se ti scontri con un muro i cemento armato. chi utilizza l'abbigliamento tecnico lo sà benissimo. al massimo si delude quando l'abbigliamento cede alla prima difficoltà banale.

un caso a parte sono gli sfigati che prendono le 2 ruote senza cognizione di causa. salgono e fintanto tutto và bene, andar in giro senza casco e in maglietta è LA normalità. alieno è chi si veste per proteggersi e chi rispetta (9 volte su 10) il codice della strada (perchè nessuno può volere e riuscire a rispettare tutti i codici stradali, per una semplice questione matematica: in un mondo dominato dal caos, non è possibile seguire SEMPRE le regole se si vuole vivere a lungo). gli stessi buffoni che viaggiano alla c***o, quando sono i primi a subire la fatalità.... aaaah! mondo cattivo!!! e giù a frignare perchè nella notte viaggiavano a 240kmh contromano ubriachi e ora le uniche 2 ruote che guidano sono nel migliore dei casi la carozzina icon_rolleyes.gif

io, se salgo sul mio trabicolo, lo faccio sapendo che un solo un'errore mi costa la caduta al 90%. e una caduta, se va bene, è dolore (grazie anche alle protezioni che tengo)(e a cadere ci son già riuscito 0509_boxed.gif ...m'è andata bene, ma avevo anche l'abbigliamento giusto). se va male, sò che può essere altro, anche la morte. conscio di ciò proseguo, sperando d'essere sempre attento, specie quando serve, sborone il meno possibile (l'è dùùùra!!! icon_asd.gif ) e magari un pò fortunato.
 
7492671
7492671 Inviato: 1 Mag 2009 19:49
 

darrenstar ha scritto:
sinceramente credo che i produttori potrebbero fare molto di più. ecco l'ho detto. alcuni prezzi sono spropositati e molti materiali una presa in giro.


eusa_clap.gif eusa_clap.gif

Senza dubbio una frase molto condivisibile.

Per il resto, credo sia molto interessante che questa discussione possa proseguire con l'intervento di chi si occupa di ciò che succede ad un corpo umano quando capita.... il "colpo di sfi.a".
Le considerazioni sulle protezioni sono assennatissime e la cosa che trovo ultimamente più pericoloso, è il fatto che la presenza di produttori non troppo seri, ma che offrono, per dire, capi in pelle, considerati i capi più sicuri a prescindere, espone ulteriormente a rischi chi si sente di poter fare più il "bigolo" perchè intutato, salvo poi avere addosso un prodotto di dubbia efficacia...

Che poi proteggersi bene significhi di fatto evitare di trasformare una grossa scocciatura (scivolata/caduta con soli danni alla moto) in un grosso fastidio (danni alla propria persona), è indubbio.
Si parlava di "approccio alla strada" e condivido molte delle cose che sono state dette. Credo che il mototciclista debba essere, prima di ogni cosa, schifosamente sospettoso e diffidente di tutto e soprattutto di tutti. E stra-quoto anche chi mette in ballo la questione "chilometri", perchè c'è poco da fare o da raccontarsela: più strada si percorre in moto, più situazioni si incontrano, più si accumula esperienza e capacità predittiva. I corsi possono essere una sorta si scorciatoia, perchè danno una serie di informazioni e "modus operandi" che possono diventare automatici nel motociclista dopo un chilometraggio dipendente dalle capacità analitiche di ognuno; magari i più svegli ci mettono poco, i più "tonti" molto di più... Però resta che va tenuto il sedere in sella e macinare chilometri, in tutti i casi è il modo migliore.
Personalmente, ho notato che da quando ho iniziato ad usare lo scooter tutti i giorni, ho notato come mi succede sempre più spesso di pensare "adesso quello fa così, quindi me ne sto qui buono buono..." e sempre più puntualmente accade quello che immagino. Come dice giustamente JH, "avere margine", avere quell'attimo di esistazione e pazienza in più, può permettere di "non andarsela a cercare" e quindi allontanare un po' di più il possibile crash...
 
7493365
7493365 Inviato: 1 Mag 2009 21:35
 

Sono d'accordissimo.

Cito solamente alcune frasi dalla rivista che una volta leggevo "In Moto".

Parlando di una moto che scalda un po' ai lati (Aprilia Capo Nord Adventure) "purtroppo non è possibile usarla coi pantaloni corti"

Riguardo al test sui jeans da moto di una rivista francese. "Noi non abbiamo in programma test del genere" Il tutto in un tono di derisione generale.

Tornando alla questione, i chilometri percorsi sono anche però un'esposizione maggiore ai rischi (è statistica). E una eccessiva confidenza è altrettanto pericolosa che l'inesperienza.

L'unica è procedere ampiamente sotto ai limiti di aderenza e frenata, evitare le strade trafficate, evitare le manovre inaspettate agli altri, farsi vedere da lontano, evitare funambolismi... eccetera... peccato che non lo faccia quasi nessuno. Per questo non mi stupisco.
 
7494706
7494706 Inviato: 2 Mag 2009 8:19
 

Coniglione ha scritto:
... peccato che non lo faccia quasi nessuno. Per questo non mi stupisco.


Io invece mi stupisco... che ci siano così 'pochi' incidenti, visto quello che succede... icon_eek.gif
 
7494776
7494776 Inviato: 2 Mag 2009 8:47
 

JH ha scritto:


Io invece mi stupisco... che ci siano così 'pochi' incidenti, visto quello che succede... icon_eek.gif


Pochi? L' anno scorso che mi sono operato alla mano per il mio incidente ho girato 2 ospedali 1 dalle mie parti e l' altro in liguria in un centro specializzato, beh in entrambi mi hanno detto in soldoni : "ohhhhh eccone un' altro..." e la fila di motociclisti caduti con almeno una mano rotta (molti con abrasioni ovunque) ricordo mi aveva fatto impressione.

Parlandoci (era fine luglio), molti al momento dell' incidente avevano solo jeans, o pantaloni corti, no guanti ed alcuni neanche giacca moto, io che invece al momento della caduta avevo giacca in pelle, jeans moto, guanti e no paraschiena, mi sono "solo" rotto una mano per l' impatto ma di abrasioni neppure l' ombra andavo sui 65.. ed oltre all' impatto su paletto guard rail mi sono fatto la mia bella scivolata sull' asfalto.

In particolare ricordo un tipo di Genova che caduto da scooter e con abbigliamento assolutamente non adatto (pantaloni corti e camicia...) era caduto a velocità inferiore rispetto alla mia (a detta sua), ma aveva:

mano rotta
ginocchio rotto
dita piedi rotte

abrasioni su parte del viso (casco jet con visiera su..), braccia (entrambe), piccola parte del busto, gambe (entrambe), le mani non le racconto neanche ...

in pratica era fermo a letto...

Ovvio molto dipende dalla dinamica dell' incidente e dalla fortuna, però se tanto mi da tanto...
 
7495630
7495630 Inviato: 2 Mag 2009 11:44
 

serki ha scritto:


Pochi? L' anno scorso che mi sono operato alla mano per il mio incidente ho girato 2 ospedali 1 dalle mie parti e l' altro in liguria in un centro specializzato, beh in entrambi mi hanno detto in soldoni : "ohhhhh eccone un' altro..." e la fila di motociclisti caduti con almeno una mano rotta (molti con abrasioni ovunque) ricordo mi aveva fatto impressione.

Parlandoci (era fine luglio), molti al momento dell' incidente avevano solo jeans, o pantaloni corti, no guanti ed alcuni neanche giacca moto, io che invece al momento della caduta avevo giacca in pelle, jeans moto, guanti e no paraschiena, mi sono "solo" rotto una mano per l' impatto ma di abrasioni neppure l' ombra andavo sui 65.. ed oltre all' impatto su paletto guard rail mi sono fatto la mia bella scivolata sull' asfalto.

In particolare ricordo un tipo di Genova che caduto da scooter e con abbigliamento assolutamente non adatto (pantaloni corti e camicia...) era caduto a velocità inferiore rispetto alla mia (a detta sua), ma aveva:

mano rotta
ginocchio rotto
dita piedi rotte

abrasioni su parte del viso (casco jet con visiera su..), braccia (entrambe), piccola parte del busto, gambe (entrambe), le mani non le racconto neanche ...

in pratica era fermo a letto...

Ovvio molto dipende dalla dinamica dell' incidente e dalla fortuna, però se tanto mi da tanto...


Spero tantissimo di non rompermi mai le mani...

Ultima modifica di Coniglione il 2 Mag 2009 18:47, modificato 1 volta in totale
 
7497481
7497481 Inviato: 2 Mag 2009 18:20
 

io oggi son stato sul lago di como. un casino di moto/scooter pochissimi con abbigliamento tech. i pochi erano tutti sulle moto, alcuni vestiti bene con tuta integrale. gli scoteristi tutti in magliettina e pantalonicini icon_rolleyes.gif
a me di loro non dà fastidio che vadano in giro così o che cadano ( icon_asd.gif ) ma le loro patetiche lamentele quando si fanno male icon_rolleyes.gif

ps
il genio del giorno: nei pressi del lago di alserio, un motociclista andava sulla linea continua sorpassando le auto, rimanendo in piedi sulla sua moto. ma fatto rotflare per 5 minuti icon_asd.gif
 
7498104
7498104 Inviato: 2 Mag 2009 19:57
 

Coniglione ha scritto:

L'unica è procedere ampiamente sotto ai limiti di aderenza e frenata, evitare le strade trafficate, evitare le manovre inaspettate agli altri, farsi vedere da lontano, evitare funambolismi... eccetera... peccato che non lo faccia quasi nessuno.

Non potrei essere più d'accordo, anche perchè fino ad ora per me questo sistema ha funzionato. 0509_up.gif
(e se sentite del rumore sono io che mi sto grattando...)

Secondo me la prima linea di difesa è lo stile di guida e l'attenzione a tutto quello che potrebbe succedere, perchè la legge di Murphy con le moto funziona particolarmente bene. Poi ok, ci sono sempre le protezioni, ma personalmente non ci tengo particolarmente a vederle in funzione (specie le mie), e tanto meno ad alte velocità (1).



1) La formula dell'energia cinetica e = m*v^2 è la sentenza di morte per chi fa incidenti a velocità troppo alte. Ad esempio il nostro casco è omologato per resistere ad impatti di circa 30 km/h, ma a 60 km/h l'energia dell'impatto è 4 volte maggiore, a 90 è 9 volte maggiore, a 120 l'energia è 16 volte quella di omologazione, e per chi volesse saperlo a 240 km/h è 64 (sessantaquattro) volte maggiore... icon_eek.gif
 
7498847
7498847 Inviato: 2 Mag 2009 22:36
 

Vabè ho capito, terrò fede al mio nickname e continuerò a sperare in una buona dose di culo icon_asd.gif
 
7499121
7499121 Inviato: 2 Mag 2009 23:48
 

Beh, è anche vero che il fatalismo fa una certa dose di vittime e una quantità infinita di degenti nelle cliniche ortopediche.

Quello che si può fare per preservarsi è melgio farlo. I progressi tecnici aumentano la sicurezza in tutti gli aspetti, è stato così per le auto e sarà (ed è) così per le moto.

Mi volete dire che è la stessa cosa incidentarsi in geans, giubbino e casco scarso, scarpe da tennis o incidentarsi con una tuta omologata, protezioni a 85 o 100j, stivali seri, casco 5*, e magari collarino.

Abbigliamento protettivo, guida difensiva, qualche decina di km/h in meno sono REALI metodi di prevenzione. E ci aggiungo anche l'alta visibilità (secondo una ricerca Neozelandese un indumento fluo riduce del 37% la probabilità di incidente e il 24% in meno se uno indossa un casco bianco - vi pare poco?).

Poi la fatalità o la colpa altrui o l'errore umano ci sono, e non ci possiamo fare nulla. Ma quanto sopra lo possiamo fare, ed è realtà. E funziona. Quello di prendere sottogamba la questione, come diciamo, 92.500 utenti del forum su 93.000, è la norma.

Ma non so, sarò sensibbolo io, ma non so come tanti riescano a saltare in sella come niente fosse senza cambiare le proprie convinzioni e abitudini con una quantità di anche iscritti a questo forum che hanno smesso di esistere.
 
7499254
7499254 Inviato: 3 Mag 2009 0:45
 

Coniglione ha scritto:


Mi volete dire che è la stessa cosa incidentarsi in geans, giubbino e casco scarso, scarpe da tennis o incidentarsi con una tuta omologata, protezioni a 85 o 100j, stivali seri, casco 5*, e magari collarino.


potresti spiegare che cosa e' il collarino a cui ti riferisci? c'e' una protezione valida per il collo in commercio?
grazie
ciao
 
7499357
7499357 Inviato: 3 Mag 2009 4:35
 

Coniglione ha scritto:

Mi volete dire che è la stessa cosa incidentarsi in geans, giubbino e casco scarso, scarpe da tennis o incidentarsi con una tuta omologata, protezioni a 85 o 100j, stivali seri, casco 5*, e magari collarino.


Mah dipende, se cadi solo sull'asfalto la tuta offre di sicuro piu' protezione di un indumento normale, per un auto che non rispetta uno stop ti finisce addosso lateralmente direi che avere o no tuta omologata e stivali cambia poco niente viste le forze in gioco, e lo stesso vale per impatti contro qualsiasi oggetto duro che non colpisce necessariamente dove sono le protezioni della tuta o torsioni.
Purtroppo le ossa si rompono, la mano e' una delle prime cose che si rompe anche ai piloti in pista con guanti super professionali,e li non ci sono pali auto e guardrail o marciapiedi.
La tuta la vedo una protezione contro le abrasioni e i colpi da caduta semplice, per il resto non stiamo a farci tante illusioni, e non facciamoci fregare dal senso di sicurezza che da'... ok meglio che niente, ma troppo poco meglio che niente...
 
7499391
7499391 Inviato: 3 Mag 2009 6:45
 

Coniglione ha scritto:

Mi volete dire che è la stessa cosa incidentarsi in geans, giubbino e casco scarso, scarpe da tennis o incidentarsi con una tuta omologata, protezioni a 85 o 100j, stivali seri, casco 5*, e magari collarino.

Assolutamente no, la differenza casomai è tra incidentarsi e non incidentarsi.

Poi quando (e notare che non dico se per via della legge di Murphy, e qui apro un'appello ai moderatori per una faccina :sgrat: icon_cool.gif ) , dicevo quando nonostante tutte le precauzioni facciamo un incidente è molto meglio essere protetti che sprotetti. Però resta il fatto che che a velocità più alte il "molto meglio" fa presto a diventare "meglio", "un pò meglio", o "più o meno lo stesso"... la guida prudente non solo riduce la probabilità di fare incidenti, ma riduce anche i danni nel caso che l'incidente avvenga comunque.

Citazione:
E ci aggiungo anche l'alta visibilità (secondo una ricerca Neozelandese un indumento fluo riduce del 37% la probabilità di incidente e il 24% in meno se uno indossa un casco bianco - vi pare poco?).

Io da qualche tempo sono diventato un fanatico di indumenti e caschi ad alta visibilità, e in effetti sto scrivendo un articolo sull'argomento... stay tuned icon_wink.gif
 
7499704
7499704 Inviato: 3 Mag 2009 9:18
 

motomatto ha scritto:


In parte quoto ma alcuni accorgimenti,tipo "nasare" sabbia per terra se vedi una casa in costruzione poco piu' avanti o lo star lontano chilometri da chi magari sta' guidando mentre litiga con la moglie,tanto per fare 2 fra i milioni di esempi possibili te li fai solo macinando della strada,poi ovvio che l'imponderabile e' sempre dietro l'angolo.... icon_wink.gif


Ok, d'accordissimo.

Però volevo sottolineare un'altra cosa e cioè il fatto che alla guida di una moto conta moltissimo la tecnica di guida, molto più che in auto (anche se in questo ultimo caso è spesso sottovalutata).

In situazioni di emergenza, conoscere, sapere come e aver già sperimentato in precedenza il tipo di manovra da fare per evitare il peggio o evitare un impatto diretto è fondamentale e qui secondo me l'esperienza di guida, che è del tutto personale, ti può aiutare ma non è detto che ti salvi la pelle.

Fare dei corsi dove ti spiegano, esempio:

- se la moto ti parte all'anteriore, si fa così
- se ti parte il posteriore fai cosà
- se perdi equilibrio perchè è bagnato, sporco, etc la cosa migliore che puoi fare è questa e si fa così

E poi te lo fanno applicare in pista, secondo me può fare molta differenza.

E' la differenza tra finire contro un ostacolo grosso (camion, auto) e uno meno grosso, tra un impatto diretto e una scivolata, che magari fa male ma non ti ammazza (quoto django per la faccetta sgrat!!!).

Ultima modifica di Zero_69 il 3 Mag 2009 10:48, modificato 1 volta in totale
 
7499807
7499807 Inviato: 3 Mag 2009 9:38
 

Poi volevo fornirvi uno spunto dal punto di vista medico-statistico sul lungo periodo visto che ho un papà che fa il radiologo da oltre 35 anni e ieri l'ho interpellato sulla questione in merito.
Tra l'altro senza volerlo i dati coincidono con l'articolo scritto da alax su motosicurezza.
Ovviamente non è che si è messo a prendere i referti, è andato a memoria, però secondo me è interessante.

Gli incidenti, gravi o sufficientemente traumatici, che coinvolgono motociclisti riguardano principalmente traumi a:

- testa (con o senza casco la differenza è poca, conta più di tutto la velocità)
- cervicale (la zona più a rischio e del tutto scoperta)
- colonna vertebrale (dalla rottura di una vertebra al peggio)
- torace (come per la colonna, in questo caso si corre il rischio che se ti rompono 3-4 costole hai gli organi interni completamente esposti..)
- gambe (la zona più scoperta in assoluto)

Le prescrizioni del doc sono state:

- rispetta il codice della strada
- prevedi sempre che gli altri facciano la cosa peggiore o più insensata
- controlla la manetta
- vestiti protettivo e magari chiaro
- se hai bisogno di "sfogarti" vai in pista

PS: il tutto con la voce un po' rotta.. capite il perchè non ho avuto un soldo per acquistare la moto..
 
7500270
7500270 Inviato: 3 Mag 2009 11:05
 

Zero_69 ha scritto:

- rispetta il codice della strada
- prevedi sempre che gli altri facciano la cosa peggiore o più insensata
- controlla la manetta
- vestiti protettivo e magari chiaro
- se hai bisogno di "sfogarti" vai in pista


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