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Modello matematico per la sicurezza stradale
2477304
2477304 Inviato: 14 Set 2007 15:41
Oggetto: Modello matematico per la sicurezza stradale
 

Nota di anto965 - Questo topic scaturisce da proposte lanciate qui: Volontari per attività legate alla sicurezza icon_wink.gif

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Vorrei contribuire anch’io al tema con due proposte operative, che possono essere attuate anche solo tramite forum.

1. Costituire un database (annesso al forum) degli infortuni motociclistici e della loro tipologia, basandoci sulla segnalazione volontaria degli iscritti al Tinga (siamo tanti, sfruttiamolo), creando una statistica per la tipologia degli incidenti, delle cause e delle parti anatomiche (o anche meccaniche) interessate.

2. Costruire una scheda di valutazione del rischio motociclistico, come si fa nell’antinfortunistica nel settore industriale. Normalmente si parte dalla descrizione dell’ambiente (la strada, con le sue caratteristiche base) poi si procede con l’identificazione dei fattori di rischio (velocità, aderenza, visibilità, traffico, condizioni del veicolo etc.) e ad una loro classificazione prioritaria, utilizzando il suddetto database, poi si passa all’identificazione delle proposte di protezione dal rischio corrispondenti.

I volontari necessari dovrebbero essere relativamente pochi, in specializzazione e numero: un informatico per il database, uno o due esperti di valutazione dei rischi aziendali, qualche medico (magari traumatologo) e qualcuno per una supervisione alle statistiche. Forse anche un meccanico per la prevenzione dei danni alla moto (già che ci siamo). Il coordinamento dovrebbe essere affidato ad un esperto di valutazione dei rischi. Per il resto la gran parte del lavoro dovrebbe essere fatta dalle nostre segnalazioni.

Lo strumento di base dovrebbe essere una scheda da compilare in forma anonima, magari usando il nick per evitare duplicazioni dannose. La scheda dovrebbe essere proposta dai volontari di cui sopra, perché un minimo di professionalità ci vuole nel mettere le poche cose essenziali e non le sbrodolate tipo l’ultimo censimento. E’ meglio sapere le cose fondamentali che perdersi in una marea di informazioni difficilmente aggregabili.

Fra i risultati che mi attendo dovrebbe esserci anche una valutazione dell’efficacia reale dei dispositivi di protezione sulla base della frequenza degli eventi.

Che ne dite?

flamel
 
2492702
2492702 Inviato: 17 Set 2007 10:21
 

Comincio dal fondo....

flamel ha scritto:
Che ne dite?


Ottima idea! mi piace! icon_smile.gif

flamel ha scritto:
1. Costituire un database (annesso al forum) degli infortuni motociclistici e della loro tipologia, basandoci sulla segnalazione volontaria degli iscritti al Tinga (siamo tanti, sfruttiamolo), creando una statistica per la tipologia degli incidenti, delle cause e delle parti anatomiche (o anche meccaniche) interessate.


Una parte è stata fatta dall'ACEMBIKE - associazione di costruttori di moto:http://maids.acembike.org/
Ovviamente ha finalità diverse, quindi utilizza dati diversi. In ogni caso, è parecchio interessante.

Citazione:
2. Costruire una scheda di valutazione del rischio motociclistico, come si fa nell’antinfortunistica nel settore industriale. Normalmente si parte dalla descrizione dell’ambiente (la strada, con le sue caratteristiche base) poi si procede con l’identificazione dei fattori di rischio (velocità, aderenza, visibilità, traffico, condizioni del veicolo etc.) e ad una loro classificazione prioritaria, utilizzando il suddetto database, poi si passa all’identificazione delle proposte di protezione dal rischio corrispondenti.


E' un progetto interessante, la domanda però è... abbiamo le competenze necessarie?
Mi spiego: se chiedi a chiunque sul forum qual'è la prima causa di incidente, o il fattore di rischio maggiore, 9/10 ti risponderanno "automobilisti indisciplinati". Poi circa il 5% ti dirà "strade in condizioni pietose", il 3% ti dirà "velocità" e il 2% ti dirà "non mi interessa capitano solo agli altri". icon_wink.gif
Ma sono dati reali? O è solo una percezione errata? Io direi - a occhio - che il fattore di rischio maggiore è la velocità. Vedo folli viaggiare a 90km/h sui sanpietrini con la pioggia in città... Però se chiedi a Giorgillo ti dirà che è imperizia alla guida, e che la velocità è raramente un rischio.

Vuole essere critica costruttiva, ovviamente: hai idea di come risolvere il problema, come valutare correttamente i rischi?
Inoltre... siamo un campione rappresentativo?

Citazione:
Lo strumento di base dovrebbe essere una scheda da compilare in forma anonima, magari usando il nick per evitare duplicazioni dannose. La scheda dovrebbe essere proposta dai volontari di cui sopra, perché un minimo di professionalità ci vuole nel mettere le poche cose essenziali e non le sbrodolate tipo l’ultimo censimento. E’ meglio sapere le cose fondamentali che perdersi in una marea di informazioni difficilmente aggregabili.


Questo è facile da fare con un db... inoltre, possiamo buttarci dentro tutte le info che vogliamo: mal che vada le ignoriamo (un database permette queste cose), ma averle puo' risultare utile nel caso noi si decida che sono utili, in futuro.

Citazione:
Fra i risultati che mi attendo dovrebbe esserci anche una valutazione dell’efficacia reale dei dispositivi di protezione sulla base della frequenza degli eventi.


Una valutazione reale andrebbe fatta su un numero parecchio maggiore di sinistri, con e senza protezioni. Ma è un inizio.

Quanti pensano che questa cosa aiuterebbe?
 
2498625
2498625 Inviato: 17 Set 2007 20:16
 

Idea o progetto interessante e stuzzicante, visto che ancora non conosco database che abbiano una query d'inclusione a caratteristica sì/no nel caso di protezioni ma...
A mio modo di vedere, non volendo entrare nella questione del campione rappresentativo e della randomizzazione viziata dello stesso (da risposte poco attendibili o comunque compromesse dalla poca serietà del fornitore delle stesse, ndr), immagino che una qualsivoglia scrematura di dati e della loro rappresentazione razionale, dovrebbe poter essere fruibile da chiunque di noi e potrebbe quindi divenire di comune utilizzo (specie poi per i novizi che si affrancano a questo mondo ed al tipo di "casualità" che lo contraddistinguono, ndr), anche in maniera preventiva... figuriamoci quando "il dramma" è in atto. icon_wink.gif
Già se fosse/venisse intesa unicamente come "analisi di tendenza" perché ovviamente, noi non si è nella possibilità di offrire un modello matematico ad alcuno, né sarebbe questa la nostra pretesa, nell'intraprendere un tale progetto. icon_wink.gif
D'altro canto ritengo che il solo "parlarne" e l'esaminare delle cifre "reali" (almeno già nell'ambito del nostro forum, ndr)... che per quanto asettiche potranno mai apparire, saranno sempre una fotografia della nostra comunità e sulla base dei dati reperiti nella maniera più oggettiva possibile, una volta organizzati, ci indicherebbero "il livello di guardia" e la tendenza di quel che ad una certa data ci circonda... questi, per certo avrebbero la loro utilità. icon_cool.gif
Ho molti dubbi però, sul "come&perché" proporzionare e stratificare le varie rappresentazioni di frequenza e le loro stesse classificazioni. icon_confused.gif
(a me, ad es., in qualche modo, piacerebbe potermi informare da una sorta di "Elenco Nero" che, stilato ammodino, riporti i dati dei nostri investitori e l'area di appartenenza, mettendo così in guardia i forummisti delle aree indicate. icon_wink.gif
Poi, che ci fosse un prontuario riportante la maniera migliore [ergo già "collaudata" da altri, ndr] per poter affrontare con successo "sòle" assicurative ed escamotàge avvocaturali, nell'ambito di precisi accadimenti. icon_wink.gif
Il tutto... per potersi creare un quadro approssimativo ma molto vicino a quel che ci attende "là fuori" ...alla faccia della privacy, lo so... per questo ho scritto: a me piacerebbe. icon_mrgreen.gif icon_lol.gif)

Lamps
 
2499726
2499726 Inviato: 17 Set 2007 21:52
 

Scusatemi ma io sono una persona molto pratica, bellissima l'idea di aver un database in cui riportare tanti bei dati e metterli a disposizione, la cosa che mi chiedo essendo i termini di valutazione così personali come possiamo creare una cosa attendibile? icon_question.gif
Mi spiego, la base di ogni esperimento scientifico è la ripetibilità e quindi la dimostrazione di questa cosa.
Senza volerci fregiare di fare una cosa scientifica, il nostro problema è che le variabili nel caso di un incidente, sono innumerevoli ma ancora più spesso innumerate ed innominate eusa_silenced.gif . Un esempio stupido, a chiunque capita di dover sostituire un pneumatico, con il pneumatico nuovo percorre la solita curva alla stessa velocità con cui la faceva prima. Può succedere di trovarsi steso. Siamo sicuri che sia stata colpa della gomma? Oppure involontariamente chi era alla guida ha percepito di fare la stessa velocità ma nella realtà dei fatti non esiste uno strumento che rileva e scrive la velocità. Oppure chi mi dice se per caso una folata di vento o un autocarro ha portato dello sporco in triettoria?
Un altra cosa molto importante e sogettiva è la velocità, dico sogettiva perché ogniuno di noi ne ha una percezione diversa. Se noi chiediamo a molte persone che hanno avuto dei sinistri, la velocità alla quale andavano la maggior parte vi dirà PIANO o FORTE ma in pochi vi diranno la velocità esatta a cui andavano (anche perchè in quei momenti si guarda tutto tranne il contachilometri).
Per tanto io sono del idea che se vogliamo fare una raccolta dati possiamo farla ma a il mio parere basterebbe anche solo un foglio di excel.
P.S. il nostro superego molto difficilmente ammetterà l'errore, e se per caso esiste questa parola la rimuove.
Buona strada a tutti
doppio_lamp_naked.gif doppio_lamp_naked.gif
BK66
 
2503360
2503360 Inviato: 18 Set 2007 13:11
 

Qualsiasi tipo di inchiesta su qualsivoglia tema è influenzata da dati personali o omessi, non per questo è meno valida.
A patto che sia fatta su di un campione numericamente significativo.

Mi sembra un'ottima iniziativa.
 
2831912
2831912 Inviato: 30 Ott 2007 23:01
 

Vedo che non ci sono altri commenti, quindi riprendo e rilancio la proposta.

Ovviamente le risposte sono di tipo soggettivo. Se però tra quarantamila persone ne troviamo qualcuna che si intende di questionari e statistica (o qualcuno che conosce qualcuno, in fondo è una buona causa), riesce a formulare le domande in maniera tale tale da ridurre l'elemento soggettivo. Ad esempio, si chiede di segnare più caselle per le cause dell'incidente. Dall'analisi della dispersione emergono quelle che si presentano più frequentemente, indipendentemente dal fatto che nel singolo incidente siano state la causa principale.
Il trucco è non chiedere troppo e strutturare bene. Al limite si lancia un altro questionario su temi differenti l'anno dopo.
 
2832337
2832337 Inviato: 31 Ott 2007 2:00
 

Che ne dite di QUESTO? icon_rolleyes.gif
Non cestinatelo immediatamente... dategli una possibilità, cercate d'intuirne le possibili applicazioni... (tanto per cominciare, ndr) di nostro futuro interesse. icon_wink.gif
Lamps
 
2836392
2836392 Inviato: 31 Ott 2007 16:21
 

Bel salottino e idee eccellenti.
Il contributo potenziale di decine di migliaia di persone può rappresentare un'informazione preziosa, un patrimonio inestimabile. Se ne possono trarre indicazioni di tipo statistico, il che già non sarebbe poco, ma si può pensare anche ad un modello matematico, per esempio a carattere previsionale. Essendo restio a copiare ed incollare, rispondo a quanto emerso nella discussione, in particolare ai dubbi espressi,senza un riferimento nominale.
Mi occupo di modellazione matematica applicata ad ambiti in cui l'attendibilita' dei presupposti scientifici è fuori discussione. In altri tempi, invece, mi sono interessato a problematiche piu' "vicine" al comportamento umano, ad esempio modelli che stimano la distribuzione del traffico in una rete viaria, quindi in stretta relazione con scelte comportamentali non esattamente prevedibili.
La mia banale convinzione è che esistano livelli molto diversi di attendibilità di un modello matematico, e certamente quello applicato alla sicurezza stradale, nella più ampia accezione del termine, non dovrebbe essere esaltante.
L'obiezione principale è la seguente: per realizzare un modello di calcolo dobbiamo fissare delle regole logico-matematiche. A volte ci sono e funzionano bene, cioè colgono effettivamente la realtà su cui indaghiamo. A volte ci sono ma sono prive di attendibilità scientifica, un esempio ne è l'astrologia, la numerologia, i bioritmi.
A volte, ed è questo il caso, non ci sono. Quindi non ci rimane di meglio che appiccicare a circostanze regolate anche, se non soprattutto, da comportamenti imprevedibili, regole che appartengono al moto dei corpi celesti o ai circuiti elettrici, magari prevedendo la possibilità di "tarare" successivamente il nostro modello sulla scorta di un riscontro effettivo. Non è il massimo e, come qualcuno ha obiettato, non è scienza, ma l'approccio al problema è scientifico e, in conclusione, difficilmente si può concepirne uno migliore.
Ciao,
 
2839633
2839633 Inviato: 1 Nov 2007 9:32
 

Piu' ci penso e piu' mi convinco che potrebbe tradursi in un progetto di grande portata. Il punto di partenza è l'informazione, fornita da quanti, interessati all'argomento sicurezza, vengono linkati ad un sito preposto a raccoglierla secondo modalità finalizzate alle successive elaborazioni. Il sito è gestito da volontari: un gruppo di persone orientati a collaborare per offrire delle risorse in rete, riferibili all'area della sicurezza, senza scopo di lucro.
Gli aderenti al gruppo hanno i privilegi dell'amministratore e possono accedere al sito che ospita le risorse offerte tramite ftp. L'accesso e l'uso delle risorse a terzi è libero.
Quali risorse? Penso a elaborazioni di tipo statistico, ma soprattutto ad un modello di calcolo.
Due parole sulla differenza tra una valutazione statistica e la capacità interpretativa di una procedura di modellazione matematica. Diciamo che io produco un certo tipo di casa prefabbricata. Ne vendo 1000 e 990, a 10 anni dalla realizzazione, sono in buono stato. A chi mi chiede se la casa è affidabile rispondo che va bene al 99%. E' un'informazione che potrebbe apparire esaustiva, ma supponiamo che un potenziale acquirente voglia sapere quanto si riducono i margini di sicurezza se raddoppia i carichi previsti. A questo punto mi serve un modello di calcolo che mi fornisca la "risposta" della struttura in circostanze non standard, quindi in grado di analizzare una struttura in condizioni generali e di pervenire ad una valutazione del suo livello di sicurezza senza bisogno di realizzarne 1000 e di aspettare 10 anni. Lavorare su una realtà matematica offre notevoli vantaggi. Nell'ambito delle strutture, le ipotesi su cui si basano modelli e procedure di calcolo sono note molto prima della diffusione capillare di elaboratori elettronici, e hanno assoluta attendibilità sotto il profilo scientifico. In altri campi di applicazione, come quello di cui si parla, occorre procedere per analogia, ricorrendo a leggi note in ambiti che appaiono congruenti con la problematica. Per esempio, se voglio realizzare un modello matematico della circolazione sanguigna ricorrerò ad un'analogia idrodinamica.
Se il mio problema è quello della sicurezza stradale è chiaro che per approntare un modello matematico debbo partire da ipotesi che non hanno rigore scientifico, ma che, semplicemente, appaiano ragionevoli. In altri termini, io non ho una legge che leghi la probabilità di schiantarmi a terra in funzione dell'età della moto o del numero di tagliandi effettuati, ma cio' non toglie che me la possa inventare sulla scorta di considerazioni ragionevoli.
Per gli sviluppi di questa iniziativa il solo limite è la fantasia, e, per quanto mi riguarda, il tempo. Non sarebbe male, ad esempio, legare la valutazione del rischio al percorso, magari valutando l'alternativa a minimo rischio.
Per mia esperienza, quando si affrontano queste problematiche che non si sa dove possano andare a parare l'importante è partire, poi le cose si chiariscono,
Competenze necessarie:

- per la gestione del sito: buona conoscenza delle tecniche informatiche e di procedure ftp
- per lo studio del modello di calcolo: buon senso, intuito, buone conoscenze tecnico-scientifiche
- per la realizzazione della procedura di calcolo: affari miei, se la cosa andra' in porto

Quindi, al momento l'idea è di costituire un gruppo di studio. 5-6 persone? Sia chiaro, infine, che riconosco a Flamel la paternità di questa iniziativa, c'ho solo riflettuto un po', grazie del bel passaggio, Flamel, ma la palla adesso è tutta tua.

Ciao,
 
2851921
2851921 Inviato: 3 Nov 2007 0:05
 

Non c'é nessun merito nell'aver l'idea, l'hanno già avuta altri in precedenza. Se hai tempo per organizzarla, vai pure avanti tu, perché io non riuscirei a garantire il tempo, sono sempre in giro.

Secondo me bisogna rimanere semplici negli obiettivi e nei modi, altrimenti si rischia di volere troppo e non riuscire a farlo. Casomai, in caso di successo, si ripete e si approfondisce.

Io comincerei elencando gli obiettivi, che a mio parere dovrebbero essere:
1) Valutare le cause d'incidente.
2) Valutare se e quali protezioni o accorgimenti hanno funzionato.
 
2857381
2857381 Inviato: 3 Nov 2007 23:19
 

Bene, allora vado avanti. Mi sembra che il topic che ci ospita possa considerarsi dedicato a questo impegno, ma se fosse opportuno aprirne un altro basterebbe dirlo. Sembrano emergere due orientamenti. Il primo, largamente condiviso, corrisponde alla realizzazione di un questionario in rete finalizzato alla raccolta di dati da interpretare successivamente secondo un approccio di tipo statistico.
Il secondo corrisponde agli sviluppi cui ho accennato precedentemente: spero di poterne delineare i contorni in tempi non brevissimi.
Cerco di analizzare le problematiche relative alla realizzazione di un questionario, confidando sul contributo di quanti interessati.
Il primo passo corrisponde all'individuazione delle variabili che sembrano regolare l'evento "incidente stradale" ed il suo esito. In questo modo è possibile indagare sia sulla possibilità di evitare l'incidente o sulla percentuale di rischio ma anche, una volta assunto questo come ineluttabile, sulle circostanze che ne hanno regolato le conseguenze.
Chi compila il questionario dovrebbe poter quantificare le variabili introdotte. In alcuni casi puo' non essere sufficiente il semplice VERO/FALSO, ma sarà necessario prevedere un'indicazione numerica. Credo possa andare bene un numero intero da 1 a 10.
Primo problema:


- il questionario deve essere alloggiato in uno spazio WEB dedicato, quindi un sito, accessibile e gestibile da quanti interessati all'iniziativa. Se venisse ospitato da Tingavert la sua manutenzione e il recupero dei dati introdotti dagli utenti sarebbero probabilmente piu' complessi, se non impossibili. Tingavert dovrebbe semplicemente ospitare il link.

- utilizzando ambienti di sviluppo tipo Visual Basic, che già dispone di oggetti finalizzati a questa esigenza, la realizzazione di un questionario è praticamente immediata. Il problema è che l'applicazione non deve essere eseguita sul computer posto davanti al proprio naso, ma sul server che la ospita.
Non sono esperto di procedure eseguibili in Internet. Probabilmente occorre utilizzare un'ambiente di sviluppo dedicato, tipo Visual Studio.NET o Java, ma se qualcuno conosce alternative praticabili è il benvenuto.

- Barone_Rosso ha invitato alla valutazione di un programma, WinAsks Professional 2.0 finalizzato alla creazione di questionari direttamente su Internet. Il software è gratuito: personalmente mi è parso opportuno scaricarlo all'indirizzo Link a pagina di Winasks.com e mi riprometto di testarlo.
Nella descrizione sembra garantire prestazioni sufficienti all'acquisizione dei dati (forse non prevede l'input numerico, ma in tal caso ci si potrebbe accontentare di piazzare le caselle corrispondenti ai numeri 1-10), ma in merito alle successive elaborazioni occorre verificare alcuni punti:

- l'analisi delle risposte, già prevista dal programma, si riferisce alla singola sessione oppure è possibile eseguirla sul complesso delle sessioni ?

- che tipo di analisi consente ?

- le risposte assegnate in corrispondenza delle singole sessioni sono rintracciabili sul server che alloggia la procedura per poterli recuperare ed elaborare secondo modalità indipendenti da quelle previste da WinAsks (eventualmente anche allo scopo di eliminare o correggere quelle che rischiano d'inquinare l'attendibilità dell'informazione) ? Cio presupporrebbe il salvataggio sistematico su file, a formato noto, di ogni singola sessione.

In caso positivo sarebbe uno strumento sufficiente per acquisire l'informazione necessaria: avremmo risolto un problema non da poco. In alternativa occorrerebbe valutare le prestazioni della versione WinAsks 2000, o scrivere la procedura.
Infine, non vorrei essere l'unico sconsiderato ad essermi invaghito dell'iniziativa di Flamel. Se qualcuno volesse farsi avanti potrebbe gia' deliziarsi delle fantastiche dispense di statistica che ho recuperato per la circostanza....
Ciao
 
2907222
2907222 Inviato: 10 Nov 2007 7:43
 

Propongo di utilizzare un oggetto come winask, solo per far girare una demo ridotta di dati, ma che sia consolidata e comprovata.
Per ora la esaminerei solo fra noi ed immagino che sia pure di dimensioni risibili, per poter verificare agilmente cosa sia in grado di gestire o meno (magari ha un numero massimo di records e quindi fine dei giochi, ndr) e come strutturare delle "risposte certe" (che già di per sè son robina non da poco, ndr) a mò di risultato dei nodi ipotetici cui poi ci si aggancerebbe.

Fermo restando la snellezza del progetto sottolineata da Flamel, col quale concordo, per non ritrovarci poi con un leviatano ingestibile o un quiz stile patente nautica ...forse inutile all'uopo, vi proporrei di attuare dei piccoli passi, magari su altri argomenti, più facili da gestire, con meno variabili da verificare a priori e che abbiano già delle risposte certe da conservare nel suo preset.
Lamps
 
2907479
2907479 Inviato: 10 Nov 2007 10:42
 

l'idea mi piace e la trovo inteligentissima.
 
2907675
2907675 Inviato: 10 Nov 2007 11:52
 

scusate ma tutto questo ambaradan avrebbe un fine puramente statistico, non credo che poi gli si possa dare un risvolto pratico.

Mi spiego: il termine incidente è un composto dal latino in+cido, dove cido è forma per cado, che significa "cadere", ma anche "accadere", "capitare".

Ovvero l'incidente è qualcosa che "accade" la sua etimologia è inoltre connessa al concetto di "caso" e di "casualità", ora se qualcosa è determinata da queste condizioni imprevedibili, che senso ha volerla tentare di comprendere in un modello matematico. Il modello vorrebbe prevedere tramite un analisi prima induttiva e quindi deduttiva le situazioni di rischio.

Ma le situazioni sono molteplici, il rischio è dovuto a fattori sia soggettivi che oggettivi, una caduta può essere dovuta ad un insieme di concause, di cui magari ne riconosciamo solo alcune, o magari le travisiamo, se faccio una caduta dopo una pioggia potrei dare la causa al bagnato, ma se la vera causa fosse stato per dire dell'olio in strada e non mi fossi accorto della loro presenza avrei dato la colpa all'olio e non alla pioggia.

Dunque si può cadere per N motivi, ora, dal momento che ogni angolo può nascondere un pericolo pensare di produrre un modello che preveda ogni situazione a rischio mi sembra impraticabile.

In sostanza alla guida più che un atteggiamento scientifico è molto più corretto un atteggiamento di prudenza generale e di attiva vigilanza dei sensi, oltre che di esperienza. Se uno non è mai caduto in curva con la pioggia, non sarà mai veramente prudente in quel frangente, ovvero è l'esperienza e il sopravvivere alla stessa che ci rende più sicuri, d'altronde è un po' il principio dell'evoluzione.

Poi per quanto riguarda le protezioni è ovvio che per essere sicuri dovremmo essere sempre completamente bardati, tutto il resto è solo un palliativo. Io sono caduto a 40 all'ora giusto quattro giorni fa e nonostante giubbotto tecnico e casco ho dato una botta alle ginocchia che per poco non me le spezzo, cosa che avrei potuto evitare solo con protezioni anche ai pantaloni, ma normalmente per lavoro non vado vestito come fossi un pilota di motoGP anche se in quel frangente avrei preferito sicuramente essere dotato di tutto.


In sostanza e per concludere: il modello matematico ha senso come indagine statistica generale, ovvero è a mio avviso funzionale solo nell'aspetto induttivo, volerlo poi proporre come panacea ai rischi motociclistici mi pare invece inutile: l'unica nostra salvazze è l'essere il più protetti possibile e una prudenza infinita che solo l'esperienza e la propria maturità ti sanno dare.
 
2992167
2992167 Inviato: 21 Nov 2007 14:33
 

Qualche difficoltà con il PHP, ma ci sto lavorando.
Ciao
 
3049279
3049279 Inviato: 28 Nov 2007 11:26
 

Vorrei fare il punto della situazione a quanti interessati. Siccome devo fornire i parametri d'accesso all'hosting dove ho messo del materiale utile preferirei un MP, ma ho qualche difficoltà.
Ciao
 
3067227
3067227 Inviato: 30 Nov 2007 12:01
 

Di seguito vengono esaminate le circostanze emerse ad una prima analisi:

Punto 1 - Utilizzazione di Winasks

Punto 2 - problematiche relative alla realizzazione di una pagina WEB in HTML con script in PHP

Punto 3 - Approccio al problema come desumibile per similitudine dall'analisi dell'ENEA

Punto 4 - Accesso al WEBHOSTING



Punto 1


Problemi emersi nell'uso di Winasks

- l'applicazione risale al '97: richiede XP pro, con la Home Edition crea difficoltà nella fase d'installazione.

- non aggiorna il menu programmi: per avviarlo occorre portarsi nella directory d'installazione (di default è C:\WASK32) e

lanciare l'applicazione WAEPRO2.

- se si esporta in linguaggio html, il questionario generato non prevede il salvataggio dei dati e quindi il recupero

successivo, ma si limita al controllo delle risposte. Quindi nasce e muore li.


- Potrebbe essere comunque usato per strutturare il questionario: realizza dei buoni layout e assolve un impegno comunque da

affrontare.


Punto 2


L'idea nasce dalla procedura accessibile all'indirizzo Link a pagina di Allwebfree.it

Il funzionamento è chiarissimo.

Ho cercato di realizzare una pagina WEB analoga in HTML che integra uno script in PHP finalizzato alla memorizzazione sul

server delle variabili introdotte. COme si dice in gergo, una procedura lato server. Dovrebbe evolvere secondo i seguenti

passi:

- una volta raggiunta consente l'assegnazione di variabili alfanumeriche

- salva sul server le variabili nel file dedicato, RISPOSTE.TXT (o qualcosa di simile), in modalita' append, quindi

accodandole alle precedenti

- rilancia se stessa consentendo di controllare tutte le variabili assegnate nel complesso delle esecuzioni, cioè rileggendo

e proponendo RISPOSTE.TXT

- il passo successivo sarebbe quello di recuperare il file RISPOSTE.TXT tramite FTP o equivalente; a questo punto si può

recuperare ed elaborare l'informazione memorizzata sul server usando il proprio computer e senza collegamento, tramite un

applicativo che ne realizzi l'analisi nelle modalità da definire (punto 3). Infine si pubblicano periodicamente i risultati

su una pagina WEB dedicata.

Segnalo che non ho adeguate conoscenze di PHP (e francamente pochissima intenzione di adeguarle) per realizzare un

applicativo che realizzi le elaborazioni statistiche, ma in Fortran o in Visual Basic non vedo grossi problemi (vedi

documento DOC1 sul server che ospita lo spazio WEB dedicato).

Per fare questo uso dello spazio WEB offerto da ALTERVISTA: è gratuito, anzi sembrerebbe che ti pagano pure (nel caso, assai

improbabile, faremmo a mezzi..) consente l'uso di PHP aggiornato alla versione 5, offre risorse mysql, è gia' strutturato per

gli script, sotto i 50 M si può gestire anche senza FTP e dovrebbe funzionare indipendentemente dal provider che fornisce il

collegamento ADSL (spero). Passo i parametri d'accesso a chi me li chiede sperando che vi arrivino (non mi segnala i MP

inviati, in tal caso vedete un po' voi) - vedi punto 4 (non mi cambiate la password, grazie.....).

Nello spazio WEB sono alloggiate un paio di pagine WEB di prova: mi segnala per entrambe errore 405. Credo che dipenda dalla

configurazione del server: forse non mi fa scrivere il file di testo.


Punto 3

Qualche annetto fa l'ENEA ha realizzato un protocollo che individuava le variabili indipendenti dalle quali dipendeva

l'affidabilità di un certo tipo di prestazione, e descritto quali parametri statistici consentivano un giudizio complessivo

di qualità.
Questo protocollo è risportato nei documenti SCANn che ho messo sull'Hosting (vedi anche documento DOC1 sull'hosting).

Il problema della valutazione del rischio di incidente motociclistico mi sembra, a occhio, abbastanza simile, ma debbo dire

che non ho competenze statistiche. Se i dati ottenuti con il questionario sono resi disponibili utilizzando un file testo, e

non in un database strutturato tipo MYSQL, il problema della successiva elaborazione appare risolvibile senza grande impegno.
Oltretutto probabilmente si può esportare l'informazione recuperata verso procedure di statistica che prevedano questa

funzionalità.



Punto 4

ESTREMI ISCRIZIONE HOSTING (vedi documento DOC1 sul server che ospita lo spazio WEB dedicato)


Per accedere:

It.altervista.org
user pavi
password: ve la invio per MP
pannello di controllo
gestione file

alte no

NOTE MIE

Supporta PHP4 e PHP5, possiede risorse MYSQL. E’ gia’ strutturato per gli script PHP, la scrittura sul server è abilitata.

Non essendo associata ad un provider ADSL non dovrebbe controllare come si accede, a differenza di altri.
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3080540
3080540 Inviato: 2 Dic 2007 12:54
 

Ottimo lavoro. però non sono un esperto, l'informatica che conosco è un po' antiquata, quindi non posso essere di grande aiuto. Penso che un database mysql ed un qualunque front-end ragionevolmente semplice siano sufficienti. L'importante è garantire l'accesso ai dati per rielabolarli con semplici procedure statistiche.

Il cuore del progetto dovrebbe essere la formulazione del questionario, che deve essere smart. Ci sono esperti?
 
3082096
3082096 Inviato: 2 Dic 2007 15:58
 

Mi ero perso questo topic...

Il lavoro era stato accennato qui, topic al quale si demanda per il rprosieguo della discussione:
DATABASE incidenti: raccontaci il tuo!

però ci sono alcune note:

1. il sistema, se sarà realizzato, sarà gestito tramite il sito Tingavert

2. Prima di creare il database occorrerà:
2.a determinare esattamente quali dati chiedere all'utente che abbia subito incidenti
2.b iniziare la raccolta dati: per ogni topic aperto riguardante un incidente, l'addetto provvederà inizialmente alla compilazione manuale di questo "specchietto" che verrà creato; ogni topic si ritroverà il suo specchietto compilato

3. Una volta collaudato e operativo questo sistema di raccolta dati, si provvederà alla programmazione tramite l'utilizzo di un database vero e proprio.

Quindi si può proseguire dal topic aperto in precedenza, iniziando dal punto 2.b icon_wink.gif
 
3082828
3082828 Inviato: 2 Dic 2007 18:16
 

Ho inserito "i dati" di un mio incidente, sulla scorta del link proposto da Davide, nel link stesso.
Comunicatemi pure se andasse bene così o cos'altro vorreste, almeno si comincia da qualche parte, grazie. icon_wink.gif
Lamps
 
3085794
3085794 Inviato: 3 Dic 2007 0:02
 

Invio la password per accedere allo spazio WEB in cui ho alloggiato del materiale riferibile all'iniziativa del questionario, adesso, e del modello matematico dopo: **canc**
In particolare è riportata l'analisi dell'ENEA per la determinazione dei parametri statistici intesi ad interpretare una problematica diversa ma che potrebbe tornare utile, anche solo per similitudine operativa.
Condivido la necessità di iniziare, ma non si affronta un esame senza metterne a punto il programma.
Tutto il software che l'analisi ha richiesto l'ho scritto io, anche se ho dovuto cedere i diritti d'autore all'ENEA. Per rispettare le modalità d'input previste nella procedura realizzata a suo tempo ritenevo fondamentale memorizzare i dati delle sessioni in un file testo ad accesso sequenziale, non in un database.
Non intendevo gudagnarci nulla, come ho precisato immediatamente, ma campando, in pratica, di diritti d'autore derivanti dal mio lavoro non intendo farci guadagnare gli altri. Pertanto l'imposizione di ospitare il questionario e le elaborazioni successive su Tingavert non mi sta bene. Chi ha la paternità dell'idea ed ha promosso il proprio impegno in questa direzione dovrebbe essere libero di organizzarsi realizzando un accordo rispettoso delle esigenze e delle intese comuni.
Qualcuno ha pensato al ritorno che potrebbe avere un sito che fornisca il percorso a rischio minimo, assegnati i punti di partenza e arrivo, per esempio nella città di Roma? Sarebbe un'applicazione affascinante, oltretutto. E fattibile.
Ciao
 
3086137
3086137 Inviato: 3 Dic 2007 8:05
 

pavi ha scritto:
...Pertanto l'imposizione di ospitare il questionario e le elaborazioni successive su Tingavert non mi sta bene....

Così come al Tingavert non sta bene fare compilare un questionario agli utenti su un altro sito, quindi il discorso è concluso e quando qualcuno avrà voglia di portare avanti l'idea che già avevamo iniziato a discutere tra di noi andremo avanti.
 
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