Davide ha scritto:
E quando ci si incontra realmente, si percorrono un certo numero di chilometri in moto solo se vengono compensati da un'altrettanto lunga seduta a tavola...
…e io mi permetto di aggiungere che non si sbarca in Sardegna senza onorarne le tavole e chiunque si appresti a misurare il proprio manico in una delle località turistiche più entusiasmanti di tutto il creato debba prima di tutto celebrare lo stomaco.
Detto fatto, il 12 Agosto è tempo di perpetuare l’antico rito dell’agriturismo, diversi colleghi del Tinga calcano suolo sardo e afrika non si lascia scappare l’occasione di vestire i pazienti panni di nuragico cicerone, organizzando la serata e dispensando inviti e direttive ai probabili convenuti.
È una vera e propria chiamata alle armi che esorta diversi di noi a rispondere all’appello; purtroppo il tempo incerto e la distanza giocano a sfavore dei nostri colleghi del sud dell’isola che rinnovano i saluti ma si astengono dal prendere parte alla cena.
Tirate le somme, pronti a misurarsi a suon di portate, 14 temerari della forchetta:
Afrika+ zavorrina
Cippeli + Air
Lawerr + zavorrina
Samu_rider + zavorrina
Gino973 + zavorrina
Antonio e Stefania
Chierico+zavorrina
Fin dal principio è chiaro che questa non sarà una serata all’insegna della velocità e dell’adrenalina, le curve attenderanno uscite più consone e gli infaticabili motori pazienteranno placidi, sopiti nei parcheggi.
Lo stormo oggi si riposa e l’unica sfida che accetta di buon grado è quella all’insegna della scoperta dei sapori della nostra antica e veneranda terra.
Per questo percorreremo insieme solo i pochi chilometri che ci separano da Padru, ridente paesino dai quieti declivi immersi nel verde isolano.
Proprio su uno di questi versanti, quando le ultime case della contrada ci saranno alle spalle, ci accoglieranno i cancelli dell’agriturismo.
Ci incontriamo alla spicciolata man mano che passano i chilometri e allontanandoci dal giovane capoluogo della Gallura puntiamo verso San Teodoro, crocevia dove la comitiva si completa e i saluti di rito spolverano sui visi freschi sorrisi, forieri di piacevoli risate e calde strette di mano .
L’aria dei vespri bacia di fresco il sudore sui volti poco prima celati dal caschi, mentre le ultime ore di calura scivolano via in un cielo tinto di azzurro e screziato di rosso.
Incontrare nuovi utenti del forum mi ha sempre fatto un effetto particolare, sarà che l’occasione rende la circostanza unica e stringere la mano di persone con cui spesso hai avuto a che fare senza conoscerne i tratti, dona al momento una condizione di assoluta serenità e soddisfazione.
Poche frasi di circostanza e gli innumerevoli post dalle asettiche tonalità, lasciano il posto ad accenti dalla spiccata diversità, parlate e modi di dire e di fare che palesano quanto bello e universale sia il posto dove tutte le sere in una serie interminabile di botta e risposta ci scambiamo opinioni e discutiamo delle nostre passioni.
Cosa tutto può fare un forum…
Nemmeno il tempo di rompere per bene il ghiaccio che riprendiamo il passo verso Padru, ed io colgo l’occasione di farmi additare come “disorganizzato” perché sono l’unico che ancora deve rifornire.
A parte samu-rider e consorte che cedono alla comodità di uno scooterone e cippeli ed Air che procedono in macchina, al piacevole passo delle nostre fanciulle d’acciaio percorriamo i pochi chilometri che ci introducono nell’entroterra, mentre il panorama mediterraneo ci avvolge in suadenti curve dalla piacevole percorrenza.
Non passeranno che poche decine di minuti prima che le scure brume della notte ci ammantino dei loro sudari, confondendo le sagome in riflessi caliginosi, traditi dai fasci lucenti che squarciano le tenebre e rifulgono la boscaglia.
Proprio quando le grigie ombre danzanti sembrano ondeggiare nell’oscurità come destrieri di metallo che cavalcano una lingua d’asfalto, sulla sinistra appare l’ingresso del agriturismo e ci congediamo dalla strada, scomparendo su un ripido sentiero che ci introduce ai parcheggi.
Veniamo accolti nelle grandi sale di quella che pare più che altro una sala ricevimenti.
Lunghe tavolate ancora prive di commensali costeggiano le bianche pareti dallo spiovente soffitto in legno, in perfetto stile sardo.
Ci accomodiamo e in brevissimo tempo sulla tavola compaiono i primi antipasti.
Finalmente, quando anche il vino viene versato e gli appetiti cominciano a trovare soddisfazione, anche i toni si fanno più sentiti e le discussioni iniziamo a spaziare sui più svariati degli argomenti.
Uno degli aspetti più graditi di un raduno di motociclisti è quando li trovi seduti attorno allo stesso tavolo, questo perché in poche altre circostanze vi è una tale congestione di racconti.
Ecco che mi soffermo quindi a fantasticare sulla traversata di Gino e compagna in Croazia o comprendo uno scorcio di racconto di Samu che poi incalzato soddisfa alcune mie curiosità sull’ultima moto acquistata.
Dall’altra parte del tavolo afrika decanta le nostre avventure alla volta della perimetrale dell’isola e in diversi gli fanno da eco quando arriva all’aneddoto dei carabinieri…
Si ride e si scherza mentre ravioli e gnocchetti fatti in casa adornano la tavola e rapiscono gli avidi sguardi, ci si abbandona alla gioia del palato, in un interminabile preludio che porta alle carni.
Il cinghiale in casseruola sembra riscuotere un discreto successo e quanti di noi conoscono la bestiola, sono contenti di trovarselo nel piatto piuttosto che in mezzo alla carreggiata in uscita di curva.
Faccio qualche scatto con la digitale e non sarebbe un servizio all’altezza se non immortalassi scene intrise di comicità , sguardi vacui e guance gonfie.
I calici si levano ripetutamente e la sazietà è una colpa a cui nessuno vuole cedere, mentre fuggendo i demoni dell’umiliazione pubblica, i più temerari procedono in quel sistematico riflesso che vede portare ripetutamente la forchetta dal piatto alla bocca.
Ne sa qualcosa lawerr che si appella alle sue leggendarie doti di idrovora del piatto.
Mi dispiace non poter passare del tempo anche dall’altra parte della tavolata, sento brandelli di riposte e le risate che ne susseguono sono una eco invitante a cui devo desistere; confido che qualcuno possa dar voce a quelle discussioni dal sicuro spessore senza le quali questo piccolo riepilogo sarebbe decisamente incompleto.
Mi sembra di intravedere lawerr che ci indica dicendo a Cippeli e Air il nostro nick.
Dico basta proprio quando vengono serviti i dolci e mi sorprendo della bontà di un mirto che scivola nella gola che è un piacere.
Samu continua a versarmi vino e nonostante sia tutto intontito dal raffreddore e la testa mi pulsi non riesco a dire di no.
Si impongono i primi silenzi, mentre completamente rilassati sulle sedie si sbuffa in segno di soddisfazione; un altro paio di scatti maliziosi e il mio carniere diventa sempre più variegato.
Si decide di non tergiversare oltre, i vapori della sonnolenza non si fanno attendere e lieti e satolli paghiamo il conto prima di scivolare fuori dalle stanze del peccato.
Recuperati i mezzi procederemo fino a San Teodoro nella vana speranza di trovare un posto dove bere qualcosa in allegria.
Verremo tosto smentiti da una cittadina immersa nella caoticità e intasata fino alle vie periferiche.
Vagheremo appesantiti dall’equipaggiamento per diverso tempo, procedendo tra fiumi di gente e sicuri di non trovare nemmeno un buco dove sistemarci, quando sfiniti e decisi a rincasare, finalmente approderemo in un piccolo baretto dalle sedie di legno e l’ampia terrazza.
Qui trascorreremo una lieta mezzora, ripercorrendo un copione denso di risate e piacevoli conversazioni.
Ora il clima si è fatto più pacato, l’aria gradevolmente fresca e i dialoghi dapprima decisi e fragorosi, scemano presto in un incedere dai toni tenui e ovattati; le coppiette si stringono e ci si gusta la bellezza di un delizioso frangente che non ammette narrazioni.
Non mi dilungherò oltre in questo racconto, perché cederei ad inutili iperboli narrative su un incontro che trova la sua massima dimensione proprio in ciò che ho già descritto, principalmente nella cena, nelle rapide battute, nel brindisi iniziale e nelle foto di gruppo, nelle prime impressioni e nelle gradevoli chiacchierate all’aperto delle fresche verande; non lo farò perché sarebbe defilare l’attenzione dalla vera ratio della serata e soprattutto perché sono ancora sotto l’effetto dei medicinali e preferisco dare un impronta chiara a questo piacevolissimo incontro senza diluire la genuinità di poche immagini che spero rimarranno nella memoria di tutti i presenti, così come lo sono nella mia.
Spesso un incontro è solo una simpatica parentesi in una vita di viaggi e circostanze, altre volte è preludio di un inanellarsi di vicende che un giorno o l’altro prenderanno nuovamente vita, affiorando tra i ricordi come indimenticabili momenti ricchi di serenità.
Spero con tutto il cuore di avere ancora l’onore di percorrere le strade del sorriso e perché no, quelle della Sardegna con la vostra insostituibile compagnia.
Vado a prendere la sciroppo;
a presto e grazie a tutti.
Ah dimenticavo, ecco gli scatti incriminati
Buona visione.