Ubriaco alla guida travolse 13 persone: andrà ai domiciliari nel campo nomadi
"Il tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Bruno Radosavljevic, il 26enne che il 5 novembre scorso ha investito 13 persone che aspettavano l'autobus in via dei Romagnoli all'altezza di via Francesco Donati a Dragona. L'uomo sarà quindi trasferito nelle prossime ore al campo nomadi di via Ortolani a Dragona dove già viveva dal carcere di Regina Coeli dove era detenuto in seguito all'emissione di una misura di custodia cautelare da parte del gip Adele Rando. Lesioni personali aggravate è il reato contestato a Radosavljevic dal pm Delia Cardia, che dagli accertamenti... "
Questa volta non parliamo di Motociclisti ma di un fatto a mio avviso gravissimo. Una persona, e lasciamo stare che è presente nel nostro paese irregolarmente anche se pesa nel giudizio complessivo, si mette alla guida del suo furgone ubriaco e travolge 13 persone, ferendone alcune molto seriamente. Ora sconterà la pena agli arresti domiciliari, dove? In un campo nomadi per'altro abusivo!
Ma in che paese viviamo?
Ubriaco alla guida travolse 13 persone: andrà ai domiciliari nel campo nomadi
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ROMA (24 novembre) - Ha ottenuto gli arresti domiciliari Bruno Radovavljevic, il rom di 26 anni, di origine croata, che il 5 novembre scorso, nei pressi di Acilia, travolse con la sua auto tredici persone che attendevano l'autobus ferendone alcune in modo grave. Lo ha deciso il tribunale del riesame, che ha accolto un ricorso presentato dall'avvocato Andrea Palmiero, difensore del rom.
Secondo l'accusa l'uomo, al momento dell'incidente, era ubriaco e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Radovavljevic, accusato di lesioni volontarie gravi, era stato arrestato proprio vicino al luogo dell'incidente. Sconterà gli arresti domiciliari nel campo nomadi abusivo di Dragona.
Alemanno: un errore. Il sindaco Gianni Alemanno ha definito la decisione uno sbaglio: «È un errore dare gli arresti domiciliari a Bruno Radovavljevic - ha detto - È un segnale sbagliato, perché non si può attribuire la custodia cautelare, basata necessariamente sulla previsione di una disciplinata osservanza del divieto di uscire, ad una persona che ha dimostrato un tale disprezzo della vita e delle norme che la devono tutelare. Inoltre dare gli arresti domiciliari nel campo nomadi è una decisione che non può essere esecutiva data la difficoltà dei controlli. Credo che la magistratura debba rivedere questa decisione che rischia di essere un segnale negativo per tutti gli abitanti di Dragona».
Falciò 13 persone a Dragona, concessi i domiciliari a Radosavljevic. Alemanno: "E' un errore"
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Il tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari a Bruno Radosavljevic, il giovane di 26 anni che il 5 novembre ha investito 13 persone che aspettavano l'autobus in via dei Romagnoli all'altezza di via Francesco Donati a Dragona. L'uomo sarà quindi trasferito nelle prossimeore al campo nomadi di via Ortolani a Dragona dove già viveva dal carcere di Regina Coeli dove era detenuto in seguito all'emissione di una misura di custodia cautelare da parte del gip Adele Rando. Lesioni personali aggravate è il reato contestato a Radosavljevic dal pm Delia Cardia, che dagli accertamenti degli investigatori, risultò positivo all'alcoltest e al narcotest. "È un errore dare gli arresti domiciliari a Bruno Radovavljevic - ha detto il sindaco Alemanno - è un segnale sbagliato perché non si può attribuire la custodia cautelare, basata necessariamente sulla previsione di una disciplinata osservanza del divieto di uscire, ad una persona che ha dimostrato un tale disprezzo della vita e delle norme che la devono tutelare. Inoltre - ha aggiunto - dare gli arresti domiciliari nel campo nomadi è una decisione che non può essere esecutiva data la difficoltà dei controlli. Credo che la magistratura debba rivedere questa decisione che rischia di essere un segnale negativo per tutti gli abitanti di Dragona". Andrea Palmiero, il legale dell'uomo, ha dichiarato: "Spero che non gli succeda nulla di male. Il provvedimento dei giudici del Riesame è una vittoria a metà tenuto anche conto del clamore mediatico della vicenda. Benché sia stata disposta la scarcerazione del mio assistito, non è stata modificata l'imputazione che ritengo ancora oggi insussistente. Pur rispettando le parti offese e ritenendo gravi i fatti contestati, credo che fosse più giusto applicare il reato colposo per il quale non c'è arresto ne' misura cautelare in carcere. Dalle motivazioni del provvedimento cercheremo di saperne di più". Intanto il 26enne, come aveva già fatto nel corso dell'interrogatorio di garanzia, continua a dirsi "molto frustrato per l'accaduto: ha preso subito coscienza di quello che ha fatto - ha detto il penalista - ha chiesto subito scusa anche se al giudice aveva detto di non ricordare molto dell'incidente perché ubriaco. Non voleva che capitasse quello che è poi successo".
Incidente Dragona.Domiciliari per Radosavljevic
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Il tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari a Bruno Radosavljevic, il 26enne che il 5 novembre scorso ha investito 13 persone che aspettavano l'autobus in via dei Romagnoli all'altezza di via Francesco Donati a Dragona. L'uomo sarà quindi trasferito nelle prossime ore al campo nomadi di via Ortolani a Dragona dove già viveva dal carcere di Regina Coeli dove era detenuto in seguito all'emissione di una misura di custodia cautelare da parte del gip Adele Rando. Lesioni personali aggravate è il reato contestato a Radosavljevic dal pm Delia Cardia, che dagli accertamenti degli investigatori, risultò positivo all'alcoltest e al narcotest. "Spero che non gli succeda nulla di male", ha commentato l'avvocato Andrea Palmiero, legale di Radosavljevic temendo ritorsioni nei confronti del suo assistito. Secondo il penalista "il provvedimento dei giudici del Riesame è una vittoria a metà tenuto anche conto del clamore mediatico della vicenda. Benché sia stata disposta la scarcerazione del mio assistito, non è stata modificata l'imputazione che ritengo ancora oggi insussistente. Pur rispettando le parti offese e ritenendo gravi i fatti contestati, credo che fosse più giusto applicare il reato colposo per il quale non c'è arresto ne' misura cautelare in carcere. Dalle motivazioni del provvedimento cercheremo di saperne di più". Intanto il 26enne, come aveva già fatto nel corso dell'interrogatorio di garanzia, continua a dirsi "molto frustrato per l'accaduto: ha preso subito coscienza di quello che ha fatto - ha detto il penalista - Ha chiesto subito scusa anche se al giudice aveva detto di non ricordare molto dell'incidente perché ubriaco. Non voleva che capitasse quello che è poi successo".
(Redazione di Romauno)
Rom ubriaco investe 13 persone alla fermata dell’autobus
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Un rom di 26 anni ha travolto un gruppo di persone alla fermata dell’autobus ad Acilia. Tre i feriti gravi, tra loro un quattordicenne. I feriti più gravi sono stati trasportati in elisoccorso all’ospedale san Camillo, al policlinico Gemelli e al Grassi di Ostia mentre quelli meno gravi all’ospedale Sant’Eugenio. Quattro persone sono state medicate sul posto. Il croato si chiama Bruno Radosavljevic, è nato a Torino, ha 26 anni, e risiede nel campo nomadi di via Dragona a Roma. Feroce la reazione della folla che voleva linciare l’investitore che, “salvato” dai vigili urbani è stato trasportato in ospedale dove ora è piantonato in attesa dei controlli alcolemici e tossicologici. Raposavjevic, secondo la ricostruzione dei vigili urbani del XIII Gruppo, l’incidente è avvenuto alle 7,45 circa nel quartiere romano di Dragoncello quando il ragazzo, sotto effetto di alcool, al volante di una Bmw 320 percorreva Via dei Romagnoli da Acilia in direzione di Ostia Antica quando, forse per schivare un pedone, ha perso il controllo della macchina.
C’è un tragico precedente a quanto accaduto questa mattina ad Aprilia. Il 26 febbraio in via Montanari a Fiumicino, alle porte di Roma, alcune persone in attesa dello scuolabus sono state investite dopo una carambola di auto. Il bilancio è stato pesante: tre bambine e due donne morte, otto feriti. Tra le vittime Giovanna Rozzica, di nazionalità romena, e le sue due figlie, Bianca e Joana, di 7 e 13 anni. L’altra bambina che ha perso la vita era alla fermata del bus, mentre la quinta vittima è stata travolta dopo essere scesa dalla sua Toyota Yaris. A piombare sulla fermata del bus una Fiat Stilo che si era appena scontrata con un’altra vettura.
Ubriaco travolge 13 persone a Roma
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5 novembre 2008 - Un cittadino straniero ha travolto questa mattina 13 persone, tre delle quali in gravi condizioni, alla fermata dell'autobus in via Romagnoli ad Acilia, nella periferia di Roma. Il ventiseienne nomade di origini croate si chiama Bruno Radosavljevic, ha diversi precedenti penali e risiede in un campo abusivo a Roma. L'uomo era al volante ubriaco e sotto l'effetto di stupefacenti. La sera stessa sera nella zona si è svolta una fiaccolata di protesta per chiedere maggiore sicurezza. Una iniziativa accolta con favore dal sindaco Gianni Alemanno che ha partecipato alla manifestazione.
(Credits: Ansa)
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