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Piccola guida per l’installazione di una presa accendisigari sulla Moto
Spesso mi sono trovato con l’esigenza di dover ricaricare un telefonino o un navigatore satellitare avendo come mezzo a disposizione solo la Moto e non poter fare nulla perché non c’era a disposizione una presa dell’accendino. Mi sono domandato se era possibile montare questa presa sul mio amato mezzo di locomozione e non ho trovato nessun ostacolo che me lo impedisse. Ho provato quindi ad effettuare questa piccola miglioria pensando anche ai costi (visto che anche quelli hanno la loro importanza) e posso affermare con certezza che sono riuscito nel mio intento.
Vi presento quindi questa piccola guida operativa che analizzerà brevemente l’intervento da effettuare sulla moto prendendo in considerazione vari aspetti tra cui i materiali, le semplici operazioni manuali e i costi necessari per installazione di una presa accendisigari su una moto (nel mio caso Moto Guzzi 750 Nevada Club).
I materiali occorrenti sono i seguenti:
1. Staffa in alluminio o altro materiale con 2 fori
2. Alimentatore per TOMTOM
3. Presa accendisigari
4. Supporto per TOMTOM da manubrio
5. 30 cm di filo elettrico di 2 colori diversi
6. 2 capicorda
7. Nastro isolante
8. Colla a caldo oppure Attack
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Prima di tutto occorre individuare la posizione dove installare la presa accendisigari sulla moto che nel mio caso è stata trovata sul lato destro del cruscotto. Occorre un pizzico di attenzione in questa fase di progettazione/lavorazione perché è molto facile incorrere in errori di valutazione che possono compromettere il risultato finale e lo spreco di materiale.
Va considerato l’ingombro della presa accendisigari e lo spazio necessario per la sua collocazione dietro il faro. Solamente quando si è veramente sicuri si possono effettuare i fori necessari sulla staffetta di fissaggio - un vecchio adagio toscano dice: “Si devono prendere cento misure per fare un taglio”.
Successivamente alla fase di controllo/analisi occorre preparare la staffa in alluminio o altro materiale (va bene anche della plastica rigida dello spessore di 3-4 mm) su cui effettuare due fori: uno del diametro dell’accendino e l’altro per fissare stabilmente la staffa alla moto.
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Montare l’accendisigari sulla staffa e fissarlo con colla a caldo oppure Attack.
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Per un risultato più professionale si può acquistare un accendisigari da pannello (con vite di fissaggio posteriore oppure con una ghiera a pressione). Nel mio caso essendo materiale preso presso un autodemolitore ho utilizzato la colla a caldo.
Per poter alimentare l’accendino occorre smontare il faro anteriore della moto e disconnetterlo dal connettore che lo alimenta.
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Consiglio di collegare il nuovo impianto che si sta installando sulle luci di posizione affinchè tutto rimanga sotto quadro e si abbia la possibilità di utilizzare la presa di alimentazione a 12 volts nel caso la moto sia accesa e provveda il generatore a produrre corrente e non la batteria.
Trovare sul connettore del faro il positivo di alimentazione della luce di posizione e identificare il colore del filo corrispondente. Questa operazione va effettuata con un tester o con una lampadina cercafase. Effettuare la stessa operazione per identificare il cavo del negativo o massa.
Una volta trovati spellare leggermente i fili (+ e -) dell’impianto della moto portando alla luce il rame e collegare i corrispondenti fili elettrici (+ e -) che serviranno per alimentare l’accendino (si possono anche saldare se si ha a disposizione un saldatore e dello stagno). Fissare i capicorda (faston) sui fili elettrici che alimenteranno l’accendisigari avendo cura di non confondere il positivo con la massa.
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ATTENZIONE il centrale dell’accendino è il positivo (+). Nastrare i collegamenti per evitare che i contatti si inumidiscano o si ossidino. Consiglio di provare l’impianto prima di montarlo definitivamente verificando accuratamente che non ci siano dei falsi contatti e che tutto funzioni secondo le proprie esigenze .
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Fissare la staffa con l’accendisigari nella sua posizione definitiva.
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Installare il supporto per il TOMTOM sul manubrio nella posizione che si preferisce.
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NOTA BENE esistono varie tipologie di supporti di fissaggio in base al modello del TOMTOM ma anche in base alle preferenze personali: rigidi, con flessibile, da specchietto, antivibrazione, ecc., io ho usato quello rigido.
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Per reperire il supporto per il vostro TOM TOM potete visitare, ad esempio, il seguente negozio: Link a pagina di Stores.ebay.it dove ho trovato il mio.
Inserire il TOMTOM sul supporto. Inserire l’alimentatore nell’accendisigari.
Collegare l’alimentatore al TOMTOM e il gioco è fatto.
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Si può anche usare la presa accendisigari per ricaricare un telefonino ma consiglio VIVAMENTE di utilizzare la presa solamente quando la moto è ACCESA.
Vorrei ricordare che NON E’ CONSIGLIABILE usare la presa per accendersi una sigaretta (fa male alla salute) in quanto l’assorbimento dell’accendino è veramente consistente e si rischia di rovinare il lavoro fatto non essendo la sezione dei fili di collegamento dell’impianto luci di posizione strutturata per quei carichi di assorbimento, inoltre si rischia di scaricare MOLTO FACILMENTE la batteria.
Vi riepilogo i costi dei materiali utilizzati che sono stati abbastanza contenuti.
Dalla tabella si può vedere che vale veramente la pena effettuare questa piccola modifica:
MATERIALE
Supporto TOMTOM ONE Ver. 3 € 16,00 + € 5,00 di spedizione
Alimentatore (non caricabatteria) € 7,00 + € 3,50 di spedizione
Accendino da pannello € 0,00 (Autodemolizione) se nuovo circa € 10,00
Staffa in alluminio € 1,00
30 cm di filo elettrico € 0,50
2 capicorda € 0,10
Nastro isolante, colla a caldo o Attack € 0,10
Totale € 33,20 (circa) con presa accendisigari a costo € 0,00
altrimenti
Totale € 43,20 (circa) con presa nuova.
Si possono risparmiare i costi per l’alimentatore (non caricabatteria) - circa 10 euro - utilizzando quello in dotazione per il TOMTOM.
In questo modo si rinuncia però alla comodità di non dover spostare l’alimentatore dalla macchina alla moto e viceversa (in quanto ne abbiamo uno su ogni veicolo) ed si evita, inoltre, di correre il rischio di dimenticarlo sul mezzo che non stiamo usando rimanendo, in base alla legge di Murphy, senza alimentazione per il navigatore proprio nel momento in cui ne abbiamo più bisogno.
A Voi la scelta.
Saluti
Madd