[Gr.Roma] Sabato 28..go to Norcia - Report Uscite di Gruppo

Mi era stato chiesto di aprire il report ma a quanto pare sono stato preceduto, anzi, so' proprio l'ultimo vabbè, fa niente.

Così eccomi qua un'altra volta (mi hanno obbligato..., pietà, pietà... nooooooooooo...

)

Il racconto: DALL'ALBA AL TRAMONTO (ed oltre...)

Per prima cosa mi dispiace ragazzi, ma appena tornato a casa mi sono accorto che ne' foto ne' video sono venuti... forse il fatto che le macchine erano insieme al Telepass può spiegare il perchè si sono corrotti i files...

C'avete creduto, eh? E invece no, vi pare che avremmo potuto consegnare un report senza immagini? Avremmo forse potuto deliziare solo con la narrativa i nostri amici "motociclisti da centro commerciale"? Ma assolutamente no!
Per la cronaca ragazzi, lasciate perdere i centri commerciali o l'IKEA, il sabato non avete niente di meglio da fare? Che c'annate a fà? Non è che con la scusa di andare per vetrine invece andate a guardare i culi delle altre ragazze sperando che la vostra non se ne accorga, oppure sperate di broccolarne qualcuna?

Lasciate perdere, risparmiate tempo, energie e investite meglio i vostri soldi. E voi gentili fanciulle, che ve fate pijà per culo così? Lassate perde pure voi, e lassate perde 'sti debbbosciati, inforcate la vostra motina (o fatevi zavorarre) e andate a farvi un giro, o venite con noi che è meglio.

Chiuso l'inciso, veniamo alle cose serie (beh, non così serie); non vogliamo parafrasare alla rovescia un film di Quentin Tarantino. Noi non abbiamo avuto a che fare con vampiri e horror splatter, l'unico horror è stato incontrare un gruppone di harleysti fin troppo convinti del loro ruolo e un po' snobboni (

), l'unico splatter che si è visto è stato quello degli insetti sulle nostre visiere e gli unici vampiri siamo stati noi nei confronti di prosciutti, insaccati e formaggi in quel di Norcia. L'unico vero punto in comune è stata la regia di LelloZ750: altrettanto efficace ed incisiva come quella del buon Quentin.

L'alba.

Come sempre la mia sveglia è ad un'ora antelucana (poco dopo le 6.00), apro un occhio, getto lo sguardo al segnatempo che staziona, pesante come un macigno, al mio polso: è decisamente troppo presto, quindi si dorme ancora un po'. Verso le 7.00 dovrei alzarmi (

chiamate un Caterpillar! non ci riesco!) ed iniziare il restauro (che sfiga la vecchiaia..) di cui vi risparmio i particolari. Evvai oggi ho tempo, l'appuntamento è alle 9,15 ed arriverò per tempo (col cavolo... sempre di fretta...). Saltiamo a piè pari tutto quel che c'è in mezzo ed arriviamo al momento di (ri)unirmi ai miei compagni di avventura al solito posto, quell'orribile stazione di servizio della Shell sempre chiusa... (opps! si può citare la marca? non sarà mica pubblicità occulta? no, a me sembra solo diffamazione...

). Mhhh, forse dovrei smetterla di parlare con me stesso...

Il mattino.

Poco prima di arrivare all'appuntamento mi rendo conto che nella fretta ho dimenticato a casa il paraschiena

. Da qui capisco che oggi la giornata è cominciata in una maniera anomala, strana. Avete presente quando a una donna da' fastidio il filo del perizoma e di conseguenza è nervosa? Beh, oggi sto così.

Come arrivo, saluto i "vecchi" amici e mi presento a chi ancora non mi conosce, siamo quasi tutti: LelloZ750, Gigass, skadilab, Viola_07, Pasfly e signora (Simona, il tuo nick è Colibrissss?

), MONK2, HornetDPM, WhiteblackRR, lupolucio56 e... e... mi sa che mi sfugge qualcuno (chiedo venia, fatemelo presente e provvederò).

Lello e Gig si accorgono subito che sto' "storto", i miei farfugliamenti sono inequivocabili: vorrei tornare indietro a prendere il paraschiena per poi raggiungere il gruppo strada facendo, ma mi rendo conto che forse non è la migliore idea; così mi lascio facilmente convincere a farne a meno (per oggi): starò molto attento (e poi andremo via tranquilli). Veramente mi è passato anche per la mente di comprarne uno strada facendo (a Rieti un negozio aperto ci sarà pure no?). Comunque, tacitata un pochino la mia coscienza, mi lascio andare alle solite chiacchiere (che ci stanno bene e che fanno entrare in sintonia) finchè si parte. La direzione è verso Rieti, passando per Acquaviva (dove dovrebbe unirsi a noi Linox), Torricella in Sabina e Rocca Sinibalda. Apro una piccola parentesi: io di certo non sono Ahmadinejad (e meno male...) che vuole cancellare Israele dalle carte geografiche, ma si potrebbe cancellare la Salaria (o meglio, una parte di Salaria) dalle "nostre" carte? (leggi: GoogleMaps) Mi fa venire l'orticaria, abbiate pietà di questo vecchietto rompicoglioni...

ma non la reggo più.
Non appena superiamo il tratto trafficato per fortuna (mia) la musica cambia, ci possiamo (o meglio, almeno io mi posso) godere la strada. Oggi si prevede, oltre ad un meteo fantastico, un'ubriacatura di curve. Giunti a Rieti è d'obbligo la pausa per un caffettino; Lello sceglie un bar lungo la strada e ci fermiamo e... colpo di fortuna, è proprio un bel bar. Grazie Lello, primo perchè il caffè è buono;

secondo perchè la propietaria è simpaticissima e non si è minimamente preoccupata dell'invasione e del fatto che abbiamo fatto un po' di casino e probabilmente non abbiamo pagato tutti i caffè...; terzo perchè l'arredamento si intona col mio casco...

A proposito di casco... Gigass si lamenta del fatto che il casco nuovo gli fa venire il mal di testa, a quanto pare ha un flusso d'aria che lo colpisce in piena fronte procurandogli qualche serio fastidio (

Emì, ma 'ndo l'hai comprato sto casco cogli spifferi

, al Colosseo?

), il suggerimento d'obbligo è: "tappa le prese d'aria"

e, giusto il tempo di una capatina in bagno, che al mio ritorno te lo trovo con in mano il casco mezzo scotchato (con quello trasparente...

).
Da Rieti la tappa successiva è Marmore, passando dal Lago di Piediluco.

Mhhh, "passando dal Lago di Piediluco"? Non è che l'abbiamo fatto in subacquea o a nuoto, tantomeno camminando sulle acque come potreste pensare voi creduloni (anche se siamo in grado di "fare cose che voi umani nemmeno potete immaginare..." e naturalmente potremmo vantarcene tranquillamente

Alè, rientra in te (c'ho fatto pure la rima...). Ahhh, scusa! Dicevamo, la Ternana che da Rieti passando per Quattro Strade --> Vignaletto --> Madonna della Luce, ci porta a Marmore, anche se un po' sporca e con l'asfalto che non è un granchè, ci offre un discreto numero di curve e molti tratti misto-veloci che soddisfano le velleità di tutti, sia di quelli che come me ammirano sicuramente il panorama, sia di quelli (sempre come me) che non si sottraggono

al richiamo più animale di una bella sgroppata (fatta in tutta sicurezza, visto anche il traffico inesistente) gratificando sia gli uni che gli altri (quindi a me doppiamente...). Passata Marmore deviamo per Papigno, imboccando la SS 209 Valnerina, possiamo così godere, anche se brevemente, dello spettacolo offerto dalle famose cascate. Subito dopo, facciamo la tappa d'obbligo per il rifornimento

Fermi al distributore, Gigass, tutto soddisfatto, mi dice che il casco con lo scotch sulle prese d'aria ("attappato" direi io) va benissimo... Giusto il tempo delle operazioni necessarie e di un po' di chiacchere (non mancano mai) e si riparte verso Cerreto di Spoleto e Norcia (mèta della nostra gita); quasi superfluo (ma non del tutto) descrivere la Valnerina; ma a beneficio dei pochi che non la conoscono dirò semplicemente che è ricca di curve e abbastanza ben tenuta, si snoda (nel tratto che interessa a noi) per una cinquantina di chilometri da Papigno a Serravalle nella gola scavata dal fiume Nera (da cui ovviamente trae il nome) tra paesaggi assolutamente spettacolari (ahò, me sembro un depliant della pro-loco...

). A breve vi posterò un video che ne documenta una buona parte (ce la fate a regge 22 minuti e mezzo? sì? allora buona visione

). Nel tratto finale incontriamo il famigerato gruppone di harleysti che ci degnano a malapena di uno sguardo (peccato non averli raggiunti prima, gli avrei fatto prendere volentieri un bello spaghetto... lo so che non è molto "etico" ma...).
Raggiungiamo (raggiungiamo? perchè raggiungiamo? mica stava a scappà) Norcia e ci fermiamo in attesa dei ritardatari; mentre aspettiamo, commentiamo assieme a Linox il fatto che ai motociclisti "normali" viene costantemente contestato (in tutte le salse) di andare in giro con tutti i tipi di scarichi (vari ed eventuali) mente agli harleysti che vanno in giro con dei tubi più o meno cromati, completamente aperti e che definire scarichi è quasi una bestemmia, nessuno si sogna di fare il benchè minimo appunto (bella giustizia... io non ce l'ho con loro, ma sarei curioso di vedere se sarebbero così spavaldi se ricevessero un eguale trattamento...); vabbè, lasciamo perdere e torniamo alle cose "serie".

L'ora di pranzo.

E' già l'ora di pranzo. Cerchiamo un posto dove parcheggiare ed in men che non si dica siamo pronti per andare a rifocillarci. Il sole ci scalda per bene tanto che comincia lo spogliarello, chi si toglie una maglia chi la giacca, la giornata è veramente splendida.

Oggi è il penultimo giorno di NERO NORCIA 2009, la mostra mercato del Tartufo. La piazza centrale (piazza San Benedetto) e le vie intorno sono piene di persone che girano per stand e bancarelle con ogni prelibatezza, io non so' più dove guardare, ogni tanto mi arriva alle narici qualche profumino invitante.

A questo punto ci sarebbe da mettere d'accordo un discreto numero di teste su come regolarsi per mangiare, ma in un men che non si dica vige l'anarchia (direi che è giusto e naturale), il tempo di scambiare due chiacchere con Lello che già troviamo qualcuno con in mano qualosa da mettere sotto i denti, mentre qualcun'altro di cui non faccio il nome (Gig) propone di mettere i piedi sotto al tavolo ma prontamente viene redarguito (bonariamente): se ci mettiamo a tavola è la fine, e chi s'alza più dopo? Si opta per gli immancabili panini, un classico (la piéce de resistance, come direbbero gli chef francesi). Ci infiliamo da un norcino

(questo è l'interno della bottega del nostro spacciatore di panini di questa settimana...)

(questa frase che campeggia sopra il bancone, si commenta da sola...

)

e subito veniamo sopraffatti dai profumi, anche troppo intensi, delle prelibatezze che aspettano solo di essere divorate, poi ci sparpagliamo in giro, chi sui gradini della basilica, chi in piedi, chi in cerca di un posticino all'ombra visto che il sole picchia un pochino. Nel frattempo, col panino in mano, riesco anche a visitare al volo la basilica.

(due degli altari laterali sovrastati da tele del 600/700)

Viola_07, MONK2 ed io ci troviamo un paio di panchine nei giardinetti subito fuori Porta Romana dove ci raggiungono poco dopo LelloZ750, Pasfly e Colibrissss. All'ombra delle "fresche frasche" noi ci gustiamo i nostri panini mentre si chiacchiera (e si spettegola...). Sotto gli alberi si sta bene (anzi, fa pure freschino) e se non si fosse fatto tardi si potrebbe pure schiacciare un pisolino. Raggiungiamo poco più in là, Gigass, skadilab, WhiteblackRR, vicino ad un chiosco-bar per concederci il lusso di un caffè (e l'uso del bagno che non guasta mai).

Preso il caffè facciamo capannello attorno al Pack-Leader (tiè, LelloZ750, te l'ho scritto maiuscolo, te lo meriti

) per decidere la strada da fare per il ritorno, fatto questo andiamo a recuperare le moto. Mentre torniamo sui nostri passi, prendendo spunto da una locandina che pubblicizza il rafting, scambio due chiacchiere con Colibrissss a proposito di sport estremi, vertigini, e di quelli in cui si usano funi in vario modo: si parla di parapendio, paracadutismo, bungee jumping, canyoning e volo dell'angelo (vedi foto n.ro 9 di Gigass che mi ritrae tutto intento in spiegazioni tecniche...) (a proposito, messaggio per Simona: il volo dell'angelo si pratica da giugno a settembre tra Castelmezzano e Pietrapertosa in Basilicata, quindi 400 e passa Km da Roma, quindi ammesso che si voglia farlo bisognerebbe organizzare una gitarella di un paio di giorni, ma ne riparleremo eventualmente più in là). Sulla piazza sbucano fuori HornetDPM e Linox che si erano volatilizzati, Linox ha lo zainetto evidentemente pieno il che vuol dire che ha tenuto fede all'impegno di comprarsi un prosciutto (lo si capisce anche dai discorsi che fa e che sono a base di pesi e prezzi al chilo...). Raggiunto il parcheggio cominciano le operazioni... (togli l'antifurto - posa il casco - posa la borsa - togli il bloccadisco - apri il codino - riponi il bloccadisco - chiudi il codino - togli il bloccasterzo - aggancia la borsa - apri la borsa - prendi la maglia - sfila la giacca - metti la maglia - rimetti la giacca - prendi i guanti - prendi il sottocasco - chiudi la borsa - indossa il sottocasco - indossa il casco - infila i guanti - metti in moto... uff, ce l'abbiamo fatta).

Il pomeriggio.

Ah, nel frattempo Gigass e skadilab salutano perchè prendono la via più diretta verso casa (la Salaria, giusto?). Noi invece andiamo per la 471 verso Cascia e Leonessa

dove deviamo per la 521 direzione Morro Reatino. (ovviamente qualcuno mi corregga - e abbia pazienza - se dico castronerie, ma a volte l'arteriosclerosi prende il sopravvento...) Questo trovo sia uno dei tratti più suggestivi e verrebbe voglia di lasciarsi andare, ma l'asfalto in non perfette condizioni e la neve ai bordi della strada stanno lì a ricordarci di non esagerare, l'imprevisto (soprattutto nei tratti in ombra) è sempre in agguato, meglio godersi il panorama col sole che è già basso. [Qui ho girato un altro video, che posterò al più presto] Subito dopo Morro ci fermiamo per una foto di gruppo

Linox, Hornet DPM e WhiteblackRR ci salutano perchè vanno verso la Salaria (credo). A far da cornice a questi momenti, in lontananza sopra al Terminillo, piccole piccole, appaiono, a volte indistinte a volte ben visibili nel cielo, le vele di alcuni parapendio in volo. Ci soffermiamo un poco a guardarle volteggiare poi ripartiamo. Scendiamo verso la Ternana e percorriamo di nuovo il tratto verso Marmore, lungo questo tratto si fa sosta per il rifornimento (per chi ne ha bisogno), costeggiamo di nuovo il Lago di Piediluco, e proseguiamo verso Terni che attraversiamo per prendere la 313.

Siamo ancora in sei e tante altre curve ci vengono incontro mentre ci dirigiamo verso Cantalupo in Sabina e quella che sarà l'ultima tappa del nostro giro: Galantina. Mmmhh, il nome è tutto un programma, ma non è ora di pensare a mangiare, sono le 18.00, magari è meglio un thè.

Il tramonto (ed oltre).

In quest'ultimo tratto veniamo superati da un gruppo di motociclisti della domenica (anche se è sabato) tutti con le loro supersportive super-rumorose, che ritroviamo poco più avanti fermi ad un bar. Ci fermiamo per riposare le natiche e prendere qualcosa da bere. Osservando le movenze, ascoltando i discorsi e dagli sguardi dietro i caschi si capisce che quelli che abbiamo vicino sono poco più che ragazzini, quando ripartono lo fanno come se fossero ad un gran premio, si sentono per lunghissimi secondi i motori spinti al limite (beata incoscienza, speriamo che almeno non ammazzino qualcuno...). Noi invece ci concediamo la meritata pausa

molti propenderebbero per un thè caldo ma poi credo non l'abbia preso nessuno. Poco più tardi, finita la sosta (e le relative chiacchiere) ci apprestiamo a ripartire; ci salutiamo adesso, visto che da qui si possono raggiungere agevolmente sia la Salaria che l'autostrada il che significa che ognuno sceglierà il modo che preferisce per rientrare verso casa. La giornata volge al termine ed ormai è buio; gli ultimi tre a ripartire (in ordine di posizione) siamo LelloZ750, Viola_07 ed io. Andiamo verso l'autostrada in rigorosa fila indiana, al casello, visto che ho imboccato la corsia più a destra, da lontano saluto definitivamente, vado all'area di servizio a fare un rabbocco e poi dritto a casa percorrendo l'ultimo tratto di auto/pallostrada (quanti imbecilli che appena sorpassati accelerano per risorpassarmi a destra, ma se fino a trenta secondi prima andavano a 120, che accidente di bisogno hanno di comportarsi così? invidia? senso di rivalsa? boh, so solo che sono imbecilli e cerco di evitare che mi rovinino la giornata). Comunque alle 19.50 sono a destinazione.

La recensione.

La giornata malgrado i contrattempi ed i miei stranimenti (passati in fretta), è stata memorabile. Altri 375 Km da mettere nel paniere (mi sa che devo cominciare a fare come i piloti dei caccia: mettere sulla fiancata della moto dei simboli per ogni "vittoria" riportata...

).

Le locations:
Il percorso e le strade. A parte il fatto che alcune sono un po' sporche per vari ovvii motivi, c'è poco da dire; la Ternana, sconnessa ma bella nei paesaggi, le Marmore e poi la Valnerina, spettacolo della natura (io la farei avanti e indietro a oltranza, ma si sa che sono pazzo...), la 313 (che non è la macchina di Paperino

, ma è altrettanto mitica), curve curve curve e ancora curve.

Gli attori:
La compagnia è stata come sempre simpatica e impagabile, anche se ogni tanto doveva essere "richiamata all'ordine" (come a Rieti, quando con un bel fischio alla pecorara

ho sottolineato il fatto che si stava perdendo tempo in mezzo alla strada davanti al bar col rischio di essere arrotati dai numerosi mezzi pesanti che ci hanno fatto il pelo troppe volte); e anche se ogni tanto qualcuno si è attardato, chi perchè aveva un'andatura differente, chi per un altro motivo, (compreso il sottoscritto, causa smanie varie, da donna in menopausa: "...scusate, me so' dovuto fermà pe' tojerme er sottocasco che oggi nun ce respiro..." oppure "m'ero fermato pe' mette a camera pe' girà un video..." o ancora "...ho sentito un botto e pensavo d'esseme perso quarcosa, che c'avevo la borsa mezza aperta, e so' tornato indietro a vedè...", tanto per citarne qualcuna), ma è normale quando si va così a passeggio in un gruppo eterogeneo.
Una menzione speciale, ma veramente speciale, va alle rappresentanti del gentil sesso che non sono state da meno dei loro colleghi maschietti, anzi;

sempre nel gruppo, mai un lamento, sempre sorridenti malgrado alla fine accusassero un po' di stanchezza (come tutti noi del resto, e nessuno mi venga a dire che dopo 'sta giornata è tornato a casa fresco come una rosa, che la prossima volta che lo incontro gli mollo uno scappellotto...

), credo abbiano apprezzato per prima cosa le strade e poi anche (spero) la compagnia. L'unico piccolo, ma proprio piccolo, rammarico è di non aver potuto chiacchierare con tutti quelli incontrati per la prima volta per conoscerci meglio, ma credo non mancheranno altre occasioni.

Il regista:
Menzione d'onore per il capobanda della combriccola che si è rivelato (come dubitarne?) più che all'altezza, tanto di cappello. Sempre pronto e disponibile, ha fatto da apripista e da staffetta: ci è mancato che avesse fatto da scopa e saremmo stati a posto (quel ruolo ce lo siamo spesso spartito tacitamente MONK2 ed io, salvo in quei tratti dove si poteva camminare di più e nei quali ho potuto sbrigliare i cavallucci che scalpitano sotto la mia Ninjetta...).

A proposito di organizzatore (e a proposito di curve, delle quali ci siamo ubriacati tanto non esiste un etil-curvometro) mentre eravamo al bar a Galantina mi è venuta in mente questa considerazione e ne ho messo a conoscenza il diretto interessato dicendogli che l'avrei scritta nel report, quindi ora mantengo la promessa ed eccola qui: "volete farvi venire il torcicollo a forza di curve? LelloZ750 è la garanzia che questo può accadere..."

Sembra lo slogan di una compagnia low-cost, però:
- la compagnia c'è di sicuro (e pure buona),
- low-cost lo è visto che non siamo spendaccioni,
ma le analogie si fermano qui; forse si potrebbe aggiungere che ogni tanto si vola (basso), ma non raccontiamolo troppo in giro, mi raccomando...

.
Siete pronti per un altro giro? Sì? Allora allacciate bene le cinghiette dei vostri caschi e non fumate (ve vojo vedè dentro al casco...

) si (ri)parte!