motolover ha scritto:
no no no....devi fare il passaggio di proprietà all'aci o alla motorizzazione....e poi se metti il tuo targhino dello scooter sul dt che devi comprare, dopo sul libretto del dt c'è scritta la targa del vecchio proprietario....e sequestro del motore....
Per i ciclomotori vige il regime previsto per i beni mobili non registrati. Non vi e' quindi obbligo di registrazione del trasferimento ne' di autenticazione delle firme. Le targhe, infatti, indipendentemente dal fatto che risultino collegate al mezzo o meno, restano personali e determinanti -da sole- ai fini dell'identificazione del responsabile della circolazione di un mezzo.
L'atto scritto, pur se non obbligatorio, e' comunque consigliato. Costituendo prova della compravendita, infatti, esso vale sia come ricevuta del pagamento che come certificazione dello stato del mezzo e della sua provenienza, nonche' come documentazione del passaggio degli oneri e delle responsabilita' connesse al possesso del mezzo (relative a bolli, multe, etc.).
Sia che il mezzo che si acquista sia nuovo che usato, il contratto di acquisto e' anche utile ai fini della garanzia, soprattutto quando ne manca una specifica -del produttore o del venditore- documentata a parte.
Per i passaggio di proprieta' di mezzi gia' circolanti al 14/7/06 o comunque non immatricolati col nuovo sistema:
- Il venditore deve togliere la targa dal mezzo, consegnare al compratore il certificato di idoneita' tecnica in originale (se fosse smarrito, basta l'equivalente emesso dalla Motorizzazione), contenente i dati di identificazione del telaio e le caratteristiche tecniche del ciclomotore.
- L'acquirente, acquisiti i documenti, dovra' dotare il veicolo di targa e di assicurazione. A livello cautelativo, inoltre, sara' bene che si controlli che il numero di telaio indicato sul certificato corrisponda a quello marchiato sul ciclomotore.
Attenzione! Se l'acquirente non fosse in possesso di un targhino, il mezzo dovra' essere dotato di una targa e di un certificato di circolazione assegnate col nuovo sistema. Gli adempimenti sono analoghi a quelli da seguire quando si acquista un ciclomotore nuovo (vedi sotto).
Per i mezzi nuovi, o comunque immatricolati con le nuove regole, la cosa cambia:
- il venditore deve togliere la targa e comunicare alla Motorizzazione una richiesta di sospensione dalla circolazione allegando il certificato di circolazione. In tal modo a tale targa potra' poi essere associato un altro certificato, relativo ad un eventuale nuovo acquisto. Se non si intende riutilizzare la targa dopo la vendita, il venditore-titolare deve provvedere alla sua distruzione dandone comunicazione ad un ufficio della Motorizzazione civile o ad uno dei soggetti abilitati dal ministero dei Trasporti per l'aggiornamento della sezione ciclomotori dell'Archivio nazionale dei veicoli.
- l'acquirente chiede l'emissione di un nuovo certificato di circolazione al quale potra' essere associata una targa gia' in suo possesso (a patto che non corrisponda ad alcun altro mezzo) oppure, in mancanza, una targa nuova. Ovviamente il mezzo dovra' anche essere assicurato.
Come per i documenti, anche queste pratiche possono essere svolte direttamente presso l' Ufficio Motorizzazione Civile del Dipartimento trasporti terrestri oppure rivolgendosi ad un agenzia di pratiche automobilistiche abilitata, che esponga il logo "centro servizi Motorizzazione".
TUTTO CON 50 EURO Al momento della vendita di un motorino usato il passaggio di proprietà dovrà essere segnalato alla Motorizzazione (tramite gli uffici della Motorizzazione stessa o le agenzie di pratiche auto abilitate), dove saranno inseriti a terminale tutti i dati del nuovo proprietario, targa compresa, un’operazione che si effettuerà in tempo reale con il rilascio di un certificato di circolazione aggiornato. Tutto questo, avrà naturalmente anche dei costi per l’utente che però stavolta definiremmo sostenibili (49,52 € in tutto). La speranza è che abbia un effetto positivo sul controllo dei furti e degli scambi "allegri" di scooter e ciclomotori magari invogliando le compagni assicurative ad abbassare un po’ i premi delle polizze ormai più cari del tartufo bianco.