Uno dei due giri con la mia combriccola extra-Tinga quest'anno cadeva proprio il 25/26 di Aprile. L'occasione, questa volta, è stata anche legata all'addio al celibato di Paolo, che si sposa il 9 di Maggio (e mi fa saltare il TingaSicily, lo possino

L'appuntamento è sul lungomare di Livorno venerdì 24 verso le 18. Purtroppo, poco dopo Viterbo comincia a piovere, come d'altra parte, previsto dal meteo. Mi dirigo verso Marta e la pioggia rinforza. L'auto davanti a me prende una curva un pò troppo allegra e sbanda invadendo l'altra corsia proprio mentre sopraggiungeva un'altra vettura!

Verso Grosseto smette di piovere e comincio ad asciugarmi rapidamente anche grazie alla temperatura mite. A Livorno c'è addirittura il sole e trovo i miei amici bellamente piazzati sul lungomare di Ardenza a godersi un pò di birre.
Dopo un pò arriva anche Fabio e non ci facciamo sfuggire l'occasione di una foto celebrativa del prossimo marito!
Poi arriva anche Fabrizio, da Milano, in sella alla sua ZX-6R. Ci sistemiamo per la notte ed andiamo a cena al Ristorante l'Aragosta, proprio al Porto di Livorno insieme ad altri amici che si sono uniti a noi per l'occasione. Il cacciucco che ci viene servito è spettacolare: saporito ma leggero, beh per quanto può esserlo un cacciucco, si intende!

Dopo cena, immancabile, arriva il ponce al Bar Civili, santuario della tradizione. Dato che siamo tutti piuttosto stanchi, ce ne andiamo a dormire verso mezzanotte.
L'indomani, come previsto, il tempo è bello e quindi ci prepariamo ed andiamo al Casello di Versilia per l'arrivo di Giampiero e Fabrizio (un'altro) che venivano da Firenze.
Da lì procediamo per Seravezza e la Galleria del Cipollaio fino a Castelnuovo di Garfagnana dove prendiamo per Passo Radici fino a Pievepelago. Da lì ci dirigiamo verso Sestola e l'Alpe di San Pellegrino:
Da sinistra io, Fabio (da Livorno), Gianfranco (da Milano), Fabrizio (da Milano), Ugo (da Milano, accucciato), l'altro Fabrizio (da Firenze), Giampiero (da Firenza) e Paolo (da Livorno ma trapiantato a Milano), il futuro sposo!
Ormai è ora di pranzo e quindi, poco dopo, ci fermiamo a Lizzano in Belvedere al Ristorante Tibidi che ci rimpinza di cibi squisiti! Gustiamo, tra l'altro, lardello montanaro con tartufo, tome fuse con miele di castagno, radicchio del montanaro (con uovo sodo e pancetta, una delizia!) e gelato con caldarroste. Il tutto annaffiato abbondantemente di vino locale e concluso da una dozzina grappe diverse, servite dal gestore con salaci rime basate sulle erbe usate per aromatizzare ciascuna di esse.
Ben riforniti e decisamente a rischio etilometro, riprendiamo a ritmi ben più blandi fino a Castiglione dei Pepoli. Da lì scendiamo verso Roncobilaccio (dove ci lascia il Fabrizio da Milano) per salire poi al Passo della Futa, seguito a ruota dal Passo della Raticosa dove ci fermiamo in mezzo al solito mare di moto.
I due fiorentini ci lasciano per tornare a casa e quindi restiamo i soliti 5 di ormai tanti giri. Chiedo ai miei compagni di viaggio "Vi sentite avventurosi?" ma non ascolto neanche le loro risposte. Li conduco quindi per una stradina neanche tanto ben messa, che da Pietramala porta a Poggio Tignoso (un nome, un programma) e Peglio scendendo poi verso Firenzuola. Da lì risaliamo verso Imola fino a Coniale dove deviamo a destra per Palazzuolo sul Senio. La strada è bellissima, con continue curve e controcurve. Peccato che sia un pò stretta...
Da Palazzuolo, prendiamo per il Passo Sambuca che ci riporta a Borgo San Lorenzo. Chiamo DucaSenior per ragguagli su un hotel e lui, con la solita gentilezza e disponibilità, ce ne indica un paio, purtroppo tutti pieni. Per fortuna, alla fine, troviamo posto all'Hotel Barberino, guarda caso a 50m dal mitico Ristorante Marisa, al Casello di Barberino di Mugello. Inevitabile la magnata a base di finocchiona, tortelli mugellani, carciofi fritti e, ovviamente, bisteccona fiorentina!
Le previsioni per l'indomani, purtroppo, sono confermate dal cielo plumbeo che minaccia pioggia. Decidiamo che ognuno torna a casa sua, per cui i Milanesi e Fabio prendono la A1, anche se in direzioni opposte, mentre io mi dirigo verso Dicomano sperando di evitare la pioggia incombente.
Naturalmente non è così ma, vedendo davanti a me un cielo più chiaro continuo imperterrito a non indossare l'antipioggia. Certe volte mi chiedo che l'ho comprato a fare


Poco prima di Stia si svolta a sinistra per Santa Sofia e Forlì salendo verso il Passo della Calla (dove non mi sono fermato a fare la foto perché pioveva a dirotto

Dato il tempo poco raccomandabile, ho rinunciato al Passo Mandrioli ed ho imboccato la E45 fino all'incrocio con la Terni-Orte e poi fino a Viterbo e Vetralla.
L'itinerario completo è qui: Link a pagina di Maps.google.it
Bilancio finale:






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