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ACQUA CALDA Con un motore ad acqua lì bello a disposizione, perché mai Buell continua ad utilizzare i bicilindrici ad aria? La domanda tra gli appassionati del marchio di East Troy era abbastanza ricorrente, così come erano ricorrenti le voci del fatto che, effettivamente Erik Buell stesse lavorando ad un progetto superbike. Certo non ci aspettavamo che la nuova Buell ad acqua prendesse così tanto le distanza dal marchio a cui appartiene. La 1125R è decisamente una moto che segna l’inizio di una nuova era per il marchio americano. È la prima Buell omologata ad offrire il raffreddamento ad acqua ma è anche la prima a non montare un motore H-D (sempre tra i modelli omologati s’intende).
USA SBK Nasce così la prima Superbike americana tutta nuova ma sempre fedele al trilogia tanto cara all’ingegner Erik. In effetti le fisse di Buell per la centralizzazione delle masse, la riduzione delle masse non sospese e la rigidità del telaio trovano concreta applicazione anche in questo caso. La 1125 R è nuova nelle componenti, non tanto nei concetti; il motore è ancora un V2 ma l’angolo dei cilindri è di 72° lo sviluppo è stato curato dalla BRP-Rotax (che già aveva realizzato i V2 per Aprilia), ed è un motore sportivo a tutti gli effetti.
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GOLA PROFONDA Il rapporto alesaggio per corsa è molto superquadro (103x67,5), la lubrificazione è a carter secco, il cambio a sei marce ravvicinate, la frizione antisaltellamento e l’alimentazione ovviamente a iniezione elettronica con due colossali corpi farfallati da 61 mm. Lasciate a casa le aste e i bilancieri, ora la distribuzione è quattro valvole per cilindro con doppio albero a camme in testa azionato da cascata di ingranaggi, una vera raffinatezza da corsa.
QUANTI CV? Come per tutte le sportive moderne che si rispettino, anche la Buell può contare su una presa d’aria dinamica che provvede a pressurizzare la cassa filtro. I dati di potenza e coppia non sono ancora stati dichiarati, ma c’è da scommettere che la Buell non avrà meno di 150 cv.
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UNA VERA BUELL Poi Eirk ha applicato i suoi concetti a tutto il resto del veicolo, il telaio ha ancora funzione di serbatoio per la benzina con una capacità di 21,2 litri (ma l’olio non è più nel forcellone), ma sono spariti i supporti elastici visto che il motore è fissato rigidamente ed è elemento partecipante alla rigidità complessiva. E con le vibrazioni, come la mettiamo? Pare che in Buell abbiano preso molto sul serio la cosa, dotando il bicilindrico di ben tre contralberi di bilanciamento.
ORECCHI A SVENTOLA I radiatori sono montati lateralmente dentro condotti aerodinamici (visivamente un po’ ingombranti) per poter montare il motore più avanti, e ritroviamo ancora lo scarico centrale, una soluzione teoricamente ideale (baricentro basso e calore lontano dal pilota) che per primo Buell ha adottato sulle sue moto e a cui tutti si stanno ispirando.
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OTTO PER UNO Confermato anche il singolo disco perimetrale ZTL da 375 mm ma la pinza passa da 6 a 8 pistoncini. Buell è appassionato di misure ciclistiche estreme e con la 1125R non si è smentito. L’interasse è di 1384 mm, la forcella rovesciata da 47 mm scende a picco sulla ruota con soli 21° di inclinazione cannotto e l’avancorsa è di soli 83,8 mm. Buell insiste anche con la trasmissione a cinghia (600 grammi invece dei 2 kg di una catena) e con il fissaggio dell’ammortizzatore secondo lo schema cantilever, ovvero senza leveraggi.
PESO PIUMA La 1125R così equipaggiata peserebbe solo 170 kg a secco ed è lunga solo 1.996 mm ovvero un millimetro in più della già compattissma Honda CBR 600 RR. Vedremo una Buell in Superbike? Chissa…