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Inviato: 8 Mar 2006 19:32
Oggetto: Tour de Corse
Siccome quando ho fatto questo giro non ero ancora iscritto al Tinga non ne ho riportato documentazione fotografici.
I miei viaggi li faccio normalmente per viverli al presente.
Dovrete quindi fidarvi dei pochi aggettivi e delle sommarie descrizioni che vi farò.
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Questo itinerario è più adatto per chi s’imbarca a Civitavecchia oppure proviene direttamente dalla Sardegna, in quanto si snoda nella parte Sud dell’isola.
Il pretesto del viaggio fu per me la prova, valida per il mondiale, del Rallye di Francia, anche se poi ho assistito ad una sola speciale…
L’isola è bella e selvaggia, sotto certi aspetti anche più della Sardegna e, proprio come in Sardegna, la gente è ospitale ma orgogliosa: ti rispetta se la rispetti, com’è giusto che sia.
Io sono stato benissimo tutt’e quattro le volte che sono approdato a questa terra particolare: due volte in barca e due in moto. Col franco e con l’euro. Ma io sono uno che non crea problemi.
Nel particolare:
Imbarco a Civitavecchia in tarda serata, navigando di notte si arriva ad Olbia di prima mattina con 4 ore di margine per prendere il traghetto a Santa Teresa di Gallura che dista meno di 70Km.
La strada da percorrere è ben asfaltata ed è, nel tracciato, una vera orgia di curve: un vero godimento dopo 8 ore di traghetto. Il miglior modo per iniziare la giornata. No, forse il migliore sarebbe stato un altro ma ero in viaggio da solo.
Bonifacio, ad un’ora circa di navigazione appare in pieno giorno spettrale o luminosa a seconda delle condizioni meteo. Sorge abbarbicata in un fiordo che s’incunea nella costa calcarea erosa ed inaccessibile. Dal mare rimangono visibili solo i bastioni che una volta proteggevano la cittadina. Un vero spettacolo. Un posto fuori dal tempo, una terra di frontiera.
I corsi non si sentono per niente francesi, molti sarebbero favorevoli al separatismo e avvengono occasionali disordini in tal senso e si avvertono tensioni malcelate a riguardo. Sull’isola esiste anche una particolare milizia, (mai vista in altri territori francesi) formata da ceffi da legionari skinhead che se ne vanno in giro su fiammanti (moto) BMW con le loro armi da guerra. Ma che dire? La Corsica, come tutte le isole, è un mondo a sé.
Sono diffuse segnalazioni stradali nelle due lingue Corsa e Francese solo che queste ultime sono quasi sempre cancellate… comunque per noi va bene perché il corso è più comprensibile per noi italiani di quanto non lo sia il francese. Anzi per un italiano della costa tirrenica (in part. Liguria, Toscana, Campania) è particolarmente comprensibile, tanto che gli isolani lo sanno bene e, quando vogliono farsi meglio comprendere, ti parlano direttamente in corso. Se ti parlano in francese vuol dire che non vogliono darti confidenza.
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Chiariamo subito una cosa: in Corsica si va con l’enduro. Con un altro tipo di moto, raggiungere alcune mete interessanti può essere di molto scomodo se non impossibile. In qualche caso anche pericoloso!
Le strade Nazionali (indicate con una N seguita da un numero di tre cifre, ma sono soltanto 5!!!) sono le uniche ben livellate ed asfaltate con un conglomerato che offre un’aderenza incredibile; per cui ci si può trovare spesso a marciare come se si stesse partecipando al Tourist Trophy e risulta difficile imporsi una sosta…
…ma il traffico è ridottissimo e la Gendarmerie quasi assente se non in prossimità dei centri maggiori: va fatta solo una grande, grandissima attenzione a non sbagliare perché è facile finire in mare giù per la scogliera, mancando quasi del tutto dei sistemi di contenimento.
Questo è il motivo per cui si consiglia di fare il giro della Corsica sempre in senso orario….
Appena si riesce a vincere il fascino di Bonifacio e ad allontanarsi dai bastioni napoleonici, dalle postazioni militari in disfacimento, dai vicoletti così stretti e dalle scalinate delle case incredibilmente verticali si può decidere di procedere verso Nord-Est o verso Nord-Ovest alla (relativamente) facile ricerca di spiagge solitarie oppure alla scoperta delle zone interne selvagge ed incontaminate (non avevo ancora usato questo termine).
Verso NE, nel viaggio che racconto, sono disceso in TUTTE le calette presenti sulla costa fino a Porto Vecchio trovando quelle più spettacolari e suggestive nel Golfu Di Sant’Amanza, a pochissimi chilometri da Bonifacio.
E’ una zona comunque servita da diverse attività private, vi si può noleggiare di tutto o starsene per i fatti propri nelle spiagge libere. Il mare è cristallino.
Porto Vecchio è interessante più come ridosso nautico che come centro, dopo aver visto una perla come Bonifacio. La zona circostante è turisticamente molto sfruttata e quindi di relativo interesse.
Continuando verso N la costa si appiattisce e diventa meno caratteristica ed interessante.
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Si può tornare a Bonifacio facendo un percorso alternativo alla costiera e molto più scorrevole e veloce col quale si attraversa comunque una zona molto bella e con un limitato andamento altimetrico.
Ripartendo verso NO per circa 30Km si comincia ad entrare nella inquietante e misteriosa zona contrassegnata da Dolmen e Menhirs che sembrano tutti trasportati e mesi in opera da Obelix in persona…
Facendo capo alla cittadina di Sartène, altri 20Km più a N si può visitare tutta la zona dei monoliti anche in una sola giornata.
Proseguendo alla volta della “capitale” Ajaccio la Nazionale attraversa, in un susseguirsi di curve anche veloci, le zone di Taravo e Ornano mentre scegliendo la costiera si possono scovare ulteriori meravigliose spiaggette più o meno nascoste e poco accessibili per tutti i gusti, attrezzate o meno che siano.
Ajaccio è l’unico posto dell’isola dove è possibile spendere un po’ di soldi per il tuning! Anzi si ha la sensazione che sull’isola tutta ci sia una certa passione per le auto preparate. Le auto: pur essendo una terra ideale per le moto, per qualche motivo di motociclisti corsi se ne vedono ben pochi. Un’altra differenza evidente con la Francia!
Dopo Ajaccio feci il giro della zona denominata “La Cirnaca” prima aggredendo la zona costiera poi inoltrandomi fino a Vico per poi rientrare ad Ajaccio tagliando per una zona impervia e selvaggia e con la strada completamente priva di parapetti. Ricca però di decorazioni floreali con sopra una foto e sotto una data.
Si attraversano boschi, anzi foreste oscure, popolate da particolari animali allevati allo stato brado: cinte senesi (un particolare e pregiato maiale molto magro), alpaca (una…sottomarca del più famoso lama), cinghiali striati, ecc.
Allontanandosi dalla zona costiera i distributori di benzina da rari diventano… assenti: fare sempre il pieno prima di inoltrarsi nelle zone interne.
Sull’isola si pernotta spendendo non meno di 50/60€ ma il costo è riferito alla stanza e non agli occupanti, quindi in coppia si risparmia il 50%. Un'altra ingiustizia contro i single.
Il costo delle stanze NON è chiaro indice della qualità dell’albergo e neanche ai servizi offerti: bisogna cercare di capire bene prima di fittare, chiedendo almeno di vedere la stanza prima di decidersi; si può capitare maluccio e incredibilmente bene allo stesso prezzo!
Per mangiare”seduti” non si spende poco ma nelle città si trovano dei discount (pochi) con anche ottimi prodotti corsi e con prezzi incredibilmente bassi. Con 4€ si fa una mega-colazione con pane, affettati e birra. C’è una ottima birra locale (non da discount) che si chiama “Pietra”, una specie di lager non troppo luppolata (quindi poco amara) dall’inconfondibile e sorprendente aroma di castagna, come si può intuire dell’etichetta sormontata dal frutto in questione.
Il campeggio libero è mal visto dagli isolani, però le strutture organizzate sono nei posti più belli e, che io sappia, sono anche economiche.
Tener conto che dopo essere stati in Corsica ci si torna di sicuro.